Coordinamento Associazioni Soci Banche Venete, don Enrico Torta: serve una Commissione Parlamentare d'inchiesta
Mercoledi 19 Ottobre 2016 alle 10:24
				
			
			
			Riceviamo e pubblichiamo la lettera firmata da don Enrico Torta, Coordinamento Associazioni Soci Banche VeneteRichiesta di Commissione Parlamentare di inchiesta: Dove sono andati 20 miliardi di Euro, cosa e successo in Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, chi sono i debitori che non hanno pagato i debiti? Tre domande che vengono fatte inutilmente da oltre un anno agli amministratori delle banche, a Banca di Italia, a Consob, alla politica ed anche alla magistratura. Ancora non si sa niente ed e evidente la volonta di mettere una pesante lastra di pietra sopra questa vicenda che ha piombato nella disperazione centinaia di migliaia di famiglie e che avra pesantissime ripercussioni su tutta l'economia della nostra regione. Continua a leggere
Il Fatto quotidiano: Jp Morgan, l’affare con Veneto Banca criticato dalla Bce
Mercoledi 19 Ottobre 2016 alle 09:18
				
			
			
			Non  solo Monte dei Paschi: dove c'è una banca in difficoltà in Italia,  trovi di sicuro Jp Morgan. Disponibile, efficace e discreta, al giusto  prezzo. Come nell'operazione con Veneto Banca che nel 2015, con la crisi  già conclamata dell'istituto, ha permesso a 1500 fortunati azionisti di  liberarsi delle proprie azioni prima che il loro valore venisse  azzerato. Un'operazione ardita condotta dall'allora direttore generale  Vincenzo Consoli, poi arrestato, che il Fatto può ricostruire sulla base  delle osservazioni di un rapporto della Bce su Veneto Banca del 6  agosto 2015, firmato da un team di ispettori guidati da Vincenzo Nardone  della Banca d'Italia.			
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			Stefano Righi su CorEconomia "La riforma delle Popolari: Sondrio, Creval, Bper e Bari come gli ultimi dei Mohicani"
Martedi 18 Ottobre 2016 alle 09:59
				
			
			
			Ventuno  mesi dopo il decreto legge del 20 gennaio 2015, chi ha potuto ha  resistito. Come gli indiani d'America davanti all'avanzata dell'esercito  confederale, che ai loro occhi rappresentava la modernità e soprattutto  la fine di un mondo autoreferenziale che si perpetuava da secoli.  Taluni sono stati spazzati via dalle loro stesse nefandezze: l'operare  congiunto di Samuele Sorato e Gianni Zonin hanno portato al fallimento   de facto  della Banca Popolare di Vicenza, né più né meno di quanto  Vincenzo Consoli e Flavio Trinca hanno fatto con Veneto Banca (15  miliardi di euro il buco diretto dei due gioiellini del Nordest). Poi  c'è stata la Popolare dell'Etruria e del Lazio, altro esemplare caso di  attaccamento al territorio. Altri hanno ceduto subito: Ubi ha accolto il  dettato di legge più di un anno fa; altri ancora sono giunti al  traguardo nei giorni scorsi (Banco Popolare e Popolare di Milano).			
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			Tra i silenzi su Gianni Zonin "movimenti" della GdF sui grandi azionisti BPVi. E Futura 150 tratta un'ipotesi di "ristoro" basata sugli NPL
Mercoledi 5 Ottobre 2016 alle 10:59
				
			
			
			La Guardia di Finanza di Vicenza agli ordini del colonnello Sciaraffa e del tenente colonnello Dametto, affiancata per le necessarie competenze dalla Valutaria di Roma, starebbe valutando rapporti, spesso intrecciati, fra i grandi azionisti e la Banca Popolare di Vicenza ai tempi in cui la gestione dell'ex presidente Gianni Zonin con una mano dava "affidamenti" e con l'altra prendeva "sottoscrizioni di azioni" il tutto in una catena di favori reciproci, da quelli finanziari fino all'infuenza assembleare. Intanto Il Giornale di Vicenza continua anche con la nuova direzione  a sostenere erroneamente (e maliziosamente?) che sia ascrivibile a questi grandi azionisti «la massa più cospicua del "buco"» della BPVi, mentre a qualche centinaia di milioni di questo tiopo corrispondono quasi sei miliardi di "espropriazione" dei risparmi e degli investimenti degli altri 118.000 soci, tra cui moltissimi piccoli e numerosi "medio piccoli" e "medi".			
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			Il Fatto Quotidiano: Veneto Banca, l’ultimo affare del “dominus” Consoli
Mercoledi 5 Ottobre 2016 alle 09:35
				
			
			
			Fino  al giorno prima dell’arresto (il 2 agosto scorso) “il dominus†di  Veneto Banca, Vincenzo Consoli, nonostante fosse ormai fuori dal cda  dell’istituto di credito, continuava a lavorare “dietro le quinte per  realizzare un progetto in grado di catapultarlo all’interno del sistema  bancarioâ€. È uno dei motivi che ha spinto i giudici del Tribunale del  Riesame di Roma a confermare lo scorso 5 settembre la misura cautelare  ai domiciliari per Consoli. Per i pm capitolini, era lui l’uomo che –  anche dopo le dimissioni – riusciva a incidere “nelle scelte di politica  aziendale†della banca, trasformata in spa dopo il decreto del governo  sulle popolari. Continua a leggere
Squadre di legali, consulenti e associazioni a tutela dei soci BPVi e Veneto Banca, Codacons Veneto: no alla rassegnazione!
Giovedi 29 Settembre 2016 alle 21:36
				
			
			
