Balbi, Tosetto, Variati e il triangolo dello scavo
Lunedi 16 Settembre 2013 alle 21:19 | 2 commenti
C'è qualcosa di astruso nella vicenda delle strade asfaltate di nuovo che vengono puntualmente scassate da chi scava per realizzare o manutenere i cosiddetti sottoservizi che possono essere cavidotti per il gas, per la telefonia, la fibra ottica e chi più ne ha più ne metta. La questione è annosa. Come è possibile che una strada sistemata di fresco venga poco dopo ridotta ad un groviera?
Gli obblighi di ripristino in capo ai privati garantiscono il comune e la sua cittadinanza? Durante la precedente consiliatura l'allora assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto (Psi) e il sindaco Achille Variati (Pd) si vantarono di avere messo a punto un regolamento sugli scavi che finalmente metteva i privati al loro posto. Sul GdV di oggi in pagina 6 si legge non solo che Telecom ha impugnato il regolamento (cosa nota) ma che l'amministrazione sia addirittura disposta a modificarlo, presumibilmente per non inasprire il contenzioso.
Ora delle due l'una. O in comune hanno deciso di calare le braghe di fronte all'ex monopolista telefonico, che poi tanto ex non è. Oppure gli uffici hanno redatto il regolamento con i piedi e allora i dirigenti responsabili vanno cacciati a pedate nel sedere. Soprattutto in ragione del lauto stipendio di cui godono. Per carità potrebbe anche essere che con la scusa del contenzioso con Telecom si cerchi di modificare il regolamento perché pur giuridicamente inattaccabile quelli che per anni hanno approfittato di un sistema in cui chi scassa non paga (ovviamente si parla anche delle imprese locali), abbiano fatto lobbying per ripristinare lo status quo. Comunque ricadremmo nella prima fattispecie. Per cui comunque la giunta e gli uffici sono nel torto. Di più l'assessore oggi competente, Cristina Balbi del Pd, non può nemmeno prendere le distanze e dire di non masticare la materia giacché di mestiere fa l'avvocato. E a meno che non voglia ammettere di essere un avvocato da sfratti dovrebbe prendere posizione pubblicamente. Perché dichiararsi possibilisti significa tutto e nulla. O meglio si dà l'impressione di avere imboccato il binario del “chi s'è visto s'è vistoâ€.
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