Quotidiano | Categorie: Lavoro

Al 31 gennaio 2018 sono 61 i morti per infortunio nei luoghi di lavoro, "Potere al Popolo!": aumentare i fondi per i controlli

Di Note ufficiali Giovedi 1 Febbraio 2018 alle 19:11 | 0 commenti

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Secondo l'INAIL nel 2017 sono 1029 i morti sul lavoro complessivi (compresi i deceduti sui mezzi di trasporto). Un numero inferiore alla realtà dal momento che INAIL conteggia quelli che compaiono tra le denunce pervenute. Tante lavoratrici e lavoratori morti non sono iscritti all'INAIL stessa e, quindi, non risultano tra gli oltre mille morti di quel tragico computo. Nel mese di gennaio 2018 c'è stata la tragedia dei 4 lavoratori morti a Milano e per qualche giorno si è parlato e scritto dei "caduti del lavoro". Poi tutto è tornato nel silenzio.

Tutto è tornato ad essere "fatalità", un prezzo da pagare per il "progresso". Nel sistema capitalista, morire di lavoro è diventato un fatto normale, qualcosa a cui ci si può e ci si deve abituare. Le notizie dei caduti sul lavoro spariscono presto dalle pagine dei giornali. Le persone diventano numeri di una statistica spaventosa che è meglio nascondere.

Dopo qualche dichiarazione di circostanza si ritorna all'oblio. Si dimentica. Si continua a parlare delle poltrone da occupare nel parlamento prossimo venturo. Ci si sofferma sulle virgole che distinguono i programmi di Forza Italia da quelli del PD o dal M5S. Si fanno dotte disquisizioni sui decimi di punto che caratterizzano le variazioni nei sondaggi elettorali.

Delle lavoratrici e dei lavoratori che muoiono di lavoro e per il lavoro è meglio tacere. Nessuno, infatti, ne parla più. Qualcuno si è lavato la coscienza con qualche frase di circostanza. A "lorsignori" basta questo. Nei programmi elettorali delle coalizioni e dei "grandi partiti" non si trova nulla. Neppure una promessa né un ricordo.

Nel programma di "Potere al Popolo!" invece si può leggere che "di lavoro si continua a morire, con la deregolamentazione delle tutele per la sicurezza sul lavoro, la prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali." E si chiedono "misure incisive per la sicurezza sul lavoro, aumentando fondi e risorse per i controlli". La sostanza di queste affermazioni è che bisogna cambiare il sistema dalle fondamenta. Ribaltare le priorità. Mettere al primo posto i bisogni, la vita, la sicurezza, la salute e la retribuzione di chi lavora. La sostanza è che si deve ridare dignità a chi vive del proprio lavoro. Consegnargli la sovranità e la proprietà dei mezzi di produzione.

La sostanza è che bisogna far rientrare la Costituzione nei luoghi di lavoro e che sono ben più importanti la vita e la persona rispetto al profitto.

Si badi bene. Questa è una vera e propria rivoluzione.

Da troppo tempo ci si è adeguati al pensiero unico che mette il mercato al centro di qualsiasi cosa. Finalmente un fronte che si dichiara apertamente comunista, socialista, anticapitalista e che raggruppa associazioni, movimenti, partiti si presenta alle elezioni mettendo in discussione non tanto qualche personaggio e qualche leader, ma l'intero sistema. Si presenta contestando radicalmente il modello di sviluppo. Lo vuole abbattere e sostituire con un altro dove lo sfruttamento, la precarietà, i bassi salari, la negazione dei diritti siano considerati dei crimini e non, nel migliore dei casi, delle "belle utopie" irrealizzabili.

Giorgio Langella

Potere al Popolo!


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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