BPVi, Banche, Bce e Isis: Gervasutti del GdV per Alessandro Morello sarebbe allievo di Gasparotto, dg della ex Popolare di Marostica
Venerdi 1 Aprile 2016 alle 23:17 | 0 commenti
Lettera di Alessandro Morello, Osservatorio dell'Economico Sociale di Marostica
Ecco cosa ha scritto nel suo editoriale di sabato Ario Gervasutti, direttore de Il Giornale di Vicenza: "L'Europa senza confini si è tradotta in un'Europa senza dogane, come se il problema fosse una sbarra al Brennero. Hanno tolto i confini ed hanno moltiplicato i mentecatti che tra Bruxelles e Francoforte si ubriacano di percentuali e di commi con unico obiettivo dichiarato: imporre regole per tutti, dalla Sicilia alla Finlandia". E più avanti:"Decidono che alla Banca di Vicenza manca un miliardo e mezzo e quindi c'è da spararsi; poi decidono che la banca di Verona deve sposarsi con quella di Milano e anche qui manca un miliardo, ma in questo caso c'è da far festa". Per finire alla grande con: "Ecco perché i tagliagole dell'Isis attaccano: sono convinti che potrebbero essere accolti come liberatori".
I mentecatti della BCE sono semplicemente dei revisori contabili che applicano delle regole internazionali. La Banca Popolare di Vicenza ha presentato un bilancio 2015 con un capitale netto restante dopo le perdite di circa 2,5 Miliardi di euro. Ma i crediti deteriorati ammontano a 5,5 Miliardi. La perdita nascosta può arrivare al 40% dell'ammontare. Quindi 5,5X0,4= 2,2 Miliardi. Quindi in questa ipotesi il capitale netto sarebbe di 0,3 Miliardi. Ecco perché le azioni non valgono niente e Unicredit tentenna. Gasparotto, ex direttore della ex Popolare di Marostica, forse ispirato dal Signore più che dai numeri, affermava che la revisione della Banca d'Italia non era veritiera della situazione della Banca. Anche se lui può essere considerato un genio della finanza rispetto a alla coppia Zonin-Sorato avendo allora "solo" 160 milioni di crediti deteriorati su 190 milioni di capitale. E per questo la Popolare di Marostica è potuta confluire nella Volksbank, che però a questo punto si trova un ammontare di crediti deteriorati di 628 milioni a fronte di un capitale quasi analogo probabilmente perché la situazione della Marostica era peggiore del previsto.
Quanto alla fusione tra la Banca di Verona e Milano, la prima ha circa il 50% in più di crediti deteriorati rispetto al capitale e la seconda invece è in regola con i crediti deteriorati pari a circa la metà del capitale. Anche un mentecatto capirebbe lo sbilanciamento della banca di Verona che necessita di capitale prima di fondersi con quella di Milano, che è una decisione presa dalle due banche stoppata dalla BCE.
Insomma Gervasutti è arrivato in ritardo a frequentare un corso Erasmus e forse anche per lui è tempo di lasciare la poltrona a qualcuno che lo ha fatto.
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