Solidarietà ai lavoratori dell'Alcoa dal PdCI FdS
Mercoledi 12 Settembre 2012 alle 00:59Noi siamo al fianco dei lavoratori sardi e di tutti coloro che lottano per difendere questo diritto.    Continua a leggere
Alcoa, ok a proposte governo
Martedi 11 Maggio 2010 alle 22:44"C'è la buona notizia dall'Alcoa: ieri sera si è concluso positivamente l'incontro a livello nazionale e l'azienda ha accettato le proposte avanzate dal Governo, con la presenza forte della Regione Veneto. Ci premeva non si perdesse nessun posto di lavoro e così è stato. All'interno del primario dell'Alcoa resteranno 30 lavoratori. Ora vigileremo sugli impegni presi dall'azienda al tavolo del governo. Tuttavia il problema di come uscire dalla crisi occupazionale resta al centro della nostra attenzione ed è trattato costantemente in sede di giunta". Continua a leggere
Donazzan: Alcoa, ok a proposte del Governo
Martedi 11 Maggio 2010 alle 17:04Regione Veneto - "C'è la buona notizia dall'Alcoa: ieri sera si è concluso positivamente l'incontro a livello nazionale e l'azienda ha accettato le proposte avanzate dal Governo, con la presenza forte della Regione Veneto. Ci premeva non si perdesse nessun posto di lavoro e così è stato.
All'interno del primario dell'Alcoa resteranno 30 lavoratori. Ora vigileremo sugli impegni presi dall'azienda al tavolo del governo. Tuttavia il problema di come uscire dalla crisi occupazionale resta al centro della nostra attenzione ed è trattato costantemente in sede di giunta". Lo ha detto oggi Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, intervenuta alla conferenza stampa a conclusione della seduta odierna del governo veneto.
Continua a leggereAlcoa per 6 mesi riapre anche a Fusina
Venerdi 26 Febbraio 2010 alle 00:50
Grazie all'intesa raggiunta a Palazzo Chigi tra le parti sociali (governo, enti locali, azienda e sindacati) gli stabilimenti operativi dell'Alcoa tornano operativi per 6 mesi e l'azienda si impegna al ritiro della Cig
La multinazionale Alcoa opera in Veneto a Fusina e in Sardegna a Portovesme e, secondo il comunicato della Presidenza del Consiglio, 'accoglie l'invito del governo di procedere per un periodo fino a sei mesi ad assicurare la continuità dei propri impianti in Italia e si impegna al ritiro della Cig'.
Il commento del ministro Maurizio Sacconi: "fatto un significativo passo in avanti per il futuro degli impianti".
E' previsto un nuovo incontro ad aprile
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Spiragli sull'Alcoa per il ministro Sacconi
Martedi 23 Febbraio 2010 alle 00:45Redazione di VicenzaPiù Â
"Sono moderatamente ottimista, perché da un lato riscontro ragioni oggettive perché continuino le produzioni e, dall'altro, perché si e' sviluppato un forte negoziato".
Così ha detto ieri all'Adnkronos il ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, veneto di Conegliano, sulla trattativa in corso per gli stabilimenti italiani dell'Alcoa (in Veneto a Fusina e in Sardegna a Portovesme).
"Io credo - ha proseguito Sacconi - anche per quanto riguarda la chimica a Marghera, che ci siano speranze di continuità di queste attività , ragionevoli, affidabili. Ovviamente siamo 'nel pieno' di vicende il cui esito non e' così facilmente prevedibile. Noi, comunque, stiamo lavorando".
Fassino: Glaxo, Alcoa e Fiat? Aziende sole
Domenica 7 Febbraio 2010 alle 16:06
L'esponente Pd, dopo Vicenza venerdì è andato a Verona per sostenere la candidatura di Bortolussi, e ha dichiarato: "Il governo pensa solo ai guai del premier ... Dalla Alcoa alla Glaxo, dalla Fiat alla Merloni, mi sembra che le aziende siano lasciate sole dal governo".
Così sostiene Piero Fassino, venerdì prima a Vicenza, poi a Verona a sostegno del candidato del centrosinistra in Veneto Giuseppe Bortolussi.
«Il tema del lavoro - ha aggiunto - è fuori dall'attenzione del governo. Da molti mesi chiediamo un rovesciamento dell'agenda politica: anziché parlare dei problemi giudiziari del premier, bisogna occuparsi di lavoro, famiglie, e di una crisi che purtroppo è tutt'altro che finita"
Venerdì a Vicenza, proprio il giorno in cui sui media scoppiava il nuovo caso Glaxo, Fassino, presente con Sbrollini, Variati e Ginato (nella foto), aveva dichiarato: "Il caso Glaxo è significativo e dimostra che rischia il posto di lavoro non solo chi ha una qualifica bassa, ma anche ricercatori, medici, laureati che occupano posti della cosiddetta eccellenza ... Il governo abbandona lavoratori e imprese al loro destino, sperando che il tempo porti una soluzione alla crisi. Intanto i lavoratori e le famiglie in difficoltà aumentano ogni giorno. E la politica del non fare, a crisi finita, peserà molto di più su chi non ha fatto ma si è limitato ad aspettare che altri si muovessero".
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Glaxo, Alcoa, NorthFace: soluzione veneta
Venerdi 5 Febbraio 2010 alle 23:49Pnv   Â
Glaxo, Alcoa, NorthFace: con l'indipendenza resterebbero in Veneto
Partiti, sindacati, politici e organi di informazione da qualche tempo stanno prendendo di mira le aziende che una dopo l'altra annunciano di lasciare il Veneto. Ieri è stata la volta della GlaxoSmithKline.
Il problema principale è che oramai il Veneto sta perdendo attrattività per le imprese.
