Canale dedicato ai pensionati
Martedi 18 Ottobre 2011 alle 17:27 | 0 commenti
Oggi il sindacato pensionati Spi Cgil ha presentato la mobilitazione in provincia per "Noi pensiamo che un'altra Italia sia possibile", una serie di incontri in piazza e di confronti con gli enti locali. Il segretario generale dello SPI della CGIL vicentina, il "quarantatreenne Igino Canale, insieme ai membri della segreteria Matilde Pappalardo (alla sua destra nella foto) e Luigina Santinello e al responsabile organizzativo Franco Caltran (alla sua sinistra) , ha inserito i problemi di "chi già e da sempre paga" nei tagli subiti dai comuni vicentini per i minori trasferimenti erariali, che nel 2011 ammonteranno a 21.880.000 euro (clicca qui per l'intervista, qui per la tabella con i tagli comune per comune, n.d.r.).
"Minori disponibilità per il sociale - ha detto Canale, il 'paladino' dei pensionati - significano minori servizi oppure una compartecipazione ai loro costi se non un pagamento completo. Quindi, comunque, un danno per chi percepisce pensioni che per l'80% dei casi, salvo casi di doppia pensione, non arrivano a 1.000 euro col 40% di questa parte che addirittura ricevono meno di 500 euro. L'impatto dei tagli si aggiunge ad altri fattori negativi, come la maggiorazione dell'Iva, e, anche se dalle nostre parti il problema ancora non è forte, riduce la capacità storica dei nostri pensionati di aiutare figli e nipoti, rompendo un circolo virtuoso che aggrava la crisi.".
Il segretario generale, nell'annunciare la manifestazione a Roma dei pensionati di tutt'Italia, ha anche illustrato ("berlusconianamente" ha detto ironicamente) la nuova campagna informativa dedicata a singoli temi riassunti da 8 manifesti con 7 slogan di denuncia (I pensionati pagano, I giovani pagano, Le donne pagano, I più deboli pagano, I non autosufficienti pagano, Gli onesti pagano, Le famiglie pagano) per concludere con il manifest appello: "Il 28 ottobre nessun dorma!". "Anche tra gli anziani che vengono qui - ha concluso Canale - a farsi aiutare per compilare i moduli del Censimento stiamo notando nelel risposte l'aumento del disagio e delle difficoltà , per cui è ora di cambiare rotta e tassare chi ha,non solo chi ha sempre pagato. Per evitare di rompere quel patto sociale su cui si basa la Repubblica e che è minacciato dai conflitti creati tra i nuovi ‘poveri', gli autoctoni contro i migranti, le donne contro gli uomini, i giovani contro i vecchi!".
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