Decreto Dignità, Rifondazione Comunista del Veneto: Zaia è come Renzi, la Lega è come il Pd... al servizio degli imprenditori!
Sabato 28 Luglio 2018 alle 16:27
Il presidente Luca Zaia - scrivono nella nota che pubblichiamo Maurizio Acerbo, segretario nazionale Rifondazione comunista, e Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione comunista del Veneto (foto di archivio, ndr) - si mette alla testa degli imprenditori veneti che, come Confindustria, sbraitano contro qualche piccola e inconsistente modifica del Jobs Act. La reintroduzione della causale sui contratti a termine riguarda infatti meno del 20% delle assunzioni. Nel Veneto è la regione con i salari più bassi tra le regioni del Nord, in cui dilagano i contratti atipici e si diffonde il caporalato ed è in testa alla tragica classifica delle morti sul lavoro.
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Nuove tasse sul Veneto per la SPV, Rifondazione Comunista: Zaia e Lega pinocchi
Domenica 2 Aprile 2017 alle 13:44
In difficoltà nell'imporre ai veneti la tassa di 300 milioni di euro per dare fiato ai lavori della Superstrada Pedemontana Veneta, votata in consiglio regionale a grande maggioranza, Luca Zaia, denuncia Rifondazione Comunista del Veneto nella nota che pubblichiamo, apre la solita polemica contro il mancato intervento del governo a cui chiede i soldi per finanziare l'opera, cercando di scaricare le sue responsabilità e fingendosi ignaro di quanto scritto nella relazione della Corte dei Conti di Novembre che segnala gravi irregolarità , errori ed omissioni, commessi dalla Regione Veneto e dalla gestione commissariale in questi anni. La polemica è la stessa di sempre. La novità sta nel fatto che si accompagna alla denuncia del fiscal compact e dei vincoli Europei. Attacca il centralismo romano e replica i ritornelli salviniani in salsa lepenista.
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Lettera al direttore di RC del Veneto: "i soldi ci sono.... Per le banche, per le guerre, per i padroni!"
Sabato 24 Dicembre 2016 alle 14:09
Lettera al direttore di Paolo Benvegnù, segretario regionale Rifondazione Comunista del Veneto
20 miliardi per il finanziamento delle banche in crisi sono stati votati a larga maggioranza dal Parlamento. Un intervento d'urgenza per impedire il fallimento di una delle principali banche italiane: il Monte dei Paschi di Siena. Facciano pure, se questi soldi servono a garantire i piccoli risparmiatori e a tutelare decine di migliaia di lavoratori. Ma questo non basta! Non dobbiamo permettere che le banche salvate con soldi pubblici siano poi gestite con le stesse logiche speculative che le hanno portate al disastro. Le banche devono essere nazionalizzate e i lavoratori e i cittadini devono poter esercitare il necessario controllo con la presenza delle loro rappresentanze nei consigli di amministrazione. Le banche devono sostenere lo sviluppo dei territori attraverso il credito finalizzato al sostegno di investimenti che promuovano la crescita di un'economia ambientalmente e socialmente sostenibile. Basta disastri prodotti con la partecipazione delle banche alle bolle speculative nel settore immobiliare e finanziario!
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