Quotidiano | Categorie: Sanità

A Vicenza nasce la scheda per individuare i disturbi del comportamento nella prima infanzia

Di Giulia Biasia Giovedi 25 Febbraio 2016 alle 15:48 | 0 commenti

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Oggi, 25 febbraio 2015, negli uffici della direzione generale dell'ospedale San Bortolo di Vicenza, è stato presentato un progetto sviluppato dall'U.O. di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Ulss 6 Vicenza, finanziato dalla Regione Veneto, che ha portato alla creazione di una scheda composta da 54 domande che può permettere agli insegnanti delle scuole materne di individuare i bambini con (a volte gravi) forme di disturbo del comportamento. La scheda si compone di sei aree tematiche: emotività, disattenzione-iperattività-impulsività, competenze sociali, competenze globali di sviluppo, capacità di autoregolazione, atteggiamenti oppositivi).

Nella fase di ricerca sono state distribuite 1.153 schede alle famiglie degli alunni frequentanti le scuole dell'infanzia dell'Ulss 6, Ulss 4 e Ulss 3, attraverso le quali si doveva rispondere a domande come: sa chiedere aiuto a un adulto? Viene rifiutato dai suoi pari? È imprevedibile? Il bambino sembra in allerta? Va in collera facilmente? Sembra comprendere il significato delle punizioni? Dimostra di tollerare i richiami?
Attraverso questo esperimento sono stati trovati 80 bambini con disturbo della personalità, successivamente sottoposti a dei test effettuati dal Presidio Riabilitativo Villa Maria.

"Aumentano sempre più le richieste di aiuto per bambini con disturbi. Oggi, per esempio, abbiamo dimesso dal reparto di pediatria un bambino, ricoverato per questo motivo. I genitori non riuscivano a gestire la situazione da soli. Questa schede dà la possibilità di intervenire in modo precoce e iniziare un percorso di intervento. È uno strumento che può essere di estremo aiuto", conclude Roberto Tombolato, direttore dell'U.O. di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda Ulss 6.

Maggiori informazioni dall'Ulss 6:
Riconoscere precocemente, fin dalla scuola materna, i segnali che possono indicare una forma di disturbo del comportamento è estremamente difficile, eppure sarebbe di grande importanza per correggere eventuali difficoltà dello sviluppo relazionale e cognitivo. Anche perché già in giovanissima età si possono manifestare sintomi di comportamenti destinati ad aggravarsi senza un opportuno intervento. Già al si sotto dei 5 anni, infatti, si registrano forme di aggressività, ma anche iperattività e scarsa capacità di controllare le emozioni sia positive sia negative.
Proprio con l'obiettivo di favorire una diagnosi e un intervento quanto più possibile precoci, l'U.O. di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda ULSS 6 Vicenza ha realizzato una ricerca finalizzata, iniziata fin dal 2012 e finanziata dalla Regione Veneto, che ha portato alla definizione di una scheda di screening che potrà essere utilizzata dagli insegnanti delle scuole materne per aiutarli a individuare i segnali di attenzione. La scuola infatti rappresenta, per evidenti motivi, un punto di osservazione privilegiato, a condizione però di mettere a disposizione degli operatori scolastici efficaci strumenti di screening.
La scheda, che rappresenta il primo strumento di questo tipo in Veneto con efficacia verificata e dimostrata, si compone di 6 aree tematiche (emotività, disattenzione-iperattività-impulsività, competenze sociali, competenze globali di sviluppo, capacità di autoregolazione, atteggiamenti oppositivi) per un totale di 54 domande.
Il risultato è uno strumento di analisi che fino ad oggi non esisteva, in grado di aiutare gli insegnanti a individuare precocemente dei bambini bisognosi di assistenza. Un tema quest'ultimo quanto mai di attualità, in quanto negli ultimi anni - come confermano anche i dati della Neuropsichiatria Infantile del S. Bortolo - i casi di disturbi del comportamento nella prima infanzia risultano in aumento, sotto la spinta di dinamiche familiari e sociali più complesse e difficili rispetto al passato.
Durante la ricerca sono state distribuite 1.153 schede alle famiglie di alunni frequentanti le scuole dell’infanzia pubbliche, comunali o parificate, dell'ULSS 6 (26), ULSS 4 (9) e ULSS 3 (7), con adesione su base volontaria. Attraverso la scheda sono stati individuati 80 bambini per i quali vi era un sospetto di diagnosi, che sono stati quindi sottoposti a test standardizzati da parte degli operatori del Presidio Riabilitativo Villa Maria, che hanno confermato il sospetto di diagnosi, dimostrando così l'efficacia della scheda messa a punto in occasione della ricerca.
«Nella fascia di età da 0 a 5 anni - spiega il dott. Roberto Tombolato, direttore dell'U.O. di Neuropsichiatria Infantile dell'Azienda ULSS 6 Vicenza - il termine "disturbo" viene in genere utilizzato con prudenza, in quanto, specialmente sotto i 3 anni, è difficile individuare comportamenti stabili che possano rappresentare degli indicatori certi di problematiche comportamentali future. Tuttavia se c'è un problema, è importante riconoscerlo precocemente, per avviare laddove necessario un percorso di intervento».
Quest'ultimo può prevedere una visita specialistica (previa impegnativa del pediatra di famiglia) utile ad accertare la diagnosi e quindi, eventualmente, la presa in carico del bambino e del contesto familiare da parte degli operatori della Neuropsichiatria Infantile e del Distretto. Si procede così alla formulazione di un progetto di assistenza che è sempre personalizzato in funzione delle esigenze e situazioni del bambino.
La scheda e i risultati conclusivi della ricerca saranno presentati domani, in occasione di un convegno dal titolo "I Disturbi Esternalizzanti del Comportamento nella Prima Infanzia: dal Riconoscimento all’Intervento Precoce”, al quale sono stati invitati gli insegnanti e i rappresentati del mondo scolastico (ore 16.00, presso il Centro Congressi di Confartigianato Vicenza, in via Enrico Fermi 201).

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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