Vicenza ha la sua zona rossa e diventa sempre più la città dei NO, ma non per i militari USA
Sabato 6 Agosto 2011 alle 17:54 | 9 commenti
Riceviamo per [email protected] da Irene Rui e pubblichiamo
Con l'ordinanza emessa ieri da Variati e Dalla Pozza, rispettivamente Sindaco e Assessore alla Sicurezza del Comune di Vicenza, in perfetta anticostituzionalità , ma con il beneplacito del Prefetto Fallica, si vieta agli operatori e operatrici del sesso di esercitare in strada. E' definita una zona rossa che va dallo stadio passa per la stazione e prosegue in zona ovest della città .Zone storiche di esercizio del mestiere di strada, aree di recenti contestazioni dei residenti e di disordini, non per ultima la sparatoria in zona stadio; dove due padroni si contendevano la schiava rubata.
Quindi l'ordinanza, poiché la prostituzione è la causa di tutti i mali e va spostata.
Nell'Ordinanza si legge: "Chi sarà trovato ad adescare clienti, a contrattare prestazioni sessuali a pagamento o con modalità che possono suggerire l'intenzione ad esercitare l'attività della prostituzione sarà multato con l'ammenda massima di 500,00 euro e allontanato dalla zona, con l'aggravante che se recidivo verrà segnalato e tenuto sotto controllo".
C'è chi poi afferma che bisogna colpire chi affitta loro le case (c'è infatti la legge 75/1958, Merlin per questo), ma nello stesso tempo vuole spostata la prostituzione appunto in zona industriale dove non arreca disturbo a famiglie e "bravi cittadini", alla morale pubblica e considera pragmatico e non frutto di una ideologia proibizionista questo.
Nelle zone industriali tutto è lecito, quindi anche la violenza nei confronti delle lavoratrici e lavoratori del sesso, lo sfruttamento di persone per il lavoro del sesso ecc.
Una ordinanza che sposta il problema, non risolve, però, la questione della tratta - nella fattispecie dei corpi femminili ad uso prostituzione - , ma che come al solito colpisce il mestiere, senza colpire le illegalità . Una ordinanza fatta e costruita a senso unico, per risolvere politicamente la questione della morale pubblica piuttosto che della sicurezza. E hanno poi il coraggio di affermare che l'ordinanza è coraggiosa perché non ce ne sono di simili. BRAVI.
Si scopre che Vicenza pur essendo nel XXI secolo, non cambia la sua natura. Rimane bigotta, proibizionista e con il rispetto della buona e fondamentalista cultura cristiana (con l'avvento del cristianesimo ebbe inizio la diaspora della prostituzione), considera il servizio sessuale un'attività immonda e pericolosa, ma utile alla società . Non per niente c'è una forte domanda che non viene certo solo da chi difende il mestiere (siamo in pochi), bensì da quegli ipocriti "basa banchi", bravi padri e madri di famiglia con una doppia vita - anche di lavoratori del sesso - che sono per il ritorno delle "case chiuse" (da non confondersi con quelle del piacere) e per vietare la prostituzione.
Ben venga l'ordinanza, ben venga la militarizzazione della città , invece di combattere il degrado cittadino di zone commerciali (anche stazioni ferroviarie) e residenziali dormitorio, lasciate a loro stesse, senza vita e senza servizi, zone morte.
La fobia, la paura per il "crescere" della violenza e della "criminalità " porta all'uso estremo della sicurezza, fino ad arrivare, ad auspicare non solo un controllo massiccio in ogni luogo cittadino, ma anche l'arrivo dei famosi e infelici "Baschi Verdi" un corpo della G.F. addestrato per l'antiterrorismo e utilizzato anche a Genova nel 2001 o in ogni luogo di repressione.
Bene saremo più sicuri e liberi. Ma quale libertà ?
Sarà mantenuto l'ordine, più controlli, più severità , più repressione dei trasgressori, No prostituzione, No accattonaggio, No clandestinità , No bivacco in luoghi non autorizzati, Divieto di bere e suonare musica dopo una determinata ora, Divieto di vestirsi discinti, No ai schiamazzi notturni in centro, No a....
Vicenza è la città dei NO, tranne che per i militari USA che sono i fruitori delle prostitute, che sono coloro che fanno le gincane in centro, coloro che si pestano e distruggono tal volta locali e edifici pubblici, coloro che violentano le donne considerate come premio del guerriero e pestano i cittadini che non rispettano la loro onnipotenza, naturalmente quando sono ubriachi. A loro è permesso entrare nei parchi scavalcando i cancelli, a loro è permesso fare scorribande (tanto ci sono solo le scuse) e schiamazzi, è permesso fare jogging per la città con le armi in sacco di prima mattina.
