Buio su Investire sgr, ma "i palazzi del Comune devono andare in vendita": e di corsa, dice il piè veloce Achille Variati
Giovedi 25 Maggio 2017 alle 13:54 | 0 commenti
La politica è un mondo strano: un gioco di luci ed ombre in cui chi comanda i riflettori spesso vince. Il caso di Investire sgr sembra insegnare questo. Era l'inizio di gennaio , il giorno 3, quando il fondo d'investimento aveva bussato alle porte dell'Amministrazione per proporre una maxi operazione finanziaria: vendita di edifici storici in 18 anni, per finanziare la nuova sede della biblioteca e la centrale della polizia locale in via Torino, il tutto sfruttando i fondi messi a disposizione come garanzia da Invimit Sgr società di proprietà del Ministero delle Finanze e dell'Economia. Bene, anzi benissimo si era pensato, almeno sulla carta e ad ascoltare il racconto promosso dal sindaco Achille Variati, e dall'assessore Marco Antonio Dalla Pozza in una storica conferenza stampa.
Era toccato a questo giornale (il 7 gennaio con approfondimenti l'8, il 9 e il 10) e l'11 gennaio a Liliana Zaltron, consigliera del Movimento 5 Stelle, però, fare la parte dei genitori che, un po' stupiti, accendono la luce della cameretta del figlio e trovano un mostriciattolo nascosto sotto il letto (qui tutta la storia aggiornata di denunce e coperture).
Una piccola indagine su Investire sgr, infatti, aveva evidenziato come il fondo era parte in causa in alcune operazioni simili a quella proposte al Comune di Vicenza, costate fiumi di denaro a piccoli e grandi risparmiatori. Il Sindaco e l'assessore Michela Cavalieri, pur non rispondendo mai esaustivamente alle domande rilanciate in consiglio comunale dalla grillina Liliana Zaltron e in diversi articoli su questo sito (vedi i link precedenti), avevano spiegato: "L'amministrazione non ha preso alcun impegno con Investire... ma sta cercando nuove vie per finanziare progetti di sviluppo importanti per la città ed ha incaricato un advaisor esterno per verificare la fattibilità di questo nuovo mezzo economico e del progetto propostoci".
Buio, sipario e caso apparentemente archiviato.
A distanza di qualche mese, però, lontano dai riflettori qualcosa si è mosso. Investire sgr sembra, per il momento, sparita dai monitor del Comune ma intanto a palazzo Trissino sono arrivate le considerazioni dell'advisor esterno, la società bolognese di consulenza Nomisma che tra i suoi illustri fondatori ha l'ex premier Romano Prodi. Il giudizio degli esperti, in sintesi, è questo: il Comune deve vendere e lo deve fare non in proprio ma seguendo il progetto di Investire, considerato ben strutturato. Tenere gli immobili, tutti palazzi storici che necessitano di molta manutenzione, ha costi proibitivi (oltre 15 milioni di euro in 18 anni). Vendere in proprio, pezzo per pezzo, esporrebbe la città a grandi rischi speculativi ed ingenti perdite. Dunque ci risiamo, occorre affidarsi ad un fondo.
In Comune, leggendo le anticipazioni sul GdV, nessuno sembra voler ritirare fuori dal cassetto il nome di Investire sgr. Politicamente sarebbe difficile, almeno senza riaccendere le polemiche. Dal medesimo cassetto, però, sono stati ripresi i progetti spediti, ufficialmente a titolo gratuito, dal fondo d'investimento implicato nel flop di due fondi venduti a ignari clienti delle Poste.
Ma per intercettare parte del denaro messo a disposizione da Invimit (700 milioni) serve fare in fretta. Come sottolineato da Il Giornale di Vicenza, ci risiamo, i tempi stringono: oltre alla scadenza elettorale, buona parte dei fondi sono già finiti a Milano, una delle città che per prima si è mossa in questa direzione.
Il tempo delle decisioni sembra, dunque, essere arrivato. Viene però un dubbio: la sempre necessaria fretta permetterà di indire gli annunciati bandi per selezionare chi porterà avanti l'operazione? Ad Investire sgr, sicuramente, c'è chi è già pronto.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.