Agibilità, anti-incendio e bombe inesplose: j'accuse bassanese sul Cotorossi - Borgo Berga
Mercoledi 6 Novembre 2013 alle 14:36 | 0 commenti
A pochi giorni dalla grande kermesse prevista per metà mese al teatro civico dalla proprietà per illustrare gli «highlights» del nuovo polo terziario di Borgo Berga che include anche il nuovo tribunale di Vicenza, sull'intera partita gli avvocati di Bassano scaricano una testata multipla che è destinata «a scatenare un putiferio nel capoluogo berico» (nella foto l'avvocato Terziari, a sinistra, con a destra Paolo Crestanello portavoce del comitato antiabusi di Vicenza).
Secondo il team di legali della città del ponte che si oppone all'accorpamento agli uffici giudiziari del capoluogo, il nuovo tribunale è sprovvisto del certificato anti-incendio, di quello di agibilità . Di più sotto quei terreni si nascondono veleni in vasche non sigillate ivi incluso amianto.Â
L'allarme è stato lanciato questa mattina a Bassano del Grappa dal «Comitato per la salvaguardia del tribunale di Bassano» che si è riunito nella saletta dell'organismo interforense di via Vittorelli. All'incontro erano presenti, fra i tanti, il sindaco Stefano Cimatti, l'avvocato Chiara Tessarolo, in rappresentanza dell'ordine degli avvocati di Bassano. Con loro c'erano altri cinque legali: Roberto Pozzobon, membro della commissione per geografia giudiziaria presso l'Organismo Unitario dell'Avvocatura; Paolo La Placa, membro della commissione monitoraggio sull'accorpamento delle sedi giudiziarie istituita presso il dicastero della Giustizia; Livio Lago, uno degli estensori della impugnazione contro il trasferimento degli uffici bassanesi a Vicenza, Fausto Tares, presidente della camera penale bassanese e Gabriella Terziari, estensore degli esposti sullo stato del nuovo tribunale di Vicenza e del ricorso a tutela dei lavoratori in relazione alle problematiche della salute proprio a Borgo Berga. Il ruolo di moderatore è stato invece affidato a Neréo Merlo, portavoce del comitato per la tutela del tribunale locale.
La prima fase dell'incontro ha approfondito la questione del peggioramento «ormai inevitabile» che si potrebbe registrare nella gestione del contenzioso civile e penale quando l'accorpamento sarà cosa compiuta. Tares e La Placa, dati alla mano, hanno descritto uno scenario «desolante» che porterà una realtà come quella di Bassano «sostanzialmente in ordine con tempistiche e senza arretrati preoccupanti» a un intasamento nella gestioni dei fascicoli che sarà conseguenza con la fusione del carico di lavoro con gli uffici vicentini, da tempo sotto organico e non al passo con i tempi. Tares non ha risparmiato stilettate alla sezione penale del tribunale di Vicenza puntando l'indice contro l'alto numero di fascicoli che finiscono in prescrizione. Lago dal canto suo ha illustrato i termini dei due ricorsi presentati dall'Ordine degli avvocati che presto potrebbero avere effetti concreti nella gestione dei fascicoli attualmente caratterizzata da un «disagevole andirivienti» tra Bassano e Vicenza. E se Cimatti si dice lieto che la vicenda dopo le critiche di natura politica si sia spostata sul piano tecnico, Pozzobon e Merlo senza mezzi termini parlano di un accorpamento che doveva garantire efficienza e riduzione dei costi e che invece sta viaggiando nella direzione opposta.
Ma il team legale si è riservato l'asso nella manica per la fine dell'incontro. L'avvocato Terziari infatti ha fatto una serie di rivelazioni clamorose relative alla mancanza «dei certificali di agibilità e di prevenzione incendio» che peserebbero sul capo del nuovo palazzo di giustizia a Vicenza. Certificato di agibilità di cui non dispone nemmeno la vecchia sede di Santa Corona presso la quale dovrebbe essere trasferita la sezione civile bassanese. Terziari ha poi anche parlato di veleni presenti sotto la superficie del nuovo tribunale che potrebbero mettere a rischio la salute «di lavoratori ed utenti». Motivo per cui i dipendenti del tribunale bassanese trasferiti a Vicenza hanno chiesto al legale di scrivere un ricorso al Tar e un esposto indirizzato alla procura berica, a quella trentina (competente per eventuali reati compiuti da magistrati vicentini) e a quella di Venezia, cui invece spetta il controllo sugli atti della Regione Veneto e del genio civile, responsabili del controllo idraulico sui fiumi Retrone e Bacchiglione che costeggiano la nuova cittadella giudiziaria.
Terziari però è andata oltre. E citando le ricerche dello storico dell'aeronautica, il vicentino Giuseppe Versolato, parla di una decina di ordigni inespolosi che potrebbero essere caduti sull'area afferente il tribunale, quando l'aviazione alleata bombardò la zona Cotorossi durante la II Guerra.
Ma c'è di più. Tra i presenti è serpeggiato il dubbio che l'emergenza accorpamento possa in qualche modo essere funzionale ai privati che realizzeranno il nuovo comprensorio giudiziario. Il dubbio che serpeggia è quello che l'emergenza creatasi per la mancanza di spazi possa essere risolta con un intervento del Ministero grazie al quale si potrebbe chiedere di acquisire o prendere in fitto ad uso giudiziario quei vani che anche a causa della crisi il mercato immobiliare il mercato non dovesse assorbire rispetto alla offerta del privato. In questo contesto va registrata anche la sostanziale adesione degli avvocati bassanesi alle tesi di Legambiente e comitato vicentino antiabusi (il portavoce Paolo Crestanello, in foto alla destra di Terziari, era tra gli uditori oggi) in relazione al mancato rispetto delle fasce di rispetto del tribunale e del supermarket dai fiumi. Ad ogni modo a metà mese il privato si è impegnato a spiegare le sue ragioni in un evento di ampia portata che è previsto al teatro civico di Vicenza. Sullo stesso fronte però rimangono anche l'amministrazione comunale, la procura berica e la presidenza del tribunale ai quali gli avvocati bassanesi chiedono un intervento risolutivo.
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