Categorie: Economia&Aziende
Lunedi 26 Novembre 2018 alle 15:05
I risparmiatori italiani mandano un messaggio ai governi degli ultimi anni. Resta un ricordo la corsa ai titoli di Stato per finanziare le politiche espansive, meglio parcheggiare i soldi nel rifugio dei conti correnti: i depositi in banca sono raddoppiati negli ultimi dieci anni, arrivando a una media italiana di circa 21mila euro pro capite. A dirlo sono i dati dell'Abi-Banca d'Italia, rielaborati dal
Sole 24 Ore in rapporto con la popolazione su base provinciale dal 2008 al 2018.Â
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Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 4 Gennaio 2018 alle 09:46
Intesa Sanpaolo - il Gruppo bancario che ha inglobato la
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca - ha invitato i possessori di titoli obbligazionari senior garantiti dallo Stato ed emessi dalle medesime ex banche venete, a presentare offerte di vendita dei propri titoli alla stessa Intesa Sanpaolo a un prezzo di acquisto del 101,20%. In particolare - rende noto Intesa Sanpaolo - si tratta dei bond triennali emessi i13 febbraio dell'anno appena concluso dalla Popolare di Vicenza per 3 miliardi di euro, di cui Intesa detiene già 1,75 miliardi, e di quelli, sempre triennali, emessi i12 febbraio 2017 da Veneto Banca per 1,75 miliardi, di cui Intesa detiene 400 milioni.
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Categorie: Fatti
Giovedi 1 Giugno 2017 alle 18:14
Banca Popolare di Vicenza comunica di aver effettuato in data odierna una seconda emissione obbligazionaria con garanzia dello Stato, ai sensi del Decreto Legge n. 237/2016 convertito in L. 15/2017, per un importo complessivo di 2,2 miliardi di euro nominali, tasso nominale annuo lordo 0,50% e scadenza 1 giugno 2020 (ISIN: IT0005247645). All'emissione è stato assegnato un rating ‘BBB' da parte di Fitch e ‘BBB (high)' da parte di DBRS, in linea conm il rating assegnato dalle rispettive agenzie alla Repubblica Italiana. Il titolo è stato sottoscritto interamente dall'emittente e verrà utilizzato per incrementare i buffer di liquidità del Gruppo. Con questa emissione le obbligazioni in essere con garanzia statale emesse dalla Banca ammontano a 5,2 miliardi di euro nominali (di cui 3,0 miliardi di euro emessi nel febbraio 2017) e consentiranno di rafforzare nel medio lungo termine il profilo di liquidità del Gruppo BPVi.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Martedi 14 Marzo 2017 alle 14:26
Ma le Banche venete possono davvero fallire? E' questa la domanda che si pongono ora gli azionisti di BPVi e
Veneto Banca, ancora indecisi sulla posizione da prendere riguardo l'offerta transattiva fatta dai due Istituti veneti. Negli ultimi giorni, infatti, sono apparsi sui quotidiani nazionali articoli decisamente poco tranquillizzanti, questi alcuni titoli:
Lo spettro del bail in spaventa i soci. Ex popolari, vertice azionisti azzerati (Corriere del Veneto);
Banche, così Mps, Popolare di Vicenza e Veneto Banca rischiano di fallire (Libero Quotidiano);
Bpvi/Veneto Banca a rischio bail in? (Investire Oggi). Diciamo subito che il termine "fallimento" è forse usato in maniera impropria, nella peggiore delle ipotesi si dovrebbe applicare la
direttiva Brrd (
Bank Recovery and Resolution Directive) ossia, tanto per capirci, il cosiddetto
bail-in.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Sabato 18 Febbraio 2017 alle 10:33
Ex popolari, con le
obbligazioni per la liquidità garantite dallo Stato
Banca Popolare di Vicenza compie il primo test di mercato. Mentre su un altro fronte decisivo si attende l'esito dell'offensiva finale sui soci per i rimborsi. La prima notizia è arrivata ieri e riguarda il mandato che Bpvi ha affidato a Imi e Morgan Stanley per collocare sul mercato, da dopodomani, una parte dei 3 miliardi di obbligazioni triennali garantite dallo Stato e per ora rimaste in pancia alla banca, usate come collaterale per avere liquidità da controparti istituzionali. Ora scatta invece il passo dell'emissione sul mercato, possibile per norma solo ad investitori istituzionali, nonostante che il rating uguale a quello dello Stato, in forza della garanzia di rimborso pubblica, ne faccia un Btp più attraente (tasso 0,5%), che potrebbe tentare anche qualche risparmiatore.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Sabato 11 Febbraio 2017 alle 10:22
