1° marzo: ci sono anche Psi e Sel Vicenza
Giovedi 25 Febbraio 2010 alle 23:47
PSI e SEL della provincia di Vicenza aderiscono alla fiaccolata organizzata dall'Unione Immigrati di Vicenza, dai Sindacati, dal Comitato Primo Marzo "Un Giorno senza di noi", per Lunedì 1 marzo a Montecchio Maggiore.
Ciò che dall'elezione del Sindaco leghista Cecchetto, sta accadendo a Montecchio è paradigmatico di ciò che potrebbe accadere nell'intera regione Veneto qualora il candidato della Lega dovesse essere eletto.
A Montecchio, con evidenti ragioni demagogiche, la Giunta Comunale di Montecchio si è lanciata in una poco ragionevole "caccia alle streghe", alla ricerca dell'immigrato o dell'immaginario insegnante meridionale assenteista.
Se nella pratica di un tale esercizio demagogico, la Giunta non utilizzasse risorse che andrebbero dedicate a predisporre le condizioni per una miglior qualità della vita sul territorio e all'integrazione, se questa continua ed ingiustificata attenzione alle mancanze dell' "altro" non fosse intimamente dannosa per la pacifica convivenza civile, tutti noi si potrebbe osservare con un ironico sorriso, quest'affannosa rincorsa agli umori della piazza. Ma così non è.
Mentre il Sindaco fa sfoggio di "leghismo padano", il mondo evolve e la Giunta comunale condanna Montecchio all'isolamento e arretramento culturale.
PSI e SEL della provincia di Vicenza esprimono tutta la propria solidarietà agli immigrati che col loro lavoro contribuiscono alla ricchezza della provincia, ringraziano sinceramente i docenti che nella scuola statale, negli Istituti Comprensivi 1 e 2 di Montecchio come in tutta Italia, si stanno impegnando tutti ed indistintamente nella salvaguardia di un sistema d'istruzione efficace ma che il Governo Berlusconi sta cercando di destrutturare.
PSI e SEL della provincia di Vicenza auspicano infine che il Sindaco di Montecchio e la sua Giunta riescano finalmente a concentrare i propri sforzi e le loro migliori capacità nella ricerca di quel benessere diffuso che i residenti di Montecchio, tutti, meritano.
Luca Fantò
Segretario provinciale Partito Socialista Italiano Vicenza
Tomaso Rebesani
Segretario provinciale Sinistra Ecologia e Libertà Vicenza
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1° marzo, un giorno senza di noi
Giovedi 25 Febbraio 2010 alle 20:10Un. Immigrati Vic., Associazioni, Cgil, Cisl, Uil Â
Donne e Uomini di buona volontà , immigrati e italiani denunciano i luoghi comuni e l'arrogante ma lucida intelligenza di alcuni che sono alla base di recenti attacchi xenofobi.
Lunedì 1° marzo, a Montecchio, alle 20.00, si svolgerà l'annunciata marcia pacifica per contrastare le posizioni xenofobe di una parte del Governo e della società e riconoscere l'importanza e la presenza degli immigrati sul territorio italiano.
Per una società più giusta e solidale fiaccolata silenziosa "in giallo" a Montecchio Maggiore lunedì 1° marzo
ore 19,30 Concentramento
partenza ore 20,00 da Alte (inizio via Tecchio)
termine Montecchio M. (davanti al Municipio)
No alle discriminazioni!
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Sciopero degli stranieri
Martedi 19 Gennaio 2010 alle 01:24Primo Marzo 2010Â Â Â Â Â Â
Stranieri non tanto dal punto di vista anagrafico, ma perché estranei al clima di razzismo che avvelena l'Italia del presente. Autoctoni e immigrati, uniti nella stessa battaglia di civiltà . Domenica 17 gennaio, in coincidenza con la Giornata internazionale del migrante, abbiamo presentato ufficialmente il manifesto programmatico del movimento Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi. Eccolo!
«Primo Marzo 2010, una giornata senza di noi è un collettivo non violento che riunisce persone di ogni provenienza, genere, fede, educazione e orientamento politico.
Siamo immigrati, seconde generazioni e italiani, accomunati dal rifiuto del razzismo, dell'intolleranza e della chiusura che caratterizzano il presente italiano.
Siamo consapevoli dell'importanza dell'immigrazione (non solo dal punto di vista economico) e indignati per le campagne denigratorie e xenofobe che, in questi ultimi anni, hanno portato all'approvazione di leggi e ordinanze lontane dal dettato e dallo spirito della nostra Costituzione.
