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Berlusconi, Dell'Utri e Cosa Nostra

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 5 Settembre 2013 alle 21:25 | 0 commenti

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Giorgio Langella PDCI di Vicenza - Nelle motivazioni della condanna a Dell'Utri (condannato il 25 marzo scorso a sette anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa) si può leggere che c'è stato un patto tra Berlusconi e “Cosa nostra” stipulato tra il 16 e il 29 maggio del 1974 quando "è stato acclarato definitivamente che Dell'Utri ha partecipato a un incontro organizzato da lui stesso e (dal mafioso palermitano Gaetano) Cinà a Milano, presso il suo ufficio.

Tale incontro, al quale erano presenti Dell'Utri, Gaetano Cinà, Stefano Bontade, Mimmo Teresi, Francesco Di Carlo e Silvio Berlusconi, aveva preceduto l'assunzione di Vittorio Mangano presso Villa Casati ad Arcore, così come riferito da Francesco Di Carlo e de relato da Antonino Galliano, e aveva siglato il patto di protezione con Berlusconi".

Oltre alla condanna definitiva per frode fiscale, le motivazioni scritte dalla corte d'appello che ha condannato  Dell'Utri, grande amico del “pregiudicato di Arcore”, sono un altro macigno che pesa sulla “reputazione” di Berlusconi. Questo personaggio che si riuniva e scendeva a patti con la mafia ha governato il nostro paese, ha comandato, si è fatto leggi per sua propria convenienza e oggi pretende di avere  “agibilità politica”, ovvero di essere dichiarato non punibile e continuare a fare il senatore della repubblica. Una cosa ignobile. Eppure c'è chi, per opportunismo o chissà che altro, fa dichiarazioni ambigue che, di fatto, tendono a salvare il capo del PDL.

Quelli che oggi tentano in qualsiasi maniera di rinviare le decisioni sulla decadenza di Silvio Berlusconi da senatore, quelli che chiedono qualsiasi tipo di clemenza o di amnistia (in nome di una pacificazione che non ha senso di esistere), quelli che si dichiarano pronti a sostenerla o concederla (magari per mantenere in vita un pessimo governo basato sul ricatto e sul rinvio) non sono altro che complici di un delinquente.

Sono persone indegne di occupare posti di prestigio o di rappresentanza istituzionali. Personaggi che rappresentano solo quella maniera ignobile e disonesta di fare politica che ha rovinato la nostra democrazia.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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