Aumento BPVi, le prime "Ansa" su Iorio a Milano: quotazione quasi certa, calo depositi nel 2016 di ca. 800 mln, "futura" azione di responsabilità, arrivato qualche ordine...
Venerdi 22 Aprile 2016 alle 13:40 | 0 commenti
Pubblichiamo i primi lanci arrivatici dall'Ansa sulla conferenza stampa in corso a Milano, all'Hotel Four Seasons, in cui il presidente Stefano Dolcetta e, soprattutto, l'Ad Francesco Iorio (foto Ansa) stanno presentando alla stampa l'operazione di aumento di capitale e quotazione in Borsa della Banca Popolare di Vicenza. Inntanto sulla eventuale insufficienza del flottante l'ad ha così dichiarato: «Pur avendo letto che preoccupa molto questo tema, sono abbastanza sereno che la tematica del flottante non ci sarà e che la banca avrà moltissime probabilità , se non la quasi certezza di essere quotata». L'altro focus è stato quello sulla raccolta: «Da inizio anno il calo della raccolta della Banca Popolare di Vicenza è stato intorno a 700-800 milioni pari a circa il 6% da fine 2015. 
Il calo si è fermato a marzo e ad aprile non è successo nulla».
Sul punto dolens della mancata azione di responsabilità , evitata a Zonin & c. da voti "partigiani", Iorio si è espresso con questa dichiarazione: «Ci sono tutte le evidenze formalizzate perché il nuovo consiglio possa prendere una scelta molto consapevole sull'azione di responsabilità » Parlando proprio dell'assemblea che ha bocciato l'azione di responsabilità Iorio ha detto che "io e Dolcetta eravamo favorevoli all'azione di responsabilità ".
Sull'ingresso nell'operazione, poi venuto meno, del fondo Usa Fortress l'amministratore delegato di Banca Popolare di Vicenza si è espresso così: «Con Fortress al pari di tanti altri grossi fondi che possono essere interessati a certe condizioni industriali sono stati fatti dei discorsi. Non dico che Fortress sia ancora una opportunità ma noi non chiudiamo la porta a nessuno finché non si chiude il bookbuilding". Francesco Iorio, quindi, parlando delle richieste del mercato per le azioni della banca, ha detto che «qualche ordine ieri c'è stato».

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