Ci è arrivata anche la lettera a Babbo Natale di Francesco Rucco
Martedi 26 Dicembre 2017 alle 19:01 | 0 commenti
Caro Babbo Natale, lo so che un po' sei arrabbiato con me perchè Otello Dalla Rosa ti ha scritto la sua lettera di Natale e io ancora no, ma, capiscimi, io ho due figlie più piccole dei tre ragazzi di Otello e, dopo averle aiutate con la mia splendida moglie (a sinistra nella foto, ndr) a scrivere le letterine con i loro desideri, che ti ringrazio, intanto, di aver esaudito, avevo finito l "biro" che avevo già quasi consumato per fissare gli appunti del mio intervento in Consiglio comunale per bocciare il nefasto fondo immobiliare di Achille Variati &c. Quella biro la conserverò perchè è testimone dell'unico successo dell'opposizione di centro destra in 5 anni, opposizione che spesso, hai ragione ad avermi portato anche un po' di carbone, non ha assolto il mandato dei nostri, sia pur pochi, elettori del 2013.
Ho, quindi, riposto nel cassetto dei trofei la biro che ha segnato la seconda sconfitta di Achille in questo quinquennio, che è poi la sua prima come "amministratore" causata anche da qualcuno che non gli si sia inchinato, a destra come a manca (la sinistra...), visto che la freccia che ha colpito per primo il suo tallone non è stato Cupido a scoccarla ma Jacopo, che, bocciato, dovrà ripetere, se mai sarà , le... primarie.
Ecco allora, caro Babbo Natale, che mi accingo a scriverti la mia lettera via web indirizzandola al mondo, virtuale anche quello, dei bei sogni e dei desideri, Cap 2018, in cui sei già tornato e in cui spero vorrai leggerla.
Lo so che non sono stato buonissimo con i vicentini perchè troppo buono sono stato con Variati, ma ti assicuro che i sostenitori civici che mi hanno candidato a sindaco di Vicenza per il 2018 non hanno lesinato critiche al primo cittadino uscente e che, se ce n'è uno pronto a promettere ancora più di me di rivoltare l'eredità di Achille, beh, quello è da noi e si chiama Claudio Cicero: ammaliato dalle sirene del potere, quelle con cui ha provato a "comprare" tutti chi di potere vive (da sindaco, presidente della provincia di Vicenza, presidente dell'Upi e membro del Cda di Cassa Depositi e Prestiti), ora Cicero ha addiritura cambiato il suo motto preferito in "non credere, non obbedire ma sempre combattere" chi, lo spero, non è da tempo nell'elenco dei tuoi indirizzi.
Caro Babbo Natale, ti prometto allora di usare nei mesi che mancano a fine mandato cittadino i carboncini che mi hai fatto trovare sotto l'albero anche per riprendere a scrivere le mie denunce contro le malefatte della Fondazione Roi, che ultimamente avevo rimosso dalla mente, magari per rispetto della possibile candidatura di Claudio Ronco, un altro degli amici di Gianni Zonin.
Prometto, poi, di frequentare di meno alcuni dei sostenitori dei candidati, per ora fantoccio, dei partiti del centro destra che si siano distinti in passato per la loro vicinanza a Giancarlo Galan, tra cui i referenti di Luca Zaia, il suo vice ignaro e poi ora boss in Regione Veneto, e a Lia Sartori, tra cui i seguaci di Michele Dalla Negra, che promise guerre puniche contro la malagestio comunale da presidente neo eletto della Commissione di Controllo e Garanzia in cui, poi, fu dato per desaparecido, tra non molte presenze in sala Bernarda, alcune in aule di giustizia, altre nelle aule scolastiche, molte nei mercatini di robivecchi e molte di più al mare croato molto amato anche da Giancarlino suo.
Se, con Lia assolta giudiziariamente ma storica parte attiva di un mondo eticamente condannato, tutti costoro provano a rialzare la testa per completare l'opera non compiuta del tutto dal sistema locale primigenio, che noi su VicenzaPiù per primi definimmo Achillia, prometto, caro Babbo Natale, di prestare molta attenzione sui futuri alleati che i vari candidati di oggi (di bandiera, si dice?), dal presidente dell'Ordine degli avvocati, Fabio Mantovani, per Forza Italia, al presidente del Consiglio regionale, Roberto Ciambetti, per la Lega Nord, vorranno poi affiancarmi.
Prometto, infine, caro Babbo Natale, visto che poi tu come Santa Klaus proprio indigeno non sei, di tenere in buon conto il "prima gli italiani" e, quindi, "prima i vicentini" ma di non trasformarlo in un becero "prima i veneti" e di non farlo diventare solo un "gli stranieri regolari dopo".
Per farmi perdonare poi il ritardo nello scriverti la mia lettera di Natale, do un senso a quel ritardi ene faccio buon uso.
Ho letto quello che ti ha scritto Otello dalla Rosa e prometto di fare mia la sua promessa finale, perchè con un avversario politico, se onesto, si può anche codividere qualcosa.
Ebbese sì, anche io, caro Babbo Natale "lavorerò da subito con chi ci sta ad un programma che rimetta al suo centro il recupero della dignità e dell'immagine di Vicenza, distrutte a livello nazionale, e mi impegnerò a far sì da subito che certe congreghe escano dalle porte del palazzo. Senza provare a rientrare dalle finestre".
Grazie, Babbo Natale.
Tuo Francesco Rucco Â
Anche questa è la lettera che ci piacerebbe leggere con la firma vera del primo candidato del centro destra che ci pare intenzionato (lui l'ha detto) ad arrivare fino in fondo, senza prendere in giro i vicentini, fin dall'inizio, con candidature di forma e non di prospettiva.
E, soprattutto se l'ultimo impegno sarà condiviso tra lui e Dalla Rosa, grazie anche alla vicinanza intelligente di due belle signore e brave madri, ci piacerebbe molto ad assistere a una gara fra loro due per il bene di Vicenza.
Che ci guadagnerebbe anche, dopo decenni, una vera e inappuntabile first lady.
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