Assedio malavita extracomunitaria, Vicenza invidia Treviso e Verona. Maggioranza divisa
Sabato 24 Settembre 2011 alle 22:36 | 0 commenti
Riceviamo da Roberto Ciambetti, assessore regionale Lega Nord, e pubblichiamo.
A Vicenza la Sezione Mobile del Nucleo Polizia Tributaria della Guardia di Finanza ha portato a termine una operazione con la quale ha sgominato una banda di marocchini-algerini che gestiva il traffico di hashish e cocaina nel centro della città . Poche ore prima, la Polizia era intervenuta in viale San Felice perché una rissa tra Nordafricani ubriachi fradici stava degenerando: fuggi, fuggi generale, tentativi di resistenza alle forze dell'Ordine, calci, spinte, pugni, inseguimenti e alla fine un paio di arresti.
Il giorno prima, un pensionato di 69 anni che aveva invitato alla calma dei giovani africani, che fuori da un bar in via Cairoli stavano facendo troppo rumore, è stato selvaggiamente pestato: fratture multiple e intervento d'urgenza in chirurgia.
Lo scenario è il centro storico, come era già accaduto sabato scorso, o ai primi di agosto, con una autentica sparatoria apice di una guerra per il controllo del mercato della prostituzione. Cosa sta accadendo a Vicenza? Rileggiamo le dichiarazioni del sindaco Achille Variati, eletto dal centro sinistra: ''A Vicenza ci sono problemi di sicurezza, ma non si deve creare allarme e in tal senso vorrei tranquillizzare i miei concittadini. E dire a chi specula su questi fatti che si vergogni: Roma ci taglia i fondi, non legifera, non sa gestire l'emergenza immigrati e i rappresentanti locali dei partiti di governo si permettono di starnazzare contro di noi? Sono indignato''. Variati è un abilissimo comunicatore , capace di rilanciare la palla nella parte del campo avversario con intelligenza democristiana e foga simil No Global rovesciando a proprio favore anche le sue precise colpe.
In verità , nulla per quanto riguarda i provvedimenti che il Comune poteva e doveva prendere è stato fatto in questi anni per bloccare la violenza extracomunitaria. La maggioranza è profondamente divisa nel suo interno, con il sindaco-padre-padrone e il Pd in posizione subalterna al punto tale da scomparire persino dalle cronache; c'è una strana guerra tra prime donne: appunto il sindaco e il suo vice, Alessandra Moretti, uno dei volti nuovi e freschi del Pd, o la stessa assessore all'urbanistica, Francesca Lazzari, con la quale il primo cittadino è ai ferri corti da anni. Con un equilibrio politico precario nessuno sostiene scelte dure, ma necessarie: così ci si limita all'invettiva, alla rassicurante parola, ma non si fa nulla di quello che si dovrebbe fare. Il massimo sforzo è stato emettere un paio di ordinanze nella speranza di spostare le prostitute in zone meno abitate: figuriamoci se la malavita albanese, marocchina, slava, gente abituata a coltelli e mitragliette si fa intimorire da una multa.
E' straordinario vedere come nelle città del centro-sinistra la violenza cresca, mentre dove governa la Lega le cose vadano in maniera diversa, guardiamo nella Treviso di Gobbo, e prima ancora di Gentilini, ad esempio, oppure a Verona con Flavio Tosi he ha varato una linea dura di divieti. Treviso e Verona hanno più immigrati, ma molti meno problemi, di Vicenza
A Vicenza come a Padova è fiorita la malavita legata alla component extracomunitaria: lo dimostrano la cronaca, le denunce, i pronunciamenti della magistratura e la popolazione carceraria. A Verona e Treviso, pur in presenza di una forte pressione extracomunitaria, le cose sono andate diversamente. La lotta alla malavita è una questione di polizia. Ma la polizia non può porre rimedio ai danni causati dal malinteso senso di solidarietà , dal buonismo da salotto borghese, dalla nonchalance della politica in garçonnière dove si coccolano i No Global, si ammicca alla sinistra antagonista: al sindaco basta accusare il governo e non urtare i suoi alleati che lo marcano a vista; la città , intanto paga, nei quartieri popolari nelle cui strade ormai la prostituzione la fa da padrona dove i pensionati vengono pestati e assassinati, nel centro storico patrimonio mondiale dell'Unesco, ci si ritrova a invidiare trevigiani e gli odiatissimi (calcisticamente parlando) veronesi, che hanno sindaci veri e tanti problemi in meno.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.