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Alluvione 2010, Sorrentino a Variati e Monti: ingiusto non rimborsare le auto cedute

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 28 Maggio 2012 alle 12:00 | 0 commenti

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Valerio Sorrentino, PDL Vicenza - Interpellanza.

Ill. mo Signor Sindaco, Ill.mo Signor Presidente del Consiglio, sono numerose le famiglie vicentine che hanno ricevuto nei giorni scorsi la comunicazione del Comune di diniego dei contributi richiesti per l'alluvione del 1 novembre 2010. Nella maggior parte dei casi la brutta notizia viene accompagnata dalla intimazione a restituire l'acconto già percepito, insieme agli interessi legali. In molti casi , la richiesta è non solo infondata , ma anche beffarda, e dimostra quanto grande sia il distacco tra Pubblica Amministrazione e cittadini.

Difatti, nella maggior parte dei casi, il diniego riguarda il rimborso chiesto a seguito del danno irreparabile subito dalle proprie autovetture. Sostiene il Comune che l'erogazione dei contributi può avvenire sino al 75% per i danni subiti dai beni mobili registrati, sulla base di spese fatturate per la riparazione o in caso di rottamazione, sulla base del valore desunto dai listini: Si invoca dunque una nota della Presidenza del Consiglio del Marzo 2011, in cui si dice nulla sia dovuto in caso di alienazione dei beni. La motivazione addotta è profondamente ingiusta, per evidenti motivi. Nella totalità dei casi, si tratta di beni che effettivamente sono stati danneggiati in modo irreparabile, in quanto si trovavano in locali completamente sommersi dall'acqua. E' evidente dunque che essi non sono più stati riparati o utilizzati.
In quei giorni, molti cittadini decisero di rottamare le auto; altri alienarono il bene, ricavando poche centinaia di euro, in vista di una rottamazione all'estero. Prima di farlo, in molti si rivolsero al Comune, richiedendo se vi fossero motivi ostativi alla cessione per esportazione, ricevendo una risposta negativa dai funzionari. Del resto, nel vademecum distribuito dal Comune, non si indicava affatto la decadenza del contributo nel caso il bene fosse stato ceduto! Né tale ipotesi era prevista nel sito www.venetoalluvionato.it . Fu così che molti Vicentini fecero dichiarare la cessazione della circolazione del veicolo e riconsegnarono le targhe, provvedendo all'acquisto di un nuovo bene. Alla luce di quanto sopra, risulta pertanto non corretto, sia giuridicamente che da un punto di vista equitativo, richiamare un'interpretazione letterale dell'Ordinanza governativa che non prevederebbe il caso dell'alienazione all'estero nelle ipotesi di rimborso. E ciò perché:
- l'elenco contenuto nell'Ordinanza governativa non può essere considerato tassativo
- i cittadini hanno effettivamente subito un danno irreparabile, apparendo pacifico l'inutilizzo del bene
- i cittadini non hanno conseguito alcun vantaggio dall'esportazione del bene , diverso da quello derivante in caso di rottamazione
- il Comune non aveva informato preventivamente i cittadini che la cessione come rottame avrebbe comportato la decadenza del beneficio e che quindi vi era un obbligo di rottamazione.
- soltanto parecchio tempo dopo è giunta la decisione del Comune di negare il rimborso per coloro che avevano ormai già ceduto all'estero il rottame.
Ora dunque, il Comune nega il rimborso e rivuole addirittura indietro l'acconto, imponendo ai cittadini un onere insopportabile, soprattutto in tempi come questi di crisi. Qualcuno potrebbe suggerire ai cittadini di ricorrere al TAR. Purtroppo, le spese necessarie per poterlo fare, sconsigliano l'azione: anche se il cittadino vincesse il ricorso, pagherebbe di più in oneri legali. L'unica concreta soluzione è che il Comune riveda la propria posizione con un ‘interpretazione analogica' della norma, certamente più assennata e meno ingiusta.
Ciò premesso, si chiede di sapere: se non appare al Sindaco profondamente ingiusto, per i motivi sopra esposti, che molti cittadini, danneggiati dall'alluvione del 2010, debbano restituire l'acconto percepito, in base ad'un interpretazione assai discutibile dell'ordinanza governativa che ha istituito i rimborsi. Se non si ritenga con interpretazione analogica di estendere la possibilità del rimborso anche a coloro i quali cedettero all'estero i propri mezzi inservibili.
Di provvedere comunque immediatamente alla sospensione delle richieste di restituzione pervenute ai cittadini in questi giorni.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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