Banche Palanche Rotte fa ridere i soci BPVi, i tifosi del Vicenza Calcio o... nessuno?
Martedi 3 Aprile 2018 alle 14:59Di sicuro la compagnia del Magnagati ha fatto sorridere e ridere con le sue rappresentazioni migliaia di vicentini. E di sicuro sarà all'altezza della sua vis comica anche con Banche Palanche Rotte che staserà replicherà anche al Teatro Comunale di Vicenza rivelandovi, così leggiamo in una delle sue promozioni, "rivela tutto quello che non avreste mai voluto sapere sulla reale consistenza del vostro risparmio e che vi conferma, se mai non lo aveste saputo prima, che il denaro non dà la felicità , specialmente quando è poco!"...
Continua a leggereVicentini "magnagati": mangia gatti o "gatu magnà? E per Folengo: "Vicetia plena gatellis"
Giovedi 17 Febbraio 2011 alle 15:32In occasione della Giornata mondiale del gatto, che si celebra oggi, pubblichiamo uno scritto di Emilio Garon sul GdV del 14 maggio 2006 sull'origine dell'appellativo dei vicentini come "magnagati".
Il nome «gato» ricorre spesso nella parlata vicentina, basti pensare ad esempio, al «far le gatele» o le «gate gate» per indicare il solletico, oppure camminare a «gatoni». A tramandare la fama contribuisce l'antica tiritera che indica «veneziani gran signori, padovani gran dotori, vicentini magnagati, veronesi tuti mati».
Oggi si celebra la Giornata mondiale del gatto. Anche a Vicenza, la città dei "magnagati"?
Giovedi 17 Febbraio 2011 alle 15:11Oggi in tutto il mondo i simpatici felini, a cui da secoli è associato anche il qualificativo dei vicentini come "magnagati" (e da cui prende il nome la famosa compagnia dell'Anonima Magnagati), "celebrano" la loro Giornata Mondiale con manifestazioni in molte città . La data è stata scelta nel 1990 a seguito di un sondaggio tra i lettori di "Tuttogatto" e cade in questo mese perché febbraio è associato al segno dell'acquario, cioè degli spiriti liberi, intuitivi e anticonformisti come quello dei mici e micetti.
Continua a leggereBigazzi e i magnagati, quanta ipocrisia
Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 15:45‘Tutto è relativo', dice un adagio popolare, e qualche volta è anche vero. Per esempio: si può essere ‘relativamente' svegli, come il figlio di Bossi; ‘relativamente' tolleranti, come Paola Binetti; ‘relativamente' xenofobi, come Mario Borghezio. Esistono tuttavia categorie del reale che non ammettono la categoria del relativo, ma solo quella dell'assoluto: o una cosa o l'altra, o tutto da una parte o tutto dall'altra. Per esempio: come ognuno sa, non si può essere un po' incinta. O ce l'hai o non ce l'hai, o ci sei rimasta oppure no, e magari ci starai più attenta la volta dopo. Così pure, un'altra categoria che non ammette ‘relativismi' è quella dell'uccidere. Non si può uccidere un po': o si uccide, si spegne una vita, si accetta di farlo e ci se ne dà anche una ragione, oppure si decide che uccidere è sempre e comunque male e ci si rifiuta comunque di farlo, ‘senza se e senza ma', come va tanto di moda dire. Chiarito questo punto, proviamo ad incrociare queste nostre considerazioni con la vicenda di Beppe Bigazzi, il conduttore tv cacciato a furor di popolo (ma soprattutto a furor di Sottosegretario alla Salute Francesca Martini) dalla trasmissione "La prova del cuoco" per aver ricordato l'antica abitudine toscana (ma noi veneti ne sappiamo qualcosa) di mangiare il gatto, ed aver addirittura citato l'antica ricetta del gatto in umido.Â
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