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Borse: è flop. E parte "La grande scommessa" su prossima banca da salvare: Mps, Carige o...

Di Giancarlo Marcotti Martedi 12 Gennaio 2016 alle 09:49 | 0 commenti

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Anche se non è strettamente, per ora, legato al nostro territorio, l'argomento di oggi, parlando di MPS che ha incorporato l'Antonveneta e del problema generale che riguarda tutti gli investitori, specialmente quelli "bancari", può comunque interessare i lettori. Nemmeno il più cupo pessimista di loro, magari uscendo dalla sala in cui si proietta in questi giorni anche a Vicenza "La grande scommessa" (The big short), il film documento in cui si racconta la crisi del 2008, avrebbe mai previsto un inizio d'anno così drammatico per le Borse di tutto il mondo. Dopo che già nelle ultime due sedute dell'anno, il 30 e 31 dicembre, Wall Street aveva fatto segnare dei ribassi che, visti oggi, dovevano suonare come campanelli d'allarme, nella prima settimana del 2016 queste sono state le performances: Dow Jones (-6,1%), S&P500 (-6,00%) e Nasdaq (-7,3%). Ritengo che sia il peggior inizio d'anno di sempre.

La nostra Piazza Affari, purtroppo non si è discostata molto, l'indice di riferimento della Borsa milanese, il Ftse Mib (-7,2%) ha lasciato sul terreno oltre sette punti percentuali nella prima ottava di contrattazione, è bastata quindi una settimana per cancellare il 60% del guadagno avuto nell'intero 2015 che avevamo salutato come un anno da ricordare.
Cosa sia accaduto non possiamo ancora saperlo con certezza, così come era già accaduto nello scorso mese di agosto, l'Occidente ha addossato la responsabilità alla Cina, ma sappiamo che in questi casi ognuno tende ad attribuire ad altri le colpe. Presumo che a Pechino si parli di un'Europa disgregata ed in balia del profughi e di un'economia statunitense ancora fragile e non pronta per una stretta creditizia.
Di sicuro dovremmo evitare, in questa spasmodica ricerca del colpevole, di avanzare motivazioni talmente stravaganti dal risultare quasi esilaranti come la fantomatica bomba della Corea del Nord.
Dando uno sguardo un po' più approfondito a casa nostra, però, non possiamo sorvolare su un fatto che rischia di sconquassare l'intero nostro sistema bancario, mi riferisco al bail-in.
Era del tutto evidente che dopo l'ormai celeberrimo "Decreto" del 22 novembre attraverso il quale il nostro Governo, applicando un bail-in all'amatriciana, ha fatto fallire quattro Banche mettendo sul lastrico diversi risparmiatori, il mercato si chiedesse: "Who's next?".
E la risposta non poteva che essere Banca Monte dei Paschi di Siena e Cassa di Risparmio di Genova.
Sui due Istituti più che chiacchierati ovviamente si sono scatenate le vendite, e vi prego, cari lettori, non chiamateli "speculatori", si tratta di risparmiatori che un'idea assolutamente distorta della giurisprudenza in ambito bancario, ma che purtroppo va per la maggiore in Europa, ha contribuito a terrorizzare.
Insomma questi "risparmiatori/investitori", visto quanto accaduto agli obbligazionisti dell'Etruria & Co., e non volendo fare la stessa fine, si sono affrettati a disfarsi di titoli diventati "bollenti" essendo disposti per questo anche ad incassare perdite in conto capitale.
Risultato: Banca MPS e Carige che non navigavano in buone acque adesso sono alla canna del gas.
Personalmente non mi stancherò mai di ripetere che le Banche non sono aziende "come le altre", hanno una funzione talmente importante all'interno del sistema economico di un Paese che volerle trattare alla stessa stregua di aziende industriali, non è da folli, è da analfabeti in campo economico.
Ma non solo, questi burocrati europei, oltre ad essere assolutamente incompetenti in materia economica non devono neppur aver mai letto un libro di storia.
A meno che ...
A meno che, anziché l'incompetenza non ci sia ... il dolo.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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