Cancellieri e gli italiani legati al posto fisso, Parolin: "senti chi parla!"
Giovedi 9 Febbraio 2012 alle 23:13Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo.
Adesso anche il Ministro Anna Maria Cancellieri (speriamo sia l'ultima) sostiene che: "Gli italiani sono fermi, come struttura mentale, al posto fisso, nella stessa città e magari accanto a mamma e papà , ma occorre fare un salto culturale". Senti chi parla! Quando si discute di lavoro, mobilità , dinamiche occupazionali, flessibilità occupazionale, i nostri ministri "tecnici", sono convinti che tutti abbiano una dozzina di lauree e decine di migliaia di euro di stipendio mensile.
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Giovedi 2 Febbraio 2012 alle 18:05Storie di ordinaria precarietà
Sabato 24 Ottobre 2009 alle 14:33Articolo pubblicato sul numero 168 di VicenzaPiù, da oggi in edicola a 50 cent.
La sparata di Tremonti riapre il dibattito su posto fisso e flessibilitÃ
In provincia i contratti a tempo sono quasi 90mila
La storia di un trentenne troppo qualificato per un lavoro stabile
di Andrea Alba
"I cosiddetti atipici". Collaboratori a progetto, interinali, contratti a termine, lavoro somministrato, sostituti di dipendenti in maternità . Se ne parla in questi giorni, forse a sproposito. Di punto in bianco infatti un ministro dell'Economia e un premier che prima di ieri non avevano mai dato segni di interesse sull'argomento improvvisamente rivalutano l'importanza del "posto fisso", come fondamento di un nucleo familiare stabile e della sicurezza sociale. Ed è un vespaio: da un lato il mondo confindustriale e tre quarti del (medesimo) governo che alzano gli scudi a difesa della legge 30 (varata dal ministro Roberto Maroni nel 2003, più impropriamente conosciuta come legge Biagi) che ha introdotto la flessibilità e regolamentato i contratti atipici; dall'altro il mondo delle organizzazioni sindacali, per una volta apparentemente compatto, che saluta con favore la novità . Perché da tempo all'interno dei sindacati, anche quelli all'epoca in parte favorevoli alla legge 30, si è avviata una seria riflessione sulla "flessibilità ". Ma quanti sono i precari vicentini? Un po' di numeri, locali e nazionali, possono inquadrare il fenomeno, quello che sta accadendo e quello che è accaduto. E il racconto, assolutamente vero, di un trentenne vicentino "doc" iper-qualificato può dire più di mille dati.
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Venerdi 23 Ottobre 2009 alle 14:08ADICO
L'importanza del posto fisso
"La dichiarazione del ministro dell'Economia, Tremonti di qualche giorno fa sull'importanza del posto fisso in Italia se si vuole un paese stabile ha scatenato discussione" ha scatenato le critiche di Confindustria, l'interesse dei sindacati e l'appoggio del premier, Berlusconi.
Veniamo da anni nei quali la flessibilità dei contratti di lavoro era assurta a dogma intoccabile, così come prima lo era il posto fisso. Riforme successive del mercato del lavoro hanno agito su quel fronte. Non si è fatto altrettanto, però, per riformare il sistema degli ammortizzatori sociali. Si è agito a senso unico, esasperando la prima e mortificando i secondi. Il risultato è stato quello di creare un'intera generazione di precari, senza capacità di spesa. La flessibilità del mercato del lavoro è diventata una risposta alla spietata concorrenza di paesi che possono permettersi costi di manodopera inimmaginabili per noi. Salvo poi scoprire che senza un posto fisso non si progetta, non si compra casa, non ci si sposa e non si fanno figli".