Aim-VicenzaPiù, Langella: ingenti risorse per tacitare chi fa un'informazione non gradita
Venerdi 3 Agosto 2012 alle 18:53 | 2 commenti
Il documento di solidarietà di Giorgio Langella, segretario regionale del PdCI FdS, ci è arrivato tra i primi, ma lo pubblichiamno solo ora come per riassumere le posizioni dei tanti, non tutti, quelli che abbiamo reso finora noti e arrivati da gruppi di ogni parte ma di un solo credo: la libertà . VicenzaPiù è così che risponde a chi vorrebbe zittirla: con la trasversalità dei suoi lettori. Badate bene, non abbiamo detto dei "consensi", ma dei lettori, i primi a meritare la più completa libertà di informazione e di opinione. Grazie a tutti. E' grazie a voi che noi continuiamo a scrivere per tutti. Il direttore
Giorgio Langella, Segretraio regionale PdCI FdS - Ho letto con una buona dose di indignazione l'editoriale del direttore Coviello relativo al "contenzioso" AIM. L'indignazione nasce dalla considerazione che, evidentemente, stiamo vivendo un periodo storico molto pericoloso per la democrazia e la libertà (a partire dall'informazione) se si utilizzano ingenti risorse per tentare di tacitare chi fa un'informazione non gradita.
Risorse che, nel caso di AIM, sono pubbliche e che dovrebbero essere impiegate per migliorare i servizi forniti ai cittadini e per mantenere l'occupazione dei lavoratori. L'indignazione continua e cresce perché, quello che appare con chiarezza nell'articolo del direttore di VicenzaPiù, è il tentativo palese di costringere una voce critica a utilizzare denaro, energie e tempo non per sviluppare la propria capacità di informare, ma per difendersi dalle querele. Lunghe battaglie processuali non perché quanto scritto è falso ma solo perché è stato scritto.
Questa vicenda non dovrebbe essere relegata a un "fatterello" di provincia ma dovrebbe diventare una "questione nazionale" perché esempio di quella che è un vero e proprio tentativo di censura. Una censura subdola e strisciante che, con il ricatto delle spese processuali, vuole soffocare il dissenso e la ricerca della verità . Una maniera concreta di ridurre al silenzio chi "disturba". Succede troppo spesso nel nostro paese, sembra che sia diventato un "diritto" di chi detiene il potere (politico, economico o di altra natura poco importa) quello di non essere contraddetto. Lo vediamo ogni giorno nella "normale arroganza" con la quale tanti sedicenti politici (che siedono in parlamento, che presiedono regioni, che occupano amministrazioni locali) trattano i giornalisti che fanno informazione e diffondono notizie vere ma scomode. Lo sentiamo ogni giorno nel silenzio che avvolge processi eterni perché continuamente rinviati come quello della Marlane-Marzotto.
La verità , si sa, è scomoda e, soprattutto, dà molto fastidio a chi detiene il potere. E chi detiene il potere fa di tutto per eliminare il fastidio.
Quando il direttore di VicenzaPiù scrive "denuncio e denuncerò sempre di più con forza è che i "poteri" pensano (sanno?) che per vincere basta attaccare, non serve aver ragione", non può che trovare d'accordo tutti coloro che hanno a cuore la libertà di informazione (da qualsiasi parte essa provenga).
Il PdCI e io personalmente siamo e saremo al fianco del direttore Coviello e dei giornalisti che, con la loro volontà di non chinarsi di fronte a nessuno, fanno di VicenzaPiù una rarità nello scenario dell'informazione locale e, anche, nazionale. In questo caso, ogni sincero democratico non può restare indifferente. Deve prendere posizione. Come diceva Gramsci, deve essere partigiano.
Giorgio Langella
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