E' vero che il Sindaco ha detto (vedi comunicato stampa riportato anche qui su VicenzaPiù): "Non essendo vietata per legge la prostituzione su strada - ribadisce il sindaco -, non posso vietarla nell'intero territorio comunale. Pertanto ho deciso di impedirla in una parte di città". Ed è stata anche sbandierata una "mappa". E dalla mappa con delle zone colorate in rosso si è diffuso il mito - che fa molto FBI - di una zona rossa in cui alcune attività sarebbero vietate.
E' meglio precisare che ordinanza stabilisce che i divieti valgono per tutto il territorio comunale. Per controllare basta andare qui: http://www.comune.vicenza.it/file/65766-OrdinanzaAntiDegrado.pdf
Per quanto riguarda la prostituzione, non toca a me farlo, ma comunque in questi mesi ne ho sempre suggerite. Riconoscere per legge il servizio artigianale della prostituta o prostituto e riunire attorno ad un tavolo le parti sociali, cioè le lavoratrici, i lavoratori del sesso, i loro sindacati o associazioni di tutela, il comune e le autorità governative, e insieme trovare la soluzione più consona. Non è con il proibizionismo che si risolvono le questioni, ma si spostano. Per quanto riguarda i "Baschi Verdi", questi sono un paliativo politico, che serve a sperperare danaro nostro e a risolvere solo la questione politica. Incuttono terrore nelle persone che vengono fermate, com l'altro giorno per un migrante sospetato di aver rubato una bicicletta senza motivo, o la rom che chiede informazione per strada e sospetata di chiedere elemosina, o la ragazza che per il caldo è vestita discinta e sospetata di essere prostituta, posso anche continuare...
La zona rossa è una metafora, certamente il divieto che elenca una serie di vie appartenenti ad alcuni quartieri, fa tanto pensare a una limitazione zonale o come la si voglia chiamare.
Fino al 30 settembre 2011
1. in tutto il territorio del Comune di Vicenza è fatto divieto a chiunque di fermare il veicolo per
contrattare sulla pubblica via prestazioni sessuali a pagamento. Se l'interessato è a bordo...."
Insomma, non c' nessuna zona rossa o limitazione zonale o come la si voglia chiamare: i divieti dell'ordinanza valgono PER TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE.
Non perché l'abbiamo decisio io e te, ma perché sta scritto chiaramente nell'ordinanza.
Però, se non mi credi, leggila qui: http://www.comune.vicenza.it/file/65766-OrdinanzaAntiDegrado.pdf
Ciò significa che ancora più grave, poichè non si permette a delle persone di esercitare un mestiere se non in clandestinità, mettendo a repentaglio la propria sicurezza sia sanitaria, sia di lavoro. Nel caso di lavoratrici, o viados ci troviamo a sottopporre queste persone a rischio di violenze da parte di clienti o falsi clienti. L'Amministrazione dovrebbe riflettere su questo, piuttosto che sulla sua immagine politica.
Mi puoi conoscere nel blog ruizen.over-blogs.it
http://www.comune.vicenza.it/ente/settori/staff/uffinfocom/urp/notizie.php/66971
qui trovi quella nuova con la cosidetta "zona rossa".
Qui su Vicenzapiù alla pagina http://www.vicenzapiu.com/leggi/divieto-esercizio-prostituzione-in-aree-citta-variati-ho-firmato-unordinanza-coraggiosa c'è un link per scaricare l'ordinanza e uno per scaricare la mappa. Ma dell'ordinanza, così come della mappa, neppure l'ombra.
L'unica ordinanza disponibile per i cittadini è quella presente alla pagina che cito io. Sarà anche l'ordinanza precedente (del 5 maggio), ma ad oggi è l'unica ordinanza che un cittadino, una cittadina, un residente o altro è in grado di reperire su quello che per legge è il luogo nel quale pubblicare l'ordinanza: il sito internet del Comune. Quindi, finché non è pubblico testo e mappa dell'ordinanza, o si smette di parlarne o - come faccio io provocatoriamente - mi rifaccio all'ordinanza di maggio.
Non ci resta, quindi, che aspettare la pubblicazione dell'ordinanza che dovrebbe essere stata firmata il 5 agosto 2011. Mi sa che domattina ce l'avremo.
Ciao
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