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Diocesi di Vicenza perde 3,5 milioni di euro: con 56.750 azioni "Banda Popolare di Vicenza" Servi di Maria del Santuario di Monte Berico e La Voce dei Berici tra i soci top 999 della BPVi

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Sabato 26 Marzo 2016 alle 04:06 | 0 commenti

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Tra "le più truffate" tra le istituzioni che hanno scopi statutari genericamente "a fin di bene" e perciò dovrebbero essere state "clienti" trattati almeno con un minimo di "decenza" da chi ha invece piazzato nei loro portafogli azioni a estremo rischio come quelle della Banca Popolare di Vicenza apparivano finora, mediaticamente, la Fondazione Roi, che ha visto di fatto azzerarsi il controvalore di oltre 510.201 azioni che a 62,50 euro fanno 31.887.562 euro, la più piccola Fondazione Mioni (1.437.780 euro per 23.190 titoli) e la "familiare" Fondazione Emanuela, Luigi e Maria Dalla Vecchia (in pancia 15.695 azioni peri 979.750 euro svaniti). Ma dai "cattivi consigli" e dal flop della azioni della BPVi, oltre ai circa 117.000 piccoli risparmiatori che hanno visto diventare di fatto carta straccia le azioni emesse da un istituto che loro ora chiamano spesso "Banda Popolare di Vicenza", non si è salvata neanche la Diocesi di Vicenza.

Per il tramite di due istituzioni, comunque a lei riconducibili, il suo "buco", grazie alla mala gestio di Via Btg. Framarin, ammonta a 3.546.875 euro sempre assumendo 62,50 euro come riferimento per i titoli BPVi che ora sono scesi a 6,3 euro come valore di recesso ma che in Borsa sono pronosticati vicini, dal di sotto, a quota un euro...

Infatti (lo si legge nella lista qui pubblicata dal n. 200 al 347 dei "soci top 999" della BPVi) dei ben 30.495 titoli, per un controvalore ora ufficialmente del tutto immaginifico di 1.905.937 euro e irrealizzabile anche con un miracolo, sono intestate alla "Provincia Veneta dell'ordine dei Servi di Maria", che "gestisce" le attività intorno al Santuario di Monte Berico.

E altre 26.255 azioni, maledette 1.640.937 volte come gli euro che si sono di fatto completamente dissolti?, sono intestate alla "Diocesi di Vicenza - Gestione de La Voce dei Berici".

Ma se il settimanale della Curia, mentre piange per la crisi, investe milioni in azioni e se di certo a Iorio & Dolcetta non manca oggi il consenso che non mancò in passato a Zonin & Sorato da parte della stampa di un'altra curia locale, quella con la c minuscola dell'associazione confindustriale vicentina, non passa inosservata un'altra anomalia, questa volta mediatica e sindacale.

Ieri, 25 marzo, l'organo sindacale unitario dei dipendenti della banca (il Coordinamento Gruppo BPVi FABI - FIRST/CISL - FISAC/CGIL - UNISIN) ha nuovamente protestato contro la crescita delle retribuzioni apicali della Banca in crisi e ha auspicato, inoltre, che in occasione dell'assemblea di oggi, sabato 26 marzo, "tutti gli azionisti (proprietari della Banca e danneggiati) promuovano collegialmente, ai sensi dell'art. 2393 del Codice Civile l'azione di responsabilità degli amministratori precedenti che può essere presa proprio in occasione della discussione del bilancio, anche se non indicata nelle materie all'ordine del giorno.promuovere azione di responsabilità...".

Nella nota odierna delle varie sigle sindacali, ma non solo in quella, brilla l'assenza della Uilca, il cui segretario responsabile Coord. Gruppo Banca Popolare di Vicenza è Luca Faietti, dipendente della banca, parrebbe in un settore vicino alla comunicazione, oltre che giornalista professionista, direttore responsabile, presidente del Cda e socio al 51% di TviWeb, un mezzo online di Vicenza, le cui quote restanti sono per il 4% è di Mauro Della Valle, ex responsabile della comunicazione di Apindustria, e per il 45% di Arrigo Abalti, ex politico di destra con un curriculum pieno di cariche pubbliche e molto attivo nel promuovere il mezzo presso enti pubblicie aziende che contano nel Vicentino...


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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