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Breccia Porta Pia,Vicenza. Problemi con Digos per Uaar,Roma

Di Lucio Panozzo Lunedi 20 Settembre 2010 alle 23:47 | 0 commenti

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Si è svolta oggi alle 17,30, presso la colonna di Ponte degli Angeli, la cerimonia di commemorazione del 140° anniversario della presa di Porta Pia. Promossa da varie associazioni laiche della città, è una cerimonia che ormai si ripete regolarmente. I partecipanti non sono mai numerosissimi, ma esiste un gruppo di liberi pensatori che non vuole rinunciare al ricordo e si ostina di anno in anno ad organizzare e partecipare.

Decano del gruppo, l'avvocato Landi, storico presidente della sezione locale dei Radicali (Associazione Ernesto Rossi). Nonostante la non più giovane età, ha preso la parola per presentare il rappresentante del Comune, consigliere Marco Appoggi, il quale ha tenuto uno stringato discorso sulle due anime della società odierna, l'una laica, l'altra osservante, definendo l'unica strada possibile per unire e non dividere: la tolleranza dall'una e dall'altra parte. Breve excursus anche sulle posizioni della società di 140 anni fa, che portarono all'esito che sappiamo.
Le altre associazioni organizzatrici sono: UAAR, Unione degli Atei e degli Agnostici razionalisti, Cellula Luca Coscioni di Vicenza, Partito Socialista, Aletheia, Sinistra Ecologica e Libertà.
Al suono della tromba dei Bersaglieri, due dei presenti posano la corona di alloro sopra il piedistallo della colonna. Per un attimo, i vigili interrompono il traffico. Gli automobilisti attendono con pazienza, e non si ravvisano episodi di intolleranza.
Il gruppo si scioglie, ci si saluta e ci si dà l'arrivederci al prossimo anno.

 

Ricordiamo che è del 4 febbraio 1896 la delibera comunale per l'intitolazione all'attuale piazza XX Settembre, mentre la famosa colonna, opera dello scultore Vittorio Cevese, che ne fu anche il finanziatore, viene posata il 20 settembre dell'anno 1897. Si presenta in stile bizantino ed è sormontata da un putto fuso in bronzo. Putto, non angelo, come molti pensano. E il Ponte degli Angeli si chiama così non per quel putto scambiato per un angelo, ma perché a ridosso del ponte, sul lato che guarda la torre Coxina o del Territorio, sorgeva anticamente la chiesetta di S. Maria degli Angeli, non più esistente. Per un certo periodo, circa trent'anni, la colonna fu spostata sul lato di contrà Torretti, con gran dispendio da parte del Comune. L'ordine sembra sia partito da Piazza Duomo, ma forse sono le solite voci dei mangiapreti comunisti. E' di qualche anno fa la riposizione della colonna al suo posto, dove speriamo di vederla ancora per 10.000 anni e più (ne siamo sicuri, perché le sei chiese del convento delle Dorotee vegliano su di essa). Molti non lo crederanno, ma è di non più di sette, otto anni fa la proposta di cambiare nome alla Piazza XX settembre. Come si può constatare, i mastini napoletani sono famosi per mordere e non mollare mai la presa. Ne sappiamo qualcosa. Sappiamo anche che i loro movimenti sono lenti, lentissimi, quasi di bradipo, e sappiamo purtroppo che alla fine vinceranno, e la colonna cadrà. Vincono sempre loro. Ma noi siamo fatti della pasta di don Chisciotte e di Cyrano, e combatteremo con valore e sprezzo del pericolo, e il nostro fiato sul collo glielo faremo sentire ancora per tanti anni, appunto finché avremo fiato. E' inutile combattere quando s'intuisce sicura la sconfitta? Lasciamo rispondere a Cyrano, ideale allievo e figlio spirituale di don Chisciotte, del quale amava dire "di fronte all'eroico pazzo mi genufletto":
Bello è combattere quando è vano. / Ah, morire una sera di maggio / su una zolla di gloria, / da un pari eroe ferito, / la punta al petto come sulle labbra.

Corre l'obbligo in chiusura di riferire un fatto inqualificabile accaduto in quel di Roma questa mattina, riferito con un comunicato ufficiale dell'UAAR. Alla commemorazione della breccia di Porta Pia partecipavano il presidente Napolitano e il cardinale Tarcisio Bertone. La delegazione dell'UAAR, capitanata dal segretario nazionale Raffaele Càrcano, è stata fatta oggetto di perquisizione da parte della Digos, la quale ha requisito i documenti di identità, trattenendoli fino alla fine della manifestazione. Severo commento da parte di Càrcano, il quale ravvisa "il completo abbandono dei principi costituzionali da parte delle autorità italiane presenti". Da notare che i soci UAAR non avevano dato nesssun motivo perché le autorità di polizia si comportassero in modo così odioso.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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