Gianni Zonin, il banchiere più smemorato del mondo, nulla ha mai saputo della banca che ha gestito per 36 anni, di cui 16 da membro del cda e quasi 20 da suo presidente, sempre con ottimi gettoni... Mai, soprattutto, l'ex presidente ottantenne della Banca Popoalre di Vicenza aveva saputo delle baciate fino a quando a scoprirle, nella parallela e precoce amnesia di Bankitalia, fu la BCE. La scoperta, anzi, lo portò subito e sdegnato a liberarsi di quell'infingardo di Samuele Sorato, direttore generale per anni e Ad per pochi mesi, giusto per scaricargli più responsabilità di quante ne avesse. Peccato che nelle sue "dimenticanze" Gianni Zonin abbia cancellato anche una sua intervista a Matteo Bernardini apparsa sull'amico Giornale di Vicenza di sabato 28 dicembre 2013.
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Si è tornato a parlare approfonditamente dei criteri di accesso, delle modalità di erogazione e dell'entità dei rimborsi del Fondo di ristoro per le vittime dei reati bancari sabato sera al Teatro S. Marco di Vicenza (qui il nostro video integrale in esclusiva) in un incontro con soci e aministratori dei rappresentanti delle associazioni "Unite per il Fondo", un coordinamento al quale aderiscono Adiconsum, Adusbef, Adoc, Casa del Consumatore, Codacons, Ezzelino da Onara, Federconsumatori Veneto, Lega Consumatori e Unione Nazionale Consumatori.Â
Ieri sera, 19 gennaio, durante la lunga e affollata assemblea dei risparmiatori traditi da Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, organizzata dalle associazioni che si identificano nello slogal "Unite per il fondo" (con riferimento al fondo piccolo ma incrementabile per le vittime di reati finanziari approvato nell'ultima legge di stabilità ) e partecipata da numerosi sindaci e parlamentari (a seguire pubblicheremo il video integrale, ndr), c'è stato un intervento dell'avv. Renato Bertelle, in passato spesso da noi criticato per il suo farsi portavoce di un'associazione di fatto inesistente e per essersi dichirarato personalmente tra i soci truffati quando da documenti bancari in nostro possesso questo non appare per nulla veritiero.
I numeri dell'assemblea nazionale dei corrieri e dei magazzinieri che si è riunita all'Hotel De La Ville di Vicenza: 95 i delegati provenienti da tutta Italia tra cui anche da grandi città come Milano, Roma, Bologna, Firenze, Como, Napoli ed appartenenti a diverse organizzazioni sindacali. All'ordine del giorno prima di tutto la discussione tecnica sulla ipotesi del rinnovo del CCNL siglata il 3 dicembre 2017 dalle federazioni dei trasporti e della logistica di Cgil, Cisl e Uil. Successivamente sono state esposte le motivazioni per il voto contrario dei lavoratori.
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Sulle richieste di costituzione di parte civile da parte delle associazioni rappresentative di interessi collettivi che il crac della Banca Popolare di Vicenza avrebbe leso si è sviluppata la battaglia giudiziaria nella nuova seduta dell'udienza preliminare di oggi. Solo una metà delle oltre cinque mila totali è stata presa in considerazione oggi, mentre per la parte restante si dovrà attendere il nuovo appuntamento di sabato prossimo 27 gennaio. Subito dopo il giudice Roberto Venditti potrà sciogliere la riserva e pronunciarsi sull'ammissione.
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Venerdì 19 gennaio dalle ore 20,30 alle ore 22,30 incontro Uniti per il Fondo con i Risparmiatori per aggiornamenti al Cinema San Marco di Vicenza in Contrà San Francesco N° 76 (ci sarà il bis dell'evento sabato 20 gennaio dalle ore 10,00 alle ore 12,00 all'Auditorium Bachelet Vicino al Duomo di Piazza Monsignore Furlan 2, 31044 Montebelluna TV). Dobbiamo preoccuparci di una partecipazione adeguata. Ci diciamo che il Fondo è l'inizio, la mobilitazione è stata decisiva per il risultato, ma resta un fatto importante per il percorso successivo. La mobilitazione si manifesta in maniera costruttiva nella partecipazione.
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Gent. direttore, mi permetto di inviarle un mio intervento circa la pesante situazione che si sta riscontrando a valle del processo di fusione-integrazione tra Banca Intesa Sanpaolo e le due Banche Popolari venete (della situazione eravamo stati facili profeti il 13 ottobre 2017: "Carlo Messina di Intesa Sanpaolo: va tutto bene per le aziende clienti delle fu BPVi e Veneto Banca. Tutto tutto anche per oro, Iran, fidi multipli e... per fornitori della stessa Intesa?"). La rocambolesca vicenda che ha portato al cosiddetto "salvataggio" di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca da parte di BancaIntesa Sanpaolo, oltre ai gravissimi colpi inferti alla massa incolpevole di piccoli azionisti e investitori, sta provocando (come qualcuno giustamente preventivava) delle grosse perturbazioni pratiche in Vicenza e provincia che giungono a incidere sull'esistenza stessa di molte aziende medie e piccole.
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Oggi, come previsto, si è tenuto un incontro presso il MEF tra le associazioni consumatori Associazioni e relativi Rappresentanti presenti per accredito e il Sottosegretario Pier Paolo Baretta per una prima valutazione sui criteri da adottare per dare corpo alla norma stabilità nella legge di bilancio approvata per ristorare i risparmiatori delle ex banche popolari Venete e le altre banche che sono state oggetto della crisi ormai nota. I temi trattati riguardano i criteri di accesso e priorità al fondo previsto, criteri di erogazione e l'entità delle somme.
Mi dispiace, ma credo che ci sia qualcosa che non vada nella vicenda della Lovato Gas e nell'accordo raggiunto tra sindacati e proprietà . Il risultato ottenuto è sostanzialmente quello di evitare la chiusura della storica azienda vicentina. Un risultato positivo, certamente, ma a che prezzo? Si legge di una pesantissima riduzione di personale. Certo, mantenere 23 dipendenti (in un altro sito produttivo) è meglio che "mandare tutti a casa". Certo, gli "esuberi" (quasi 70) saranno , come si legge, "accompagnati dalla Regione in un percorso di ricollocazione lavorativa" o "incentivati all'uscita"...
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