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Vicentini "magnagati": mangia gatti o "gatu magnà? E per Folengo: "Vicetia plena gatellis"

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 17 Febbraio 2011 alle 15:32 | 0 commenti

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In occasione della Giornata mondiale del gatto, che si celebra oggi, pubblichiamo uno scritto di Emilio Garon sul GdV del 14 maggio 2006 sull'origine dell'appellativo dei vicentini come "magnagati".
Il nome «gato» ricorre spesso nella parlata vicentina, basti pensare ad esempio, al «far le gatele» o le «gate gate» per indicare il solletico, oppure camminare a «gatoni». A tramandare la fama contribuisce l'antica tiritera che indica «veneziani gran signori, padovani gran dotori, vicentini magnagati, veronesi tuti mati».

Ovviamente nella tradizione si è mantenuta viva l'espressione di «vicentini magnagati», alimentata anche da una copiosa e ironica letteratura culinaria.

L'origine del motto è incerta, si dice che la fama nacque durante una pestilenza o un assedio nel corso dei quali i cittadini per sfamarsi furono costretti a mangiare ogni tipo di animale. Una condizione comunque abbastanza normale in ogni città in tempi nei quali sopravvivere era già difficile, per cui non solo Vicenza si è trovata in quelle condizioni.
Secondo un'ipotesi storica, sembra che i vicentini si siano guadagnati l'appellativo di «magnagati» nel 1698, quando una grande invasione di topi terrorizzava la città. Malgrado i vari tentativi, non si riusciva a combattere le schiere di topi, e la situazione era tanto grave che Venezia dovette intervenire inviando un esercito di gatti.
La tattica funzionò, ma da allora i vicentini si meritarono un posto stabile nella proverbiale distinzione di «magnagati», mantenuta viva anche da altre leggende. Sembra infatti che la presenza dei felini abbia stuzzicato la fantasia di qualche cuoco, utilizzando proprio i gatti come piatto principale.

C'è un'altra ipotesi sulla provenienza del termine «magnagati», una teoria di origine fonetica, trascurata nelle attuali considerazioni, ma conosciuta già nell'Ottocento. Trova fondamento dalla parlate locali, quando per dire la frase «hai mangiato» in dialetto veneziano si pronunciava «ti ga magnà», in padovano «gheto magnà» mentre nel dialetto antico vicentino si affermava «gatu magnà». Questa pronuncia diede probabilmente origine al soprannome di «magnagatu» o «magnagati» dato in senso spregiativo dai rivali veneti ai vicentini. Che i veneziani poi avessero il gusto di affibbiare soprannomi con la desinenza «magna» è noto: indicavano (e indicano tuttora) come «magnagiasso» certi pescatori, «magnamaroni» ai ruffiani, «magnacarta» agli scribacchini, « magnamocoli» alle persone bigotte, «magnamerda» per disprezzare un individuo.
È probabile quindi che il nome dato ai vicentini sia dovuto all'eccezionale afflusso di colonie di gatti in città o in particolari occasioni: magnagati dunque non nel senso che mangiavano i felini, ma per la loro diffusa presenza e affettuosa convivenza. Citando in un'opera la nostra città il Folengo diceva «Vicetia plena gatellis».
Infine è il caso di richiamare l'antica famiglia vicentina dei Barbarano che già dal 1200 erano detti «Gati» o «Goti» forse in memoria dell'origine barbarica della stirpe.

Leggi tutti gli articoli su: magnagati, Giornata mondiale dei gatti, Emilio Garon

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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