Asproso, Sel. L'abbattimento notturno del pioppo: autoritarismo, meschinità, debolezza
Giovedi 9 Dicembre 2010 alle 23:47 | 0 commenti
Ciro Asproso, Coordinamento provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà - "...Da tre anni piantava alberi in quella solitudine. Ne aveva piantati centomila. Di centomila ne erano spuntati 20.000..." da L'uomo che piantava alberi di Jean Giono.
Il sindaco Variati, l'uomo su cui molti di noi avevamo riposto grandi speranze, non passerà certo alla storia come colui che piantava alberi, ma che non fosse un ambientalista e neppure l'innovatore della politica vicentina, lo si era già capito da tempo.
Quello che più amareggia è il metodo autoritario, ingiustificato e anche un po' meschino, con cui si è gestita e conclusa questa triste vicenda.
Un blitz scattato nel pieno della notte, uno schieramento di Polizia sproporzionato e fuori luogo, i cittadini traditi nel loro desiderio di confronto con l'Amministrazione, tutto questo, più che rabbia, provoca disgusto. Si è trattato di una dimostrazione di prepotenza che rivela, paradossalmente, una intrinseca debolezza e un'evidente incapacità di promuovere la partecipazione e di motivare le proprie scelte. Per altri versi, una ridicola sceneggiata, che ha avuto come epilogo solo l'ennesima dimostrazione d'imperizia e incompetenza, con alcune vetrate andate distrutte e la recinzione dell'Istituto Rossi pesantemente divelta.
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