Calo vendite abbigliamento, Federmoda Vicenza: effetto Tares
Giovedi 7 Novembre 2013 alle 11:59 | 0 commenti
Confcommercio Vicenza - Due mesi da dimenticare per il dettaglio tessile abbigliamento della provincia. Lo afferma, senza mezzi termini, Matteo Garzaro, presidente di Federmoda-Confcommercio Vicenza: “Tra settembre e ottobre stimiamo una perdita media, a livello di vendite nei negozi della provincia, attorno all’8 per cento.
Ovviamente c’è chi ha avuto performance migliori e chi ha registrato risultati di gran lunga peggiori, ma quel che accomuna la stragrande maggioranza degli operatori è un sostanziale calo nel confronto con lo stesso periodo del 2012â€. Colpa, ci si chiede, di un autunno pazzo che sta facendo registrare temperature superiori alle media e dunque non invita ad acquistare l’abbigliamento di stagione?
“Certo il fattore meteo ha la sua influenza – è l’analisi del presidente Garzaro – , ma tutti noi operatori abbiamo notato come le vendite abbiano subito una brusca frenata con l’arrivo dei bollettini della Tares, la tariffa rifiuti che si è rivelata una bella mazzata per tante famiglie. La disponibilità economica è una “coperta†oramai troppo corta e giocoforza, all’aumentare delle tasse diminuiscono i consumi. Fino a qualche tempo fa questo effetto si notava meno, ora è fin troppo evidenteâ€.
Al punto che preoccupano non poco le notizie secondo le quali potrebbe saltare l’abolizione della seconda rata Imu a dicembre: “Per noi sarebbe un’altra mannaia – afferma il presidente di Federmoda Vicenza – perché dicembre è uno dei mesi più importanti dal punto di vista degli acquisti nel settore abbigliamento e queste notizie non fanno che bloccare la propensione alla spesa dei clientiâ€.
Con il risultato che il danno, per i negozianti, è doppio: ai cali di fatturato causato dalla diminuzione dei consumi si aggiunge, infatti, l’incremento dei costi per le imprese del dettaglio: “Abbiamo fondamentalmente incamerato l’aumento di un punto dell’Iva per non ritoccare verso l’alto i prezzi, in questo momento critico per l’economia – rincara Matteo Garzaro -. Abbiamo generalmente subito una crescita considerevole della spesa per tariffa rifiuti con l’introduzione della Tares. I nostri immobili strumentali sono tartassati dalle imposte che rischiano di aumentare considerevolmente con la nuova Tasi. Qui, se non si inverte rotta, la situazione diventa drammatica per le nostre aziendeâ€.Un segnale di difficoltà è facilmente individuabile in provincia: vendite promozionali e sconti si stanno moltiplicando nelle vetrine dei negozi di abbigliamento. “I consumatori lo percepiscono come un vantaggio, perché risponde nell’immediato a retribuzioni sempre più erose da spese fisse e dall’insostenbile tassazione delle buste paga – spiega il presidente di Federmoda Vicenza – In verità , alla lunga, è un boomerang per tutti, perché fare cassa in questo modo fa perdere marginalità alle aziende in un periodo in cui, invece, aumentano i costi. E alla lunga il rischio è quello della chiusura o della scelta di approvigionarsi di prodotti meno costosi a discapito, spesso, del Made in Italy. Dunque un danno all’economia che tocca tutti, imprese e lavoratoriâ€.
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