di Nicola Borzi, da Il Sole 24 Ore
I bond subordinati restano l'indicatore principale per capire cosa pensa il mercato della situazione delle banche in difficoltà . Se si guarda ai valori segnati sui mercati dai titoli quotati, la prognosi resta riservata per Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, i due istituti salvati dal Fondo Atlante che ne è ora proprietario. Anche perché nei giorni scorsi Alessandro Penati, presidente di Quaestio Sgr che gestisce Atlante, azionista unico di Popolare Vicenza e Veneto Banca, non ha escluso in alcune dichiarazioni pubbliche un intervento dello Stato nelle due banche venete. Intervento che potrebbe prendere la forma di una ricapitalizzazione precauzionale di minoranza, coinvolgendo però, come successo a dicembre in Banca Mps, anche i bond subordinati sui quali finirebbe parte dell'onere del "burden sharing". Si tratterebbe in sostanza di una replica, pur con alcune differenze, di quanto avvenuto a fine dicembre con Monte dei Paschi di Siena.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Lunedi 31 Ottobre 2016 alle 22:32
Scatta da domani 1° novembre, ricorda
Il Mattino di Padova, la possibilità di convertire un bond in azioni per gli obbligazionisti della
Banca Popolare di Vicenza del
prestito convertibile da 328,9 milioni 2009-2016. L'operazione tuttavia dovrebbe (e il condizionale è di pura... educazione giornalistica) avere adesioni pari a zero visto che il
prezzo di conversione è pari a 64,5 euro, un valore superiore anche ai 62,5 euro che avevano i titoli fino all'aprile 2015 prima di crollare agli 0,1 euro con cui il
fondo Atlante si è fatto carico dell'aumento di capitale da 1,5 miliardi.
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Categorie: Banche
Martedi 8 Marzo 2016 alle 12:16
Vi proponiamo un estratto dell'articolo apparso su Corriere Economia a firma di Stefano Righi, autore del libro inchiesta "Il grande imbroglio" (delle banche, ndr) di recente apparso nelle librerie.
La decisione dei 117 mila soci della Banca Popolare di Vicenza, che sabato scorso hanno votato la trasformazione in società per azioni, l’aumento di capitale da 1,763 miliardi di euro e la contemporanea quotazione in Borsa, ha avuto ieri la piena approvazione dei mercati. Se il titolo della banca guidata da Francesco Iorio non è (ancora) quotato a Piazza Affari, lo sono invece alcune obbligazioni emesse dalla banca vicentina. In particolare alcune emissioni subordinate, che le regole europee avvicinano molto alle azioni, specie nel caso del temutissimo bail-in.
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Categorie: Banche
Domenica 3 Gennaio 2016 alle 11:03
Investimenti a rischio zero non esistono: il free-risk sui mercati finanziari è pura illusione, il pasto gratis, il free lunch, è un miraggio. Qualsiasi strumento finanziario comporta un rischio per chi lo acquista: azionario, obbligazionario, subordinato o senior. Che sia un rischio di credito, insolvenza, tasso d'interesse o di cambio, liquidità , geopolitica, un cigno nero. Persino i risparmi stipati sotto il materasso sono esposti al rischio di inflazione e quindi di perdita di potere di acquisto. Esistono invece - e lo saranno anche in questo 2016 dominato dal quantitative easing della Bce - strumenti con rendimenti a tasso zero o addirittura sotto zero, dove il rischio c'è ma, per quanto basso, non è remunerato, colpa anche di un'inflazione che si ostina ad orbitare attorno al valore zero.
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Categorie: Banche
Venerdi 18 Dicembre 2015 alle 01:28
«Rapinare una banca è poca cosa rispetto a fondarne una» diceva non un rivoluzionario marxista del millennio scorso ma Bertold Brecth. Ora invogliare a comprare o a non vendere obbligazioni subordinate di banche a rischio o in "ristrutturazione", come le "nostre" Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, che di bond subordinati ne hanno in giro rispettivamente 895 e 731 milioni, è in effetti poca cosa rispetto ad aver consigliato (ex vertici del Cda, Zonin e Zigliotto, ed ex dg Sorato amplificati, a comando o per "subordinazione ideologica" non si sa, non volendo credere all'ignoranza, dall'altrettanto "nostro" quotidiano locale e ora indagati dalla Procura) di comprare azioni a 62,50 euro solo pochi mesi fa.
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