A un passo dall'abisso: l'opposizione si deve dimettere in massa per far sciogliere le camere
Giovedi 11 Agosto 2011 alle 19:49 | 0 commenti
Riceviamo dall'avvocato Renato Ellero (ex senatore della Repubblica e nostro opinionista) e pubblichiamo.
In Italia e altrove i nodi più sporchi stanno venendo al pettine. Un governo sul quale si stagliano gli spettri della corruzione, della mafia e della incapacità più assoluta sta andando incontro alla sua ultima trasformazione: il nulla. Ma l'inerzia che lo ha spinto sino a questo punto, vista una opposizione pavida, inconsistente quand'anche non complice, finisce per incollare ulteriormente l'attuale presidente del consiglio, assieme ai suoi servitori politici, alle poltrone del potere. Il che dà ancora maggiore forza all'incendio politico-finanziario che si abbatte sull'Italia.
A questo punto c'è solo una impervia strettoia per avere la speranza di non bruciare tutto. L'opposizione si deve dimettere in massa e forzare la situazione: permettendo quindi di fatto al capo dello Stato di sciogliere le camere mandando a casa l'esecutivo. In tal senso è inutile sentir sbraitare le minoranze parlamentari mentre invocano le dimissioni del premier, visto che in questo momento hanno il potere di defenestrarlo al prezzo delle dimissioni delle minoranze medesime.Caduto l'esecutivo questo va affidato ad un pool di saggi che traghetti la nazione verso un approdo più riparato. Per anni il bilancio italiano è stato saccheggiato da un club più o meno ristretto di faccendieri e parassiti. Il Paese, almeno la sua parte sana, grande o piccola che sia, non può permettersi l'assalto alla diligenza anche da parte dei ras della finanza internazionale, i quali già in passato hanno banchettato dalle nostre parti. Il fieno in cascina sta finendo; non si può permettere che quel poco che resta sia trafugato o bruciato da chi finge o s'improvvisa vuoi fattore vuoi pompiere. Poi comunque il redde rationem arriverà . Difficile dire come ma arriverà . E sarà impietosamente crudele.
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