Acli di Vicenza: i cambiamenti climatici in Veneto: le tendenze in atto
Sabato 25 Marzo 2017 alle 09:38Coldiretti Vicenza: calendario e clima non corrispondono più
Domenica 19 Febbraio 2017 alle 11:54Festambiente Vicenza, al centro i cambiamenti climatici
Mercoledi 17 Giugno 2015 alle 17:49Dal 23 al 28 giugno presso il Parco fluviale del Retrone di Vicenza, prende il via per la quattordicesima volta Festambiente Vicenza, uno dei più grandi Festival Ambientalisti del Nord Italia. L’evento, che ogni attira circa 30.000 persone in sei giorni, fa parte della rete “Festambiente Net†di Legambiente che conta quasi 40 festival in tutta Italia ed ha ormai raggiunto una risonanza regionale.
Continua a leggere"La città resiliente": il piano firmato Dovigo contro i cambiamenti climatici
Mercoledi 15 Maggio 2013 alle 19:40Falsità ecocatastrofiste e climategate
Giovedi 11 Marzo 2010 alle 22:13Sergio Berlato  Â
Interrogazione dell'on. Sergio Berlato alla Commissione Europea per smascherare l'imbroglio ecologista sui cambiamenti climatici
L'on. Sergio Berlato, deputato al Parlamento europeo e vice capo delegazione italiana del PPE (Partito Popolare Europeo) ha presentato un'interrogazione alla Commissione europea per smascherare l'imbroglio ecologista che vorrebbe accreditare la tesi del surriscaldamento del pianeta ad opera delle attività antropiche ed in particolar modo per l'emissione dell'anidride carbonica (CO2).
Nella sua interrogazione l'eurodeputato vicentino si chiede se non sia giunto il momento di smascherare il grande bluff architettato ad arte dagli eco-catastrofisti che avevano profetizzato l'innalzamento della temperatura del pianeta con il conseguente scioglimento dei ghiacciai e l'inondazione dei continenti.
Secondo la maggioranza degli scienziati mondiali in buona fede, le evidenti condizioni climatiche riscontrabili anche in questi giorni in tutto il mondo, ancora più evidenti in tutta Europa e quindi anche in Italia, dimostrerebbero l'assoluta infondatezza delle previsioni eco catastrofiste, portando invece a pensare che il nostro pianeta possa andare incontro ad una fase di progressivo raffreddamento, fase ciclica considerata normale dagli esperti di clima perché già verificatasi sul pianeta anche in epoche passate.
Siamo sicuri di trovarci di fronte all'ennesima bufala orchestrata da alcune organizzazioni animal ambientaliste al servizio di alcune multinazionali che, per ottenere maggiori profitti dalle loro attività , assoldano le ben note organizzazioni animal-ambientaliste per terrorizzare la gente e richiedere alle istituzioni l'emanazione di provvedimenti inutili per la collettività ma molto redditizi per le tasche di ben noti soggetti.
Ricordiamo quanto avvenuto per l'altra bufala del buco dell'ozono?
Per anni siamo stati terrorizzati dal pericolo di venire abbrustoliti dai raggi ultravioletti che ci arrivavano sulla testa attraverso questo fantomatico buco creatosi nell'atmosfera per colpa delle bombolette spray con le quali le nostre signore si spruzzavano la lacca sui capelli.
Avete più sentito parlare di questo buco nell'ozono? Avete forse notizia che qualche animal-ambientalista si sia prodigato nel mettere una toppa a questo buco per salvare l'umanità ?
Vogliamo forse parlare dell'altra bufala dell'influenza aviaria o di quella suina, descritta come pandemie che avrebbero decimato la popolazione umana in Europa?
L'unico risultato che hanno avuto questi allarmi ingiustificati è stato l'impennata dei fatturati di alcune multinazionali dell'industria farmaceutica che hanno venduto ai vari governi milioni di dosi del vaccino antiinfluenzale per arginare un'emergenza inesistente.
Dietro agli ecocatastrofisti ci sono gli interessi economici di alcune multinazionali.
E' arrivato il momento di smascherare l'imbroglio di questi impostori.
on. Sergio Berlato
Deputato italiano al Parlamento europeo
ECOCATASTROFISMO
LINK ARTICOLI IN ITALIANO:
http://www.estropico.com/id297.htm
http://estropico.blogspot.com/2010/01/lecocatastrofismo-smentito-mini-era.html
http://www.24orenews.it/public/dps/pubblicazioni/FAREAMBIENTE_11_SETTEMBRE_2009.pdf
http://it.wikipedia.org/wiki/Climategate Â
http://www.meteogiornale.it/notizia/16675-1-climate-gate-hadley-centre
http://www.meteorete.it/a-tuttigliarticoli/ilpunto271109.html
ARTICOLI APPARSI SUL "CORRIERE DELLA SERA" DIRETTAMENTE CONNESSI CON LO SCANDALO SUL CLIMA:
ARTICOLI APPARSI SU "IL GIORNALE":
ARTICOLI APPARSI SU "LA REPUBBLICA":
http://www.repubblica.it/ambiente/2010/01/22/news/errore_ipcc-2041643/index.html?ref=search
ARTICOLI APPARSI SU "IL SOLE 24 ORE":
LINK ARTICOLI IN INGLESE:
http://www.guardian.co.uk/environment/2010/feb/09/climategate-bogus-sceptics-lies
http://www.timesonline.co.uk/tol/news/environment/article6941168.ece
http://en.wikipedia.org/wiki/Climatic_Research_Unit_hacking_incident
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Come cambia il clima di casa nostra
Domenica 6 Dicembre 2009 alle 08:10Articolo pubblicato sul numero 174 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro e da oggi ancora più facile da trovare, grazie alla tiratura aumentata, nei punti di distribuzione in città .
Per una parte di questi vedi box a destra da cui è scaricabile anche la versione pdf del settimanale.
La processionaria del pino è una farfalla pelosa lunga 3-4 centimetri, che si può vedere svolazzare tra gli alberi al crepuscolo e che è tristemente nota a chi si occupa di insetti e di foreste. Le sue larve, infatti, oltre ad essere pericolosamente urticanti, sono insaziabili divoratrici di aghi di pino. Non a caso la processionaria, insieme ad altri insetti come il bostrico tipografo (un coleottero), è considerata uno dei principali nemici dei boschi delle nostre montagne ed è tenuta costantemente sotto osservazione. Anche perché, negli ultimi anni, ha allargato sempre più il proprio habitat, conquistando spazi in cui prima non si era mai vista. I motivi sono tanti. C‘entra, ad esempio, la riduzione dei predatori naturali. Ma c'entrano anche le estati sempre più calde e sempre più secche, che indeboliscono gli alberi e al tempo stesso permettono alle farfalle di volare più a lungo, aumentando il loro raggio d'azione e facilitando il proliferare delle famigerate larve. "Le elevate temperature delle notti estive nell'estate del 2003, anche a quote elevate, hanno consentito una più sostenuta attività di volo e l'occupazione rapida di nuovi territori e piante ospiti, quale il pino mugo", si legge in una ricerca pubblicata da Veneto Agricoltura. Se farfalle e coleotteri si diffondono, condannando a morte pini e abeti, insomma, c'entra anche il cambiamento climatico.
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