			Dal 13 agosto 2010 informiamo i nostri lettori su quello che sei anni dopo è ufficialmente diventato il disastro della vecchia Banca Popolare di Vicenza e che ora racconta con la nostra raccolta di articoli in 344 pagine "Vicenza. La città sbancata", il libro testimonianza che dopo la sua prima pubblicazione a fine giugno è arrivato alla seconda ristampa che è anch'essa in via di esaurimento. Da tempo, poi, raccontiamo la cronaca dei fatti dopo l'era di Gianni Zonin con al centro da un lato gli sviluppi della nuova gestione, ad oggi, diciamo, ben poco produttivi, e dall'altro un'inchiesta che a Roma per la situazione simile, e forse meno grave se non altro per entità complessiva e per gli intrecci con i vari poteri, Veneto Banca e il suo "uomo di riferimento" Vincenzo Consoli, è già approdata ai suoi arresti domiciliari, al sequestro di suoi beni per 45 milioni di euro e alla chiamata in causa di altri 14 esponenti dei vertici della banca di Montebelluna, sindaci inclusi.
Continua a leggereLe favole di Gianni Mion e Beniamino Anselmi sulla fusione di BPVi con Veneto Banca: dopo quelle di Zonin vai con un'altra bufala... atlantica a danno dei soci e dei dipendenti
Martedi 27 Settembre 2016 alle 22:53
				
			
			
			Di questi giorni si fa un gran (stra)parlare della fusione tra Banca Popolare di Vicenza con Veneto Banca, le due ex Popolari venete acquistate a 10 centesimi ad azione dal Fondo Atlante. Tanto tempo fa la volevano proprio la popolare vicentina e Banca d'Italia, lo sponsor maggiore di Gianni Zonin, ma Vincenzo Consoli dell'istituto di Montebelluna si oppose con decisione. Risultato? Bankitalia tartassò di controlli i trevigiani che ridussero le inefficienze per cui oggi stanno molto meglio della BPVi, anche se sono ridotti pure loro (i loro soci) alla povertà e anche se Consoli ora è agli arresti domiciliari e con 45 milioni di euro sequestrati mentre Zoni gioronzola per il mondo senza problemi e senza pensieri dopo aver fatto felici i figli con le sue donazioni ogni giorno sempre più inattaccabili da improbabili e lontanissime revocatorie.			
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			Banca Nuova su Rai 1 nella fiction “Catturandi” per arrestare il mafioso numero 1. Mentre Gianni Zonin è ancora libero, in attesa del finale nel “suo” film...
Lunedi 26 Settembre 2016 alle 12:33
				
			
			
			“Nel programma sono stati inseriti a fini promozionali i seguenti prodottiâ€: oltre a Villa Igea è comparso anche il nome di Banca Nuova nei titoli di coda nella fiction a puntate in prima serata su Rai1 “Catturandi - Nel nome del padre†che tornerà in onda oggi, lunedì sera, con un nuovo episodio. Tantissimi spettatori (nell'ultima puntata del 19 settembre oltre 3 milioni secondo i dati Auditel) avranno, quindi, potuto notare durante le scene del film (nella foto un fotogramma) le insegne dell'istituto di credito del Gruppo Banca Popolare di Vicenza, con decine di sedi in Sicilia e di cui è ancora presidente il vicentino Marino Breganze, storico braccio destro di Gianni Zonin e tutt'ora vicepresidente della Fondazione Roi che tramite il suo ex presidente ha costretto il direttore del nostro giornale, composto da quattro persone in redazione, a difendersi da una richiesta danni milionaria.
Continua a leggereGianni Mion si racconta a Marino Smiderle: come Gianni Zonin? E l'intervista esclusiva al GdV dopo la censura a VicenzaPiù annuncia 1.000 esuberi e svela il nome della banca "unica": Veneto Banca. Per il resto si vedrà...
Domenica 25 Settembre 2016 alle 13:21
				
			
			
			"Il numero uno dell'istituto di credito berico esce allo scoperto e indica quella che ritiene la strategia più efficace per ripartire. Ma Atlante non ha deciso. «La fusione è la soluzione migliore» «Da BpVi e Veneto Banca può nascere un gruppo integrato: se andasse in porto terrei il loro nome. I piccoli soci danneggiati? Verremo loro incontro»: questi sono l'occhiello, il titolo e il sommario dell'intervista concessa da Gianni Mion, presidente della Banca Popolare di Vicenza, al GdV (Il Giornale di Vescovi) del direttore ad interim Marino Smiderle, il collega "esperto di economia" che per anni ha osannato un altro presidente, Gianni Zonin, e i suoi compagni di... Cda. Da un po' la BPVi non ci dà più accesso alle sue informazioni ufficiali (ne abbiamo informato l'Ordine dei Giornalisti del Veneto e il Sindacato dei Giornalisti del Veneto), dopo il grande successo del nostro libro "Vicenza. La città sbancata", che ha raccolto 6 anni di articoli pubblicati fin dal 13 agosto 2010 da VicenzaPiù e mai scritti su Il Giornale di Vicenza.
Continua a leggereFerruccio de Bortoli: su vicende bancarie si sente odore di massoneria. "Anche sulla BPVi di Gianni Zonin?". Novità su Marino Breganze in Banca Nuova a Palermo? "Lasciate perdere"
Lunedi 19 Settembre 2016 alle 22:35
				
			
			
			«Con la sintesi che impone lo strumento di Twitter» , l'ex presidente del Consiglio e allievo di Andreatta, Enrico Letta, scrive oggi Carlo Tecce su Il Fatto Quotidiano, «ha condensato in poche battute l'acuminato pensiero di Ferruccio de Bortoli: "Su vicende bancarie, Etruria, Siena, si sente odore di massoneria