Condanniamo e rifiutiamo gli stereotipi e i linguaggi discriminatori, il razzismo di ogni tipo e, in particolare, quello istituzionale, l'utilizzo stumentale del richiamo alle radici culturali e della religione per giustificare politiche, locali e nazionali, di rifiuto ed esclusione.
Ricordiamo che il diritto a emigrare è riconosciuto dalla Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo e che la storia umana è sempre stata storia di migrazioni: senza di esse nessun processo di civilizzazione e costruzione delle culture avrebbe avuto luogo. La violazione di questo e di altri diritti fondamentali danneggia e offende la società nel suo complesso e non solo le singole persone colpite.
Vedere negli immigrati una massa informe di parassiti o un bacino inesauribile di forza lavoro a buon mercato rappresentano, a nostro avviso, impostazioni immorali, irrazionali e controproducenti. La parte preponderante degli immigrati presenti sul territorio italiano lavorano duramente e svolgono funzioni essenziali per la tenuta di una società complessa e articolata come la nostra. Sono parte integrante dell'Italia di oggi.
La contrapposizione tra «noi» e «loro» , «autoctoni» e «stranieri» è destinata a cadere, lasciando il posto alla consapevolezza che oggi siamo «insieme», vecchi e nuovi
cittadini impegnati a mandare avanti il Paese e a costruirne il futuro.
Vogliamo che finisca, qui e ora, la politica dei due pesi e delle due misure, nelle leggi e nell'agire delle persone.
Il nostro primo obiettivo è organizzare per il 1° marzo 2010 una grande manifestazione non violenta dal respiro europeo, non solo con la Francia che con la Journée sans immigrés, 24h sans nous ci ha ispirato, ma anche con la Spagna, la Grecia e gli altri Paesi che si stanno viavia attivando. Vogliamo stimolare insieme a loro una riflessione seria su cosa davvero accadrebbe se i milioni di immigrati che vivono e lavorano in Europa decidessero di incrociare le braccia o andare via.
Il 1° marzo faremo sentire la nostra voce in modi diversi, che saranno definiti, di concerto con i comitati territoriali, in base alla concreta praticabilità e all'efficacia.Non ci precludiamo nessuno strumento, ma agiremo sempre nel rispetto della legalità e della non violenza».
"Multicolored Christmas" a Vicenza
Lunedi 28 Dicembre 2009 alle 00:01Riceviamo, sottoscriviamo e sottoponiamo alla sensibilità dei lettori di VicenzaPiù e del sitoÂ
N.B.: fino al 6 gennaio all'indirizzo [email protected] si raccolgono firme di adesione
I sottoscritti, membri di associazioni religiose, politiche, sindacali e culturali diverse, credenti di diverse fedi religiose e non credenti, SONO VIVAMENTE PREOCCUPATI dalle vergognose, ormai quotidiane manifestazioni di xenofobia, razzismo, ostilità ed aggressione fisica di immigrati giunti in Italia e TROVANO ALTRETTANTO TEMIBILI i segni di assuefazione dell'opinione pubblica a ciò che pochi anni fa sarebbe stato inconcepibile.
1. Sono molti in questi anni gli episodi di incendi, assalti, chiusure manu militari di campi Rom e Sinti in varie parti d'Italia, di aggressioni, tentati omicidi, intimidazioni fisiche a singoli immigrati.
Voto agli stranieri, patacca o buon senso?
Mercoledi 25 Novembre 2009 alle 15:34Riceviamo da Alex Cioni e pubblichiamo
Ciclicamente torna di attualità nell'agenda politica italiana la discussione sulla concessione del voto ai cittadini stranieri. Da qualche giorno è stata depositata alla Camera dei deputati una proposta di legge, sottoscritta anche da alcuni esponenti del Pdl (una minoranza per fortuna), con la quale si vorrebbe concedere il diritto di voto per le elezioni amministrative ai cittadini extracomunitari regolarmente residenti in Italia da almeno cinque anni.
Una proposta che può sembrare di buon senso e pure giusta ma che in realtà è figlia di una cultura politica che non ha mai abbandonato il desiderio di realizzare un disegno multiculturale - inteso come la perdita delle identità e specificità nazionali - per certi versi già consegnato alla storia perché stride con la realtà che ci circonda e la stessa storia del genere umano. Di tanto in tanto non guasterebbe guardare a cosa accade in giro per l'Europa per accorgersi del fallimento del melting pot e di come questo filone di pensiero non sia la soluzione ma l'origine di altri problemi.