Alta Capacità a Vicenza, Variati deciso: "Se i treni non si fermano qui non ha senso farla, e io vorrei portarla a casa"
Martedi 18 Agosto 2015 alle 22:32 | 1 commenti
«Beh, certo Damian è un cittadino, ma non è solo un cittadino...è anche di Forza Italia». Inizia così la nostra conversazione con il sindaco di Vicenza che, prima di staccare la spina per una breve pausa estiva di due giorni, ha voluto rispondere a quella lettera arrivata in redazione e da noi pubblicata. Nel suo "appunto" Luigi Damian proponeva di dividere il percorso dell'alta velocità (che è in realtà "alta capacità ", TAC) a Montebello e di far passare per Vicenza solo i treni TAC che fermano in città . «Accettare questa logica vuol dire tagliar fuori Vicenza», replica Variati, spiegando le sue ragioni.
«Forse Damian non conosce bene la situazione quando parla di non "toccare l'acqua", non sa che ci sono delle difficoltà idrauliche e che senza il canale scolmatore non si fa niente - continua il sindaco -. Invece, circa i suoi dubbi circa la vecchia stazione, si mette a posto il piazzale e si dà una nuova vita anche alla vecchia stazione, ma non c'entra con il passaggio della TAC a Vicenza».
Ma il nodo che interessa realmente a Variati è chiarire che l'Alta Capacità ha senso per il territorio solo se si ferma interamente a Vicenza, e con il raddoppio dei binari.
«Questa linea ha senso solo se passa per Vicenza, nell'ottica di un valore aggiunto perché in futuro ci si muoverà sempre più in treno e per Vicenza, che è una città piccola ma non periferica è indispensabile essere collegata all'Europa». Per quando riguarda invece la proposta alternativa di dividere la linea a Montebello, «è una vecchia proposta - commenta il sindaco - ma ha costi altissimi e enormi problemi ambientali mentre qui si tratterebbe di intervenire solo su alcune abitazioni a Vicenza est, con rimborsi degli espropri adeguati e monitorati anche da noi».
Da come lo espone quella dell'altra velocità sembra proprio un lascito che Variati vuole fare alla sua città . Sembra oppure, conoscendo la sua caparbietà ,... è. Viene in mente il sindaco precedente e il tribunale nuovo, da molti considerato un'offesa a Vicenza. È sicuro il sindaco che anche quest'opera non sia uno "sfregio", come dicono "I quaderni vicentini" di Pino Dato? «La città non sarà stravolta e non ci sarà alcuna violenza, per il resto discutiamo, dovremo discuterne - risponde il primo cittadino - ma accettare una logica di chiusura vuol dire tagliare fuori Vicenza». Ed aggiunge: «Stiamo parlando di alta capacità , non di alta velocità , sono treni che portano servizi, che servono aree metropolitane in un piano che in futuro non prevede l'isolamento». Quindi sarà ricordato come il sindaco che collegherà Vicenza al resto d'Europa? «Sinceramente, io questa occasione non la vorrei perdere, il resto sono chiacchiere. In questa storia ci sono vent'anni di progetti e chiacchiere - conclude -, vediamo se riusciamo a portarla fino in fondo. L'unica cosa che mi interessa è che Vicenza non diventi periferia. Sarebbe la sua fine».
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.
Sempreché, qualche imprenditore lungimirante, visto il tempo che passa inesorabilmente, al posto del Parco non proponga di costruire un nuovo quartiere.