Bim Pum Bam
Domenica 22 Luglio 2012 alle 22:21 | 0 commenti
Guido Zentile, segretario circolo "Carlo Giuliani" PRC FdS Vicenza nord-est - Piano urbano della mobilità , uno strumento che le amministrazioni delle nostre medie e grandi città , soffocate dalla presenza massiccia delle automobili sentono l'obbligo di dotarsi. E' certo e provato, infatti, che le nostre antiche polis, nate quale riferimento per gli scambi commerciali, luogo dove far politica, incontrarsi per svago, cultura, e per pensare, mettevano al centro la persona. L'uomo creava e costruiva la città , e con la stessa conviveva.
Oggi tutto questo non c'è più, snaturato non solo dalla frenesia, dall'individualismo e dal lassismo, una forza distruttiva che noi essere umani stiamo imprimendo contro noi stessi e su ciò che ci sta attorno, ma anche da uno strumento che, se da un lato potrebbe avere dei riscontri positivi, in quanto un tempo volano dell'economia, oggi rappresenta un chiaro fenomeno di feedback negativo: l'automobile.
Le nostre città sono diventate autocentriche, noi stessi siamo autocentrici, organizziamo il nostro tempo non tenendo in considerazione la relazione spazio-tempo/fattore umano, ma moduliamo la nostra vita negli ambiti urbani mettendo in primo piano l'auto. La cultura, i messaggi consumistici, che costruttivamente hanno martellato l'individuo, hanno generato in noi e nell'intorno ambientale, la grande trasformazione che hanno subito le nostre città . Le originarie polis si stanno trasformando in tante "Perinzia" di calviniana memoria.
Anche la palladiana Vicenza si è dotata del PUM. Città ben diversa oggi, rispetto agli anni in cui il giovane Andrea da Padova, del fu Pietro, detto Palladio, si stabilì in quel di Pedemuro e poteva tranquillamente uscire da casa senza correre il rischio di farsi investire da un SUV.
Oggi Vicenza, la città storica in particolare, soffre dall'aggressione quotidiana di un traffico veicolare continuo.
Il PUM di Vicenza, non esprime alcuna volontà di eliminare tutto questo, è infatti, autocentrico, prima l'auto, poi la persona. Riusciremo ad invertire i fattori, fare un PUM personacentrico e mettere in primo piano nella mobilità la dimensione umana che ogni cittadino dovrebbe rappresentare, educandolo e fornendoli gli strumenti adeguati? Come, per esempio, intensificare i mezzi pubblici sia nell'area centrale, sia nel collegamento cintura-periferia-centro, implementare le piste ciclabili nel percorso periferia-centro, avere un'urbanistica consapevole e partecipata, possibili soluzioni per rendere la città più vivibile. Così ci sentiremo tutti meglio, ne guadagneremo in salute, in un ambiente urbano più sano, e anche i commercianti, che si lamentano sempre, questa volta anche loro si renderebbero conto che così la polis (si proprio la polis) è più bella, e non serve l'auto per andare in gastronomia a prendere il baccalà .
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