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Dodici milioni per le aree montane di confine, Variati: tentativo di riequilibrio

Di Edoardo Andrein Giovedi 2 Aprile 2015 alle 11:44 | 0 commenti

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Un confronto sulla gestione dei fondi di area vasta e sulle priorità del territorio della provincia di Vicenza è andato in scena a Palazzo Nievo tra l’onorevole Roger De Menech, Presidente del Comitato parlamentare Paritetico per la Gestione dell’Intesa Fondi per i Comuni di confine, Achille Variati, Presidente della Provincia di Vicenza, Giovanni Antonio Gasparini, consigliere provinciale con delega al territorio montano, e i 12 Sindaci dei Comuni di confine (Asiago, Cismon del Grappa, Crespadoro, Enego, Laghi, Lastebasse, Pedemonte, Posina, Recoaro Terme, Rotzo, Valdastico, Valli del Pasubio).

"Ci sono realtà più fortunate di noi nelle regioni a Statuto Speciale - ha spiegato Variati - le regole del gioco non sono state le stesse, ora con questi fondi c'è un tentativo di riequilibrio: si tratta di un bando importante da un milione di euro in due anni per ciascun Comune (12 milioni in tutto). Nei prossimi tre mesi mettiamo le basi per definire gli obbiettivi ben precisi per l'area vasta e le zone interessate vicine a quelle montane". 
"È un cambio di filosofia - ha esordito De Menech - con una partecipazione sul territorio più viva e per metter in campo progetti che possano lenire le differenze di competitività tra territori a statuto speciale e gli altri che stanno soffrendo di più nell'ultimo periodo. E per puntare anche sulla montagna veneta digitale, con per esempio la connessione per gli alberghi".
Di seguito maggiori dettagli dalla Provincia e dal Pd veneto. A breve video di VicenzaPiùTv. 
 
Provincia di Vicenza - Dodici milioni per i Comuni vicentini di confine, uno per ognuno di loro. E altri 55milioni di euro per progetti di area vasta. Non è venuto a mani vuote Roger De Menech, Presidente del Comitato per la Gestione dei Fondi di Confine, che questa mattina ha incontrato in Provincia il Presidente Achille Variati, accompagnato dal consigliere Giovanni Gasparini, e i Sindaci dei dodici Comuni vicentini di confine: Asiago, Cismon del Grappa, Crespadoro, Enego, Laghi, Lastebasse, Pedemonte, Posina, Recoaro Terme, Rotzo, Valdastico, Valli del Pasubio.
Entro giugno usciranno i primi bandi per l'assegnazione dei fondi e i sindaci, supportati dalla Provincia, sono già al lavoro.
“Sono fondi essenziali ai territori montani -ha esordito l'onorevole De Menech- anche per riequilibrare il divario tra i Comuni di confine e i loro vicini più fortunati delle Regioni a statuto speciale. La procedura per la loro assegnazione è più agile e prevede la partecipazione diretta dei Comuni: un cambio di filosofia fondamentale rispetto al passato, che permette ai sindaci di accedere con più facilità e di investire cifre importanti su opere e progetti concreti per il territorio.”
Ogni Comune ha a disposizione un milione di euro per il proprio territorio, mentre ulteriori 55 milioni di euro devono essere investiti in progetti intercomunali.
Al di là e oltre le singole e specifiche esigenze, è quindi necessario che i Comuni si presentino con un obiettivo strategico ampio ma preciso: favorire le dinamiche economiche e sociali delle zone montane.
Nel dettaglio, si parla di scuole, manutenzione stradale e difesa del suolo, in particolare per la prevenzione di frane e dissesti. Ma anche infrastrutture turistiche e progetti di ammodernamento strutturale che puntino ad uno sviluppo delle aree montane tale da renderle appetibili non solo per i turisti ma anche per giovani residenti. Senza dimenticare l'innovazione digitale, per puntare a quella che De Menech non ha esitato a definire la Montagna Veneta Digitale.
Chiaro il ruolo della Provincia: fare sintesi tra le esigenze dei Comuni e assisterli nelle progettazioni più complesse mettendo a disposizione personale specializzato e tecnici competenti.
“E' il nuovo ruolo della Provincia -ha sottolineato il Presidente Achille Variati- lontana dalla burocrazia e a servizio dei Comuni, funzionale a interventi di area vasta che avranno ricadute positive non solo sui comuni di confine ma anche sulle aree limitrofe. Nei prossimi tre mesi metteremo le basi per definire accordi di programma che individuino gli ambiti concreti in cui operare”.
Tre, nel dettaglio, le aree potenzialmente interessate: l'Altopiano di Asiago, dove peraltro è già stato stretto un accordo specifico che riguarda gli impianti delle Melette e di Kaberlaba, il nord-ovest della Provincia, nella valle dell'Astico, e la Valsugana a nord-est.
Il tavolo è aperto e l'impegno è preso: predisporre accordi di programma chiari e concreti, portare a casa i soldi e realizzare opere strategiche. Il rilancio delle aree montane è quantomai vicino.
 

Pd Veneto - Un milione di euro subito disponibile per ciascuno dei dodici comuni di confine di Vicenza e per gli otto di Verona. Questa la dotazione decisa dal Comitato paritetico, il cui presidente Roger De Menech ha incontrato oggi i sindaci interessati e i presidenti delle Province di Vicenza, Achille Variati e di Verona, Antonio Pastorello.  

Dopo aver condiviso il percorso con i sindaci e il presidente della Provincia di Belluno, prosegue la concertazione territoriale, secondo la nuova filosofia del Fondo, per costruire progetti di scala vasta. 

«A Vicenza e anche a Verona», riporta De Menech, «c’è stato un grande apprezzamento per la nuova gestione. Essere riusciti a sbloccare le risorse economiche destinate ai singoli comuni ci consente di avviare con serenità l’approfondimento sui fondi residui. Con i presidenti di Provincia e con i sindaci stiamo condividendo l’esigenza di utilizzare la parte rimanente per progetti con valenza strategica sulle aree vaste e con l’idea di moltiplicare le risorse intercettando anche fondi europei e regionali». 

Nelle prossime settimane, il presidente De Menech incontrerà i presidenti delle Province e i sindaci dei Comuni di confine di Brescia Sondrio.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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