Questa mattina a Palazzo Chiericati è stata presentata la rassegna cinematografica dedicata al Centenario della Grande Guerra "Obiettivi di Guerra" che si terrà per tre lunedì, il 30 gennaio, il 6 e il 13 febbraio, alle 20.45, al Cinema Odeon, in corso Palladio 176. Il progetto, che vedrà la proiezione di 3 pellicole storiche mute - "Maciste alpino", "La guerra e il sogno di Momi" e "Guerra nostra" - con accompagnamento musicale dal vivo, è a cura di Denis Lotti dell'Università degli Studi di Padova e costituisce un evento collaterale alla mostra "Ferro, Fuoco e Sangue! Vivere la Grande Guerra", aperta a Palazzo Chiericati fino a domenica 26 febbraio.
Appartiene al raro genere Cretodus e misurava oltre 7,5 metri di lunghezza lo squalo fossile gigante  studiato da un team di paleontologi delle Università di Padova e di Ferrara, del CNR di Padova e della Soprintendenza del Friuli Venezia Giulia, grazie anche alla collaborazione delle Soprintendenze di Verona e di Padova, del Museo di Storia Naturale di Verona e del Museo di Sant'Anna di Alfaedo (VR). Di questo genere di squalo, estinto da 80 milioni di anni, si conoscevano finora solo i denti - già rinvenuti in Europa, negli USA, in Africa e in Asia - oggi, grazie allo studio pubblicato sulla rivista "Palaeogeography, Palaeoclimatology, Palaeoecology" si possono approfondire le conoscenze sul suo apparato dentale (oltre 120 denti), la sua struttura attraverso i frammenti di cartilagine calcificata e di gran parte della colonna vertebrale e il suo aspetto esteriore grazie ai piccoli denticoli che ricoprivano la sua pelle.
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Il 16 gennaio 1943 la città di Rossosh, nella Russia sudoccidentale, veniva liberata dai soldati sovietici. Nel 1941 era stata occupata dalle truppe italiane che l'anno successivo vi avevano installato la sede del Corpo d'Armata Alpino. Rossosh dista a 50 chilometri dalla sponda destra del fiume Don, lungo il quale nell'inverno del '42-'43 si snodava la prima linea dell'Asse. A nord, a contatto con gli ungheresi, stavano gli alpini della divisione Tridentina, poi i fanti della Vicenza, quindi gli alpini della Cuneense e della Julia. Più a sud altri Corpi d'Armata italiani, inframezzati ad unità tedesche, prima delle truppe romene. Nel dicembre del '42 i sovietici, già impegnati nella riconquista di Stalingrado, avevano scatenato sul fronte del Don una violenta offensiva che era riuscita ad aprire alcune falle nella linea nemica, a sud del tratto presidiato dalle penne nere, nell'intento di cogliere alle spalle gli occupanti.
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Il 13 gennaio del 1885 nasceva a Vicenza, da Angela Rubelli e Gedeone, Lauro Secondo Desiderato Bosio. Fu uno dei primi calciatori vicentini, giocando in 22 partite come centrocampista nell'allora ACiVi, l'Associazione del Calcio in Vicenza che sarebbe diventata Lanerossi Vicenza nel secondo dopoguerra. Fondato nel 1902, il Vicenza Calcio debuttò l'anno successivo in un torneo provinciale sfidando il Cordellina, il Baggio e lo Schio. Esordio incoraggiante, terminato con la vittoria del Vicenza che lo stesso anno partecipò alla Coppa Reyer San Marco di Venezia, una competizione biennale collegata all'esposizione d'arte. Sul campo da giuoco del Lido, la giovane squadra biancorossa, ma coi pantaloncini neri, si trovò di fronte i padroni di casa del Costantino Reyer e i temibili rossoneri del Milan.
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Il "Gioiello di Vicenza" rimarrà esposto nella sala dei lunettoni dell'Ala Novecentesca di Palazzo Chiericati fino alla fine di febbraio. Il Museo diocesano, che ha gentilmente concesso il prestito lo scorso ottobre in occasione della riapertura del Chiericati rinnovato, ha deciso di prolungare la permanenza dell'opera, che doveva essere esposta fino a metà dicembre 2016, fino alla fine di febbraio anche grazie alla collaborazione esistente tra i due musei. "Ringrazio il Museo diocesano, nostro partner strutturale nel circuito dei musei cittadini, per questa importante collaborazione - ha dichiarato il vicesindaco e assessore alla crescita Jacopo Bulgarini d'Elci - oltre che per la sensibilità dimostrata con il prestito del prezioso Gioiello e soprattutto con il suo prolungamento".
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A seguito del lavoro svolto dalla Commissione Tecnica di Valutazione sono state finanziate 18 iniziative utilizzando quasi totalmente la dotazione finanziaria disponibile di 1,5 milioni di euro.
"Sono state riconosciute le realtà che fanno leva su creatività e innovazione - spiega l'assessore regionale alla cultura, Cristiano Corazzari - e che intendono avviare su basi solide un'attività imprenditoriale. Obiettivo della Regione è rafforzare una componente tutt'altro che trascurabile del sistema imprenditoriale veneto, fatto di aziende che operano nel campo della cultura e dello spettacolo, sostenendo finanziariamente l'avvio, l'insediamento e lo sviluppo di nuove iniziative e attività che promuovano ricambio e diversificazione nel sistema produttivo e generino nuove opportunità occupazionali".
L'11 gennaio 1944, nel poligono di tiro di forte San Procolo a Verona, furono fucilati alla schiena Galeazzo Ciano, Emilio De Bono, Luciano Gottardi, Giovanni Marinelli e Carlo Pareschi. Il 25 luglio dell'anno precedente, insieme ad altri 14 membri del Gran Consiglio del Fascismo, avevano votato l'ordine del giorno Grandi che sfiduciò Benito Mussolini da capo del governo. Mussolini fu quindi arrestato dopo aver rassegnato le dimissioni a re Vittorio Emanuele III che aprì al governo Badoglio, terminato 45 giorni dopo con l'ambivalente messaggio radio dell'8 settembre che divulgava l'armistizio con gli Alleati firmato a Cassibile cinque giorni prima. Le truppe tedesche occuparono il territorio italiano da nord, mentre Mussolini venne liberato dal Gran Sasso dove era stato imprigionato.
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Ospitiamo il settimo articolo deLa Voce del Sileno, rivista on line che "intende coinvolgere tutti coloro che hanno a cuore la ricerca filosofica, culturale e in modo indipendente la propongono per un aperto e sereno confronto". "Quando Giacomo Zanella iniziò a poetare?" di Italo Francesco Baldo Certamente i poeti iniziano a comporre giovanissimi, nell'età adolescenziale, ma quasi tutti abbandonano il difficile campo della poesia e ne serbano però il ricordo, magari in chiusi quaderni o diari, che talora sfogliati fanno intravedere un animo sensibile, capace di cogliere sentimenti, situazioni. Ma, presi alla vita o da altri interessi nei fogli chiusi o buttati la vena poetica sparisce. Alcuni invece continuano, ma non sempre sono poeti, scrivono qualcosa che vien detto poesia, spesso dai soli autori, ma talora nasce un vero poeta e nel corso tutta la sua vita lo attesta.
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