Mancanza di infrastrutture, assenza di banda larga, logistica da terzo mondo, costo del lavoro proibitivo per fare impresa, tassazione da regime feudale, assenza di cultura politica dell'innovazione, clientelismo, corruzione politica, nepotismo e una classe dirigente gerontocratica sono alcuni tra i più noti fattori negativi che impediscono di fatto di trovare nel Veneto una sede adatta ove lavorare con profitto.
Come fare per invertire questa situazione drammatica? C'è una sola soluzione e si chiama indipendenza.
Tutti i piccoli paesi che hanno ottenuto l'indipendenza sono visti infatti con grande favore dalle grandi imprese, grazie all'aumentato livello infrastrutturale, le minori tasse sulle imprese e un'amministrazione pubblica meno articolata e più efficiente. Sicuramente la tradizione di buona amministrazione e la propria vocazione mercantile consentiranno alla Venetia indipendente un grande fiorire di imprenditorialità innovativa e sostenibile, attraendo nuovi capitali internazionali, oggi sempre più rari in Venetia.
Oggi le grandi imprese investono solo in parte in sedi nazionali delle loro filiali allocate in Venetia. Ciò avviene perché i poli romano e milanese diminuiscono l'interesse di aprire sedi produttive e commerciali in Venetia, parte del sistema paese Italia, ma soprattutto perché è l'intero sistema-Italia ad aver preso una china di sottosviluppo evidente.
Dopo l'indipendenza tutto ciò cambierà : le aziende che vorranno entrare nel mercato veneto dovranno infatti aprire le proprie sedi a Padova, Treviso, Udine, Bergamo, Verona, Vicenza e in tutte le città venete, con un fiorire di opportunità commerciali ora impossibili.
Inoltre, la posizione strategica della Venetia permetterà di aprire le sedi principali delle filiali EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) di molte multinazionali, con enorme aumento di posti di lavoro qualificati ora appannaggio di Roma, Milano, Monaco, Vienna, Lubiana.
Gianluca Busato
segretario PNV
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Bersani su regionali venete e su Alcoa
Sabato 30 Gennaio 2010 alle 00:22
Ieri il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, in un convegno a Padova, ha parlato di 'sfida non impossibile' anche se 'difficile e impegnativa' nelle regionali in Veneto dove il Pdl ha candidato Zaia, mentre il Pd schiera Bortolussi.
Per il leader del Partito Democratico, poi, il caso Alcoa (che tocca pesantemente il Veneto a Fusina e la Sardegna a Portovesme) 'è serio e non è il solo'.
E sulla crisi dell'Alcoa anche l'attuale presidente della Regione Veneto, Giancarlo Galan, aveva scritto mercoledì al premier Berlusconi chiedendogli di anticipare il vertice a Roma a prima del 5 febbraio.
E' da quella data, infatti, che la multinazionale dell'alluminio farà partire la Cig.
Anche il sindaco di Venezia, Cacciari, è sulle stesse posizioni del Governatore per stringere i tempi, così come un anticipo del vertice è stato sollecitato anche da Cgil, Cisl e Uil del Sulcis e dello stabilimento Alcoa di Portovesme.
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Lavoratori dell'Alcoa in sciopero
Giovedi 26 Novembre 2009 alle 18:32Federazione della Sinistra
Oggi i lavoratori dell'Alcoa, azienda dell'alluminio la
cui chiusura è stata decisa in USA, sono a Roma per
rivendicare il primo diritto costituzionale al lavoro. La
cronaca ci informa che ci sono stati tafferugli con la
polizia e che un lavoratore è svenuto, colpito da una
manganellata. Noi comunisti esprimiamo la nostra ferma,
totale e completa solidarietà ai lavoratori dell'Alcoa e
a tutti quelli che stanno lottando in difesa dei posti di
lavoro. La nostra è una solidarietà senza se e senza ma.
Non è possibile, in un paese democratico, quale è (o
era) l'Italia, che la crisi venga pagata soprattutto da
chi lavora e non da chi l'ha provocata. Riteniamo che sia
indegno anche solo tentare di reprimere con la forza la
giusta protesta di chi sta difendendo il diritto al lavoro
e, con esso, la Costituzione e la democrazia del Paese. La
crisi non si risolve con la diminuzione dell'occupazione e
la distruzione dei posti di lavoro. In questa maniera si
aggravano solo le prospettive di vita di ogni cittadino e si
distruggono le condizioni per la ripresa economica e
industriale del paese. I lavoratori dell'Alcoa, come
quelli che stanno lottando in ogni parte d'Italia, non
chiedono né assistenza né elemosine. Chiedono unicamente
di poter lavorare ed esigono che siano i padroni, una volta
tanto, a fare qualche sacrificio. Non possiamo più
permettere di garantire profitti a chi è stato ed è
complice della crisi e licenziare chi vuole lavorare. Siamo
convinti che la prima emergenza in Italia sia il lavoro e
non il salvataggio di Berlusconi dai processi e da eventuali
condanne. Non è più tempo di bizantinismi né di
ambiguità o sottili distinguo. Noi comunisti siamo, come
sempre, dalla parte di chi lotta e chiediamo con tutta la
nostra forza che venga data, a chi chiede con dignità di
potersi guadagnare il proprio futuro, l'unica risposta
seria e concreta: il mantenimento del posto di lavoro. Il
lavoro e i lavoratori devono tornare ad essere al centro
dell'azione politica delle forze democratiche del nostro
paese. Per questo il 5 dicembre manifesteremo a Roma con i
simboli del lavoro, i nostri simboli.
Ora e sempre dalla parte dei lavoratori!
Federazione della sinistra - coordinamento PdCI-PRC della
provincia di Vicenza
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