Campo Marzo, Daniele Ferrarin e M5S: i muri e le recinzioni non hanno mai risolto problemi
Lunedi 5 Giugno 2017 alle 23:14 | 1 commenti
"Il problema della sicurezza va risolto e non scaricato alle periferie o ai comuni limitrofi. La questione Campo Marzo e la sua recinzione sono entrate prepotentemente nel dibattito politico cittadino": così inizia la nota che pubblichiamo di Daniele Ferrarin, Portavoce consigliere comunale M5S Vicenza. I rappresentanti di maggioranza della giunta guidata da Achille Variati - Jacopo Bulgarini d'Elci si dividono sull'opportunità o meno, di recintare il Parco storico della città per motivi di ordine pubblico. La destra vicentina, con le sue varie articolazioni, conferma la sua posizione a favore del progetto di recinzione di Campo Marzio e accusa la giunta di grave ritardi nella sua esecuzione. Campo Marzio fin dalle sue origini è stato oggetto di variazioni e modifiche.
I vari progettisti che si sono succeduti hanno sempre avuto una visione ampia sul suo ruolo e spesso è stato al centro di discussioni tra la popolazione.
Il Movimento 5 Stelle non aderisce ad alcuna delle tifoserie in campo, in gran parte prigioniere di una visione ideologica del problema.
Di sicuro con la recinzione non sarà risolto il problema di fondo dell'ordine pubblico, che sarà solo spostato in zone limitrofe.
E' necessario che l'Amministrazione si faccia carico di un progetto complessivo dell'intera area che comprende la stazione, viale Milano e piazzale Bologna.
Rivitalizzare l'intera zona e collegarla alla realtà del centro storico non è una sfida impossibile e presuppone un ampio confronto con i cittadini e le categorie economiche, nonché una capacità progettuale che sino ad ora Variati & C. non hanno avuto.
E' necessario avvalersi di esperienze di studio e di confronto con una riflessione più sistematica finalizzata a recepire un quadro più articolato possibile sulle tendenze in atto nella progettazione e nella rivitalizzazione dei parchi pubblici.
Vanno tenuti presenti i temi dell'ecologia e della biodiversità , della partecipazione sociale, dei vincoli di budget e delle ripercussioni sulla manutenzione e, più in generale, del bisogno crescente di conciliare ambiente urbano e turismo.
Ridurre il tutto ad una cancellata o ad un muro in un momento in cui anche l'Unesco sta valutando i gravi errori di sviluppo urbanistico della città è un modo semplicistico di risolvere la questione del degrado sociale di una vasta area della città .
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1. far dimettere l'assessore alla sicurezza, sarebbero soldi risparmiati
2. dimissioni del Sindaco: forse vi sarebbero altre ottiche per risolvere i problemi che non le solite altisonanti ed inefficaci "grida" che son poi dei "gridolini" un po' isterici ora mai,