Basi e soldati, l'Italia contro l'ex amico Gheddafi: di Marco Scabbia di Nuova Società
Sabato 19 Marzo 2011 alle 20:44 | 0 commenti
di Marco Scabbia, Nuova SocietÃ
Basi e soldati contro la Libia. Il governo italiano "parteciperà attivamente" alla risoluzione delle Nazioni Unite. A darne l'annuncio in Senato è il ministro degli Esteri Franco Frattini che, insieme al ministro della Difesa Ignazio La Russa, ha riferito alla Commissione Esteri e Difesa di Camera e Senato, dopo il Consiglio dei Ministri straordinario dedicato alla crisi libica, affermando che l'Italia è pronta a garantire «l'uso delle sue basi e non solo».
«Condividiamo pienamente la risoluzione Onu», dice Frattini.
L'adesione ha portato all'immediata chiusura dell'ambasciata italiana a Tripoli.
Da alleati e grandi amiconi del leader libico Gheddafi il governo italiano ora ha dichiarato legittima la decisione presa in cui, attraverso un certo contorsionismo dialettico, ha inoltre chiesto alla Turchia di curare gli interessi del nostro paese con il governo libico.
Intanto Roma continua ad avere relazioni con il Consiglio nazionale transitorio di Bengasi, dove rimane aperto il consolato italiano.
Inoltre, il ministro franco Frattini ha voluto ribadire la lealtà del nostro governo nei confronti dell'Unione europea e dell'Onu. E in questo senso parteciperà domani al vertice internazionale di Parigi che vedrà riuniti Lega araba Unione africana oltre ovviamente all'Unione europea.«Saranno presenti quattro Paesi membri del G8 e altri come Spagna Polonia e Danimarca che hanno dichiarato di volersi attivamente impegnare nell'attuazione della risoluzione 1973», ha concluso il ministro.
Saranno sette le basi aeree che l'Italia metterà a disposizione: Amendola, Gioia del Colle, Sigonella, Aviano, Trapani, Decimomannu e Pantelleria
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