Manovra 2019, senatrice Sbrollini: “Parlamento umiliato, altro che trasparenza"
Martedi 25 Dicembre 2018 alle 11:33
Il Senato è stato chiamato a votare la manovra il 23 dicembre, in tarda notte, senza neanche il tempo di leggerla - scrive nella nota che pubblichiamo la senatrice del Pd Daniela Sbrollini -. Soldi sparsi qua e là , tra una mancia a Crotone, una a Reggio Calabria e un bel condono di Natale per i finti poveri che frodano il fisco. "Onestà , onestà ". Quota cento e Reddito di cittadinanza si pagano con l'indebitamento futuro. Sono misure buone per mietere voti alle Europee, anche se sforbiciate di quattro miliardi, dopo la grande sottomissione a Bruxelles.
Continua a leggereConsulta accoglie ricorso del Veneto contro un articolo della legge nazionale di bilancio. È stop a "federalismo clientelare"
Sabato 14 Aprile 2018 alle 09:46
Stop al "federalismo clientelare", questo è il senso della sentenza della Corte costituzionale n. 74 del 2018, con la quale è stato accolto il ricorso della Regione Veneto, difesa dagli avv. ti Luca Antonini e Ezio Zanon, avverso l'art. 1, comma 140, della legge 11 dicembre 2016, n. 232 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2017 e bilancio pluriennale per il triennio 2017-2019).Â
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Popolari, Laura Puppato (Pd): sentenza Corte costituzionale sconfessa M5S e Lega, il governo ha sempre agito nell'interesse di tutti
Venerdi 23 Marzo 2018 alle 15:05
"La sentenza dalla Corte Costituzionale fa giustizia delle tante bugie raccontate in questi anni, Governo e Parlamento hanno agito in una situazione d'urgenza al solo fine di tutelare risparmio e investimenti dai problemi che stavano nascendo dalla gestione di multinazionali finanziare come fossero piccole banche di paese". Lo dice Laura Puppato, senatrice uscente, commentando la sentenza della Corte Costituzionale sul decreto del 2015.
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Banche Popolari, Il Fatto: la Consulta salva la riforma, regolare l’uso del decreto e i rimborsi negati ai soci
Giovedi 22 Marzo 2018 alle 11:10
La riforma delle banche popolari supera il rischio più grande: l'esame della Corte costituzionale. Secondo la Consulta la legge che ha terremotato il settore del credito cooperativo, nato su una legislazione di oltre 150 anni, non ha violato la Carta. Sono dunque infondate le questioni di costituzionalità sollevate dal Consiglio di Stato che con due ordinanze aveva portato il testo davanti ai giudici. Come è noto, la riforma varata dal governo Renzi a gennaio 2015 ha imposto alle 10 banche popolari più grandi di quotarsi in Borsa e trasformarsi in Spa rinunciando al "voto capitario" tipico della natura cooperativa (una testa un voto, a prescindere dalle azioni) e di fatto al ruolo di banche del territorio. Continua a leggere
Il 20 marzo Corte decide sulla... Riforma delle Popolari: ora rimangono solo le Popolari di Bari e Sondrio, ma per il diritto di recesso sono interessati i soci di BPVi e Veneto Banca
Lunedi 19 Marzo 2018 alle 19:25
Domani 20 marzo è fissata l'udienza della Corte Costituzionale in merito ad alcune contestazioni alla riforma, varata dal Governo Renzi, che prevede la trasformazione delle banche popolari in spa. Secondo le ultime indiscrezioni, la sentenza da parte della Consulta arriverà entro metà aprile. Successivamente, il Consiglio di Stato dovrà recepirne le osservazioni prima di emettere la sentenza definitiva. Uno dei punti principali riguarda la possibilità per le banche (previo ok di Bankitalia) di limitare/eliminare il diritto di recesso per i soci dissenzienti, qualora il pagamento indebolisse i ratio patrimoniali (gli effetti potrebbero riguardare i soci di BPVi e Veneto Banca che tale diritto non hanno potuto esercitarlo, ndr).
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Vaccini, Regione Veneto ricorre alla Consulta. Zaia: “no a metodi coercitivi che danneggiano le famiglie e nostro sistema sanitario regionale”
Sabato 15 Luglio 2017 alle 14:24
"Noi non contestiamo certo la validità dei programmi di vaccinazione: lo testimonia la nostra legislazione regionale improntata decisamente sull'opportunità di effettuare i vaccini e lo dimostrano gli elevati livelli di copertura raggiunti nel Veneto, applicando un modello basato sul consenso informato e sull'adesione consapevole. Quello che rifiutiamo è un intervento statale che impone un obbligo collettivo di ben dodici vaccinazioni, una coercizione attuata per di più con decretazione d'urgenza, che non ha precedenti storici a livello internazionale, nemmeno nei periodi bellici, e che finisce per rendere l'Italia il Paese con il maggior numero di vaccinazioni obbligatorie in Europa e probabilmente al mondo".Continua a leggere
Lega Abolizione Caccia: legge regionale "sparatutto" del Veneto in gran parte dichiarata incostituzionale
Sabato 15 Luglio 2017 alle 14:21
Con sentenza n. 174, depositata il 13 luglio scorso, la Corte Costituzionale , ci scrive Andrea Zanoni, ha dichiarato incostituzionali vari articoli della legge regionale del Veneto n. 18 del 27 giugno 2016, in materia di estensione del "nomadismo venatorio", recupero fauna abbattuta con barche a motore, addestramento cani, ed impiego di cacciatori al posto del personale di vigilanza per interventi di controllo faunistico.
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Italicum subito applicabile: Corte Costituzionale boccia ballottaggio, per Consulta resta premio
Mercoledi 25 Gennaio 2017 alle 19:37
No al ballottaggio, resta il premio di maggioranza, i capilista eletti in più collegi non potranno più optare ma si vedranno assegnato il collegio con il sorteggio. E' questa la decisione della Consulta sull'Italicum. Una decisione che porta a una legge immediatamente applicabile. E, proprio alla luce di questo diversi partiti chiedono che si voti subito. LE REAZIONI dei partiti
Ecco i punti sui quali si è pronunciata la Consulta:
Stop al ballottaggio, ok a premio di maggioranza - La corte Costituzionale ha dichiarato illegittimo il ballottaggio previsto dall'Italicum, la legge elettorale in vigore dal luglio 2016 'impugnata' da un pool di legali in qualità di cittadini elettori. E' stato invece giudicato legittimo il premio di maggioranza che la legge attribuisce al partito che supera il 40% dei voti.
Continua a leggereAttesa per la sentenza della Consulta sull'Italicum: il punto sulla quarta legge elettorale in pochi anni
Martedi 24 Gennaio 2017 alle 11:04
Si attende forse per oggi stesso la sentenza sulla costituzionalità dell'Italicum da parte della Consulta e, prima di conoscerla e commentarla anche con politici locali e con la gente, vi presentiamo il punto fatto da VicenzaPiu.tv con i servizi video Ansa che spiegano anche sinteticamente i vari passaggi della legge elettorale per la camera dei Deputati approvata dopo lunghe "sofferenze" e non senza palesi "contraddizioni" tra i motivi e i sostenitori mutevoli prima del sì della Camera e dopo il cambiamento degli equilbri politici pre e post referendum. L'unica annotazione forte e preventiva che ci viene di fare è che questo è un Paese in cui in pochi anni si sta arrivando alla quarta legge elettorale... Come a dire che si cambia per cogliere i vantaggi di parte del momento e non per rispondere ad esigenze di correttezza e di corrispondenza ai voleri popolari. Per altro ignorari dal governo Monti in poi.
Continua a leggereReferendum sull'articolo 18, milioni di firme raccolte da Cgil ma Corte costituzionale lo boccia, PCI del Veneto: manca organizzazione politica di classe, un Partito Comunista
Giovedi 19 Gennaio 2017 alle 21:42
"Forse era logico pensare che la Corte Costituzionale avrebbe dichiarato inammissibile il referendum sull'articolo 18": è così che inizia la nota del PCI - FGCI federazioni del Veneto che pubblichiamo di seguito. Lo ha fatto - continua la nota di Giorgio Langella - a maggioranza rendendo evidenti le diverse interpretazioni dei giudici costituzionali. I giornali ci dicono che quella che ha vinto è la "linea" di Giuliano Amato nominato in Corte Costituzionale dall'ex presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. È altrettanto logico pensare che l'ex presidente del consiglio Giuliano Amato abbia espresso una posizione filogovernativa che fosse utile a realizzare una politica in linea con i dettami del padronato nazionale e internazionale. Così, il referendum che chiedeva il ripristino dell'articolo 18 per il quale la CGIL aveva raccolto milioni di firme, non si farà .
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