Quotidiano | Categorie: Immigrazione

A Corzati col CSFO profughi o forzati? Parte I, un'esclusiva VicenzaPiu.Tv

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Giovedi 5 Novembre 2015 alle 00:34 | 1 commenti

In questo periodo a parlare di profughi in Italia, in Veneto e a Vicenza sono in tanti, tantissimi. Alla pancia di chi guarda al fenomeno come all'invasione delle cavallette in Egitto piuttosto che all'esodo di un popolo, per giunta non di una sola nazionalità, alla ricerca di una terra con meno guerre e con più futuro, puntano certi politici. Ma questo, anche se fatto non certo cristianamente, è il loro mestiere prevalente visto che oggi "politica" vuol dire essenzialmente commentare gli avvenimenti come una parte della gente vuole che sia fatto e non dare e proporre una visione del mondo ai cittadini perchè questi scelgano una strada piuttosto che un'altra: i politici oggi inseguono il consenso a botte di sondaggi, ma provano sempre meno a costruirlo su proposte visionarie e ideali.

Ma a quella pancia, per qualche copia in più e dimenticando talvolta, spesso?, la funzione principale della stampa che è quelle di informare prima ancora che commentare, si rivolgono anticipando i suoi rutti molti media e, tra questi, certi fogli locali.

Visto che a Vicenza non esistono "molti" media e che i fogli completamente locali sono più di uno ma meno di due,a voi individuare di chi stiamo parlando...

E alllora i profughi vanno tutti o, quasi, cacciati perche ladri, spacciatori e assassini (solo loro e tutti loro?); protestano perchè non vogliono la pasta ma solo i loro cibi (no comment); rubano soldi ai poveri con i 2,50 euro al giorno che, non sempre, ricevono (e nessuno fa i conti in tasca a certe cooperative , ripetiamo "certe" e non certo "tutte", e agli alberghi che di euro per dare in cambio molto poco, di umano, ne intascano dai 35 in su per ogni "ospite" e per ogni giorno).

Noi non siamo migliori di nessuno, noi non deteniamo la verità, siamo talvolta perdenti quando da passare ci sono le veline riservate ai soliti noti dai poteri locale, ma, con le nostre risorse, di certo enormemente più limitate del sistema mediaticamente monolitico locale, proviamo sempre a verificare  e documentare i fatti di cui ci occupiamo e a raccontarli così come sono e non come appaiono o si vogliono far apparire.

Le opinioni per noi sono libere (e noi le nostre le facciamo capire in chiaro) ma le opinioni non sono i fatti.

Negli ultimi tempi abbiamo, perciò, intervistato un palestinese "richiedente asilo", che denunciava lo sfruttamento che avrebbe (il condizionale è di cortesia) subito insieme ad altri dai titolari dell'Hotel Adele, senza smentite successive anzi....

Poi abbiamo seguito i fatti di Cesuna, in cui il disagio palesato dai profughi era chiaro e oggettivo anche se la Cooperativa Ecofficina ci è apparsa attiva e propositiva.

E lunedì scorso, dopo le polemiche che hanno portato il prefetto ad assumere decisioni non certo favorevoli alla cooperativa che (male)operava  a Pian delle Fugazze, ci siamo recati, accompagnati da Roberto Fogagnoli, a Corzati, più su di Valli di Pasubio, dove in una casa in mezzo alle montagne una sola persona, il buon Bruno, ex parà della Folgore, accudisce, per conto proprio di quella cooperativa, la padovana CSFO, 14 giovani africani arrivati da 4 mesi e dei cui problemi ci aveva parlato Marcelo Limoli.

Per scelta di "immediatezza" abbiamo lasciato con i dialoghi originali (un po' in italiano, un po' in un semplice, maccheronico e comprensibile inglese) il video che pubblichiamo qui e che è il primo dei quattro con cui vi racconteremo senza filtri quello che abbiamo visto, e sentito raccontare da Bruno e dai suoi "ospiti", e che abbiamo atteso fino ad oggi di mostrarvi perchè abbiamo prima cercato, invano per ora, la presidente di CSFO, Antonietta Vettorato, per farci chiarire alcuni punti oscuri della nostra visita in montagna, una montagna in cui fra poco si gelerà.

In questa puntata ecco alcune curiosità (?), le altre trovatele voi...

-  Bruno: "parlo inglese e utilizzo uno di loro per far tradurre il mio inglese nella loro lingua". Il ragazzo da lui indicatoci come "intermediario" non sa una parola di inglese

-  Bruno: "i ragazzi vogliono rimanere qui perchè qui stanno e mangiano bene". I 14 "ospiti" della casa con non pochi problemi (ve li mostreremo nella seconda parte) tramite uno di loro che, come altri, invece l'inglese lo conosce, lo smentice seccamente perchè loro vogliono scendere almeno a Valle (e non per problemi di pasta perchè "è naturale che in ogni paese si mangi il cibo locale...") ma tutti insieme e non solo in sei secondo scelte che contestano alla titolare Antonella per cui alcuni ( i sei presceti?) avrebbero lavorato ed altri... no (di ciò parleremo nella seconda puntata) 

-  Bruno:  "la CSFO ha fatto tutti i passi per avere i documenti con l'attestazione di richiedente asilo ma questi documento sono fermi per ritardi della Questura". E, mentre ci impegniamo a chiedere lumi anche in  Questura, qui si scatena il drammatico appello di chi è fuggito, pagando e rischiando la vita, dall'Africa: "noi vogliamo rimanere in Italia perchè siamo stati salvati dal mare da Italiani. Ma, per favore, diteci perchè non abbiamo ancora i nostri documenti e fate di tutto per farceli avere quanto prima per darci la possibiltà di costruire la nostar vita...".

Tanto altro c'è da vedere già in questa rima puntata (e negli occhi di chi parla o sta zitto) ma su alcune vi anticipiamo le valutazioni di  Bruno: "alcuni hanno voglia di lavorare, altri no, ma sono ragazzi tranquilli, tutti musulmani ma rispettosi di noi cattolici...". E qui confremano rumorosamente e con gesti di accordo tutti gli aspiranti "richiedenti asilo" che erano nella visuale nostra e della nostra telecamera.

Giovedì la seconda puntata, sperando di poter rovare anche al presidentessa Antonella Vettorato.


Commenti

Inviato Giovedi 5 Novembre 2015 alle 07:50

...alla ricerca di una terra con meno guerre e con più futuro... forse meno guerre "armate", ma quanto a più futuro sono passati i tempi, visto che i nostri giovani emigrano per cercare un futuro migliore ... Bisognerebbe spiegare loro che se scappano dal loro Paese per la guerra forse si salvano, ma se cercano un futuro migliore i posti di lavoro, sono purtroppo, quelli che sono!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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