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Aim dia lavoro ad almeno un operaio in Più, noi faremo altrettanto con giovani giornalisti

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 1 Agosto 2012 alle 11:29 | 0 commenti

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Dopo il mio corsivo/appello di ieri alcuni lettori, preannunciando e sostanziando già gesti concreti di solidarietà con VicenzaPiù, di cui li ho privatamente ringraziati, mi hanno consigliato di rendere più comprensibili (accorciare?) le mie considerazioni. Allora le ripubblico tagliando e rinviando al vicino futuro o al il vecchio testo, che rimane in linea, alcune parti che, loro fraternamente mi dicono, non fanno arrivare tutti i lettori a leggere tutto. Appello concreto finale incluso. Ascolto, condivido e mi comporto alla VicenzaPiù: con apertura alle critiche.

Buona (ri)lettura

 

Quando ho lanciato VicenzaPiù, il capostipite della famiglia dei media che da oltre sei anni contribuiscono a fare informazione nel Vicentino e, sempre più spesso, con echi anche nazionali, pensavo che i costi dell'impresa fossero quelli dei vari collaboratori, dai giornalisti al grafico, e quelli di stampa e di pubblicazione web. Poi ho sperimentato sulla mia pelle, prima di direttore editoriale, poi di direttore responsabile, e, contemporaneamente, su quella della mia famiglia, a cui fa capo l'impresa editoriale, il primo costo in più, grazie anche a penne compiacenti o maliziosamente informate: l'assalto, o quello che tale ho percepito, di chi non gradiva quanto VicenzaPiù già allora scriveva. Che in gran misura non erano, e non sono, opinioni, ma fatti. Sempre da noi preventivamente riscontrati, mai, o quasi mai, contraddetti nel merito da chi non ne gradiva, non ne gradisce e, mi permetto di dire, non ne gradirà la divulgazione. Il fango riversatomi addosso era meritato, almeno in parte come ho più volte detto e scritto, per la mia stupida e altruistica passione sportiva, che mi ha fatto, però, colpevolmente accettare ricatti di chi con le sue conseguenti decisioni avrebbe consentito o meno alla città e alle giovani di fare pallavolo di livello (e poco conta che a oltre 3 anni dal mio defenestramento ben due atlete dell'Italvolley a Londra 2012, Arrighetti e De Gennaro, siano ancora due delle decine di giovani campionesse scoperte, formate e lanciate a Vicenza). Quell'assalto, andato male vista la crescita successiva del nostro network, era o lo sentivo come il prezzo in più da pagare per voler entrare in un mondo chiuso (omertoso?) e perché proponiamo un'informazione, dicono, diversa, ma che io sento e voglio solo "rispettosa dei fatti", come dovrebbe normalmente essere. Mano a mano che la diffusione dei media col Più finale cresce, mentre scrivo e quando mi assumo la "responsabilità" di quello che i miei collaboratori scrivono su VicenzaPiù, BassanoPiù e il network web VicenzaPiu.com, so già che c'è e ci sarà chi cercherà di fermarci. Sono pronto e allenato a combattere, con i miei collaboratori e per i nostri lettori. Ma quello che dovrebbe far pensare tutti e che denuncio e denuncerò sempre di più con forza è che i "poteri" pensano (sanno?) che per vincere basta attaccare, non serve aver ragione. «I giornalisti bisogna denunciarli, perché tra l'altro non hanno neanche i soldi per pagarsi l'avvocato», ha detto Lia Sartori come riporta Renzo Mazzaro nel suo libro denuncia "I padroni del Veneto".
Come darle torto se ammonta a 5.000-cinquemila (!) euro (non mi denunci il professore ex senatore Renato Ellero, nostro legale, se rivelo suoi oltre che miei dati ... sensibili) la sia pur amichevole parcella da pagargli per aver ottenuto due sentenze favorevoli, la prima al tribunale del riesame di Vicenza, la seconda in Cassazione e definita storica per la libertà stampa, anche se ignorata dai media locali ..., contro l'oscuramento di due pagine di una lettera inviata dal senatore Alberto Filippi all'ex presidente di Confindustria Vicenza, per giunta contro il suo GdV, oscuramento decretato da pm e Gip di Vicenza? A noi (a me?) costa 5.000 euro aver vinto ma nulla costa aver perso, su sollecitazione di una querela senatoriale sconfessata anch'essa, a coloro che hanno preso provvedimenti annichiliti dai colleghi "superiori", fino a quelli della Cassazione. Il loro stipendio e i costi di struttura sono, infatti, a carico anche mio, come cittadino tra i cittadini che li pagano.
Della parcella "pro" Paolo Pecori riferiremo in seguito, per non annoiarvi troppo oggi, ma di un'altra "tassa di autodifesa" vogliamo parlare oggi. Quella pagata da noi ma anche ...
Se, infatti, verranno pagati dai cittadini, proprietari della municipalizzata che in questi giorni continua ad annunciare possibili licenziamenti per mancanza di soldi, gli avvocati del ricco studio scelto da Aim per supportare le richieste di risarcimento danni (?) per accuse non nel merito (ci hanno già detto all'ordine dei Giornalisti a cui pure si sono rivolti parallelamente e per aumentare il fuoco di sbarramento i Colla e i Vianello di turno col loro portaqualchecosa, "ex volto" di Tva), il nostro "povero legale" ce lo dobbiamo pagare noi anche nel caso che, Dio non voglia, avessimo ragione e che si dimostrasse, non noi ma i magistrati, che siamo stati attaccati solo perché ci permettiamo di pubblicare interviste ed opinioni sgradite a chi non ha soldi per pagare tutti gli attuali dipendenti ma che è seguace convinto del credo di Lia Sartori e dei suoi lacchè locali: «I giornalisti bisogna denunciarli, perché tra l'altro non hanno neanche i soldi per pagarsi l'avvocato».
Cara, dolce Aim (va bene così, sinceramente e senza ironia?), prometto che dirò e diremo che Colla e Vianello sono i migliori nel loro ruolo se, come penso, ce lo vorranno finalmente mostrare e dimostrare. Magari anche decidendo, cara Aim, di non "buttare" soldi (è il nostro personale convincimento) con i tuoi avvocati per le cause " a tutti i costi" contro VicenzaPiù e li userai, invece, per far mangiare la famiglia di un tuo dipendente in ... Più, , magari fosse pure una sola. Cara Aim noi speriamo che lo farai questo passo verso la "spending priority", verso cioè le vere priorità di spesa, che siano di interesse pubblico, cioè, come vorrebbe il tuo statuto, e non di "interesse privato" per appagare le dimostrabili ripicche di qualcuno, sempre a nostro parere, ovviamente, ma ben confortati dai documenti in nostro possesso che dovremo utilizzare almeno nei luoghi in cui ci hanno chiamato a difenderci. Quelle ripicche mostrano un'azienda pubblica che si arrocca non sui fatti ma negli attacchi a giornali sgraditi e non depongono a favore di manager che si preparano a portare il gruppo sul mercato e che magari, nel fare questo, hanno delegato parte della credibilità aziendale a un collaboratore qualunque, che non si rende, forse, conto di quanto faccia più male un "cattiva comunicazione" rispetto a una "comunicazione cattiva". Vero caro sindaco Achille Variati, lo chiedo di nuovo a te, che rappresenti tutti i proprietari di Aim, i cittadini, cioè?
Anche se lo so che è dura cambiare rotta (ops, qualche volta non lo è stato, per altre questioni...), ma solo uno sciocco, e tu tutto sei fuorchè sciocco, potrebbe temere che sia una ritorsione quello che, invece, è il nostro, serio impegno in contropartita della scelta di Aim, che noi sollecitiamo con decisione, di non dissipare le sue già risicate risorse per personalissime godurie: per par condicio, i soldi che dovessimo risparmiare con il nostro avvocato anche noi li utilizzeremo per dare lavoro, ovviamente al nostro mondo, quindi a qualche giornalista giovane in (Vicenza)Più che potrà usare queste tastiere per scrivere più notizie. Su chiunque, come letto all'inizio anche su me tesso. Oppure (anche?) in Aim aleggia lo spirito de "I padroni del Veneto"?
Se anche il nostro amato sindaco Achille Variati, anche lui, però, non esente da inalberamenti ufficiali per un povero titolo "quaquaraquà", nell'intervista concessaci su VicenzaPiù n. 239, dice di dissentire dal Lia Sartori pensiero pro avvocati e contro i giornalisti poveri, io devo essere ottimista e una mano la chiedo anche ad ogni singolo lettore, non per difenderci ma per difendere il suo inalienabile diritto all'informazione. «Abbonati a VicenzaPiù Edicola ... a soli 18 euro all'anno (30 euro per abbonamenti sostenitori)», recita il nostro invito pubblicitario a cui ne aggiungo un altro: «chiedici indietro i tuoi soldi, a tua insindacabile scelta, se reputerai che anche in un solo numero non faremo il nostro dovere di informare senza padrini né padroni. Noi, se sbaglieremo, pagheremo sempre. Ma di tasca nostra!»


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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