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Banca Popolare di Vicenza, muro dei sindacati sulle giornate di solidarietà : "Sacrifici solo dopo il piano industriale"

Di Piero Zanin Giovedi 11 Maggio 2017 alle 11:41 | 0 commenti

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Si va verso lo scontro. Inevitabile. Il futuro dei lavoratori della Banca Popolare di Vicenza resta incerto, il ridimensionamento ci sarà questo è sicuro, ma se tutte le parti coinvolte si dicono pronte a ragionare sulle diverse misure da intraprendere, un accordo tra dirigenza e sindacati appare lontano.
"Non viviamo sulla luna sappiamo che la situazione è difficile"- ha dichiarato Mauro Turatello, Segretario Coordinatore Banca Popolare di Vicenza, Fabi- siamo pronti a fare dei sacrifici, ma non al buio, non senza un piano industriale".

Una posizione chiara, ribadita ieri nell'incontro tra le cinque sigle sindacali dei dipendenti della Popolare e i vertici dell'istituto di credito. In Via Framarin, presente anche l'amministratore delegato Fabrizio Viola, seduto accanto al responsabile delle relazioni sindacali Nicola Ferrero. Il dispiegamento di forze, però, non ha portato i frutti sperati: la breve riunione è, infatti, finita con un niente di fatto. Troppi i nodi da sciogliere.
La situazione precarie della banca è, infatti, nota a tutti e Viola è stato chiaro: l'accordo sui 206 prepensionamenti non è bastato. Serve contenere i costi  dare il via alla riduzione degli stipendi apicali/dirigenziali e per  il 2017 non sarà possibile aprire un nuovo fondo esuberi. In quest'ottica in settimana era stata lanciata  l'idea di attivare fin da subito, come già fa Veneto Banca, le giornate di solidarietà. Il no dei sindacati, però, è stato categorico. "Possiamo pensare a dei sacrifici- spiega Tonello- ma prima vogliamo conoscere il piano industriale e vedere che il taglio degli stipendi del 30% parta dall'alto".
Le incertezze sul prossimo futuro della Popolare sono molte. Il via libera alla ricapitalizzazione precauzionale previsto per fine maggio è slittato a data da definirsi, la BCE non si è ancora espressa sul nuovo piano industriale. Ai sindacati, insomma, serve di più prima di affrontare il nodo delle possibili giornate di solidarietà e prima di parlare di qualunque altro sacrificio.
"Non rilasciamo alcun commento sull'incontro con i sindacati -specifica oggi Giampiero Beltotto, direttore della comunicazione della Bpvi- sul piano industriale posso dire che è al momento allo studio della Bce e non sappiamo ancora quando avremo un responso".


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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