Associazione Civica Vicenza Capoluogo
Non è più rimandabile una visione moderna e funzionale della mobilità cittadina. Non è più possibile continuare a navigare a vista. La città deve dotarsi di un Piano Parcheggi perché altrimenti le criticità non saranno solo al Parco della Pace, ma anche in altre zone delicate della città . Urge realizzare un Piano Parcheggi che metta ordine e indirizzi in maniera chiara le politiche della mobilità : se questo importante atto amministr ativo fosse stato inserito nel Piano Urbano della Mobilità (PUM) oggi avremo la possibilità di pensare alla qualificazione di importanti aree cittadine con una visione strategica e lungimirante, capace di cambiare l’intera mobilità cittadina.
Ad esempio, con un Piano Parcheggi si potrebbe prevedere anche la soppressione del Park Matteotti, già chiesta nei giorni scorsi dal direttore scientifico di Palazzo Chiericati Giovanni Villa. Pensare al park del Parco della Pace senza avere un’idea generale su dove devono essere collocati gli altri parcheggi cittadini, su quali modalità viabilistiche adottare per poterci arrivare e quale tipologia di trasporto incoraggiare, se pubblico o privato, sarebbe un grossissimo errore. La realizzazione di un nuovo parcheggio chiama in causa necessariamente una politica della mobilità che favorisca lo spostamento delle auto posteggiate lungo le strade per favorire la creazione di vie preferenziali per il trasporto pub
blico e piste ciclabili, la realizzazione di parcheggi pertinenziali per i residenti, l’ampliamento o la creazione di parcheggi capaci di rispondere anche ai bisogni derivanti dalla prossima riqualificazione di importanti palazzi del centro storico quali, ad esempio, quelli della ex Camera di Commercio, ex Banca d'Italia, ex san Biagio, ex Tribunale, Palazzo Serbelloni, ex Caserma Finanza, ex Macello, aree AIM San
Rocco, ex Centrale del latte, ampliamento dell’Ospedale Civile e non ultimo la creazione di aree a traffico limitato negli stessi quartieri residenziali al fine di un miglioramento della qualità di vita dei cittadini. Un parcheggio al Parco della Pace, ad esempio, va visto in relazione anche a quelle che sono le esigenze e necessità del quartiere di San Paolo, caratterizzato da un’intensa attività scolastica, s
portiva e di servizi. Se come amministratori e cittadini riusciamo a convincerci che i parcheggi non sono opere per favorire il trasporto privato, ma strumenti indispensabili per ordinare gli spazi della città potremo rientrare a pieno diritto in quella rete di città europee che hanno saputo liberare le
strade dal parcheggio insensato di auto per valorizzarle con la creazione di corsie preferenziali per il trasporto pubblico e piste ciclabili. Auspichiamo quindi che l’Amministrazione faccia finalmente la scelta coraggiosa di dotarsi di un Piano Parcheggi che anticipi ed indirizzi le politiche cittadine sulla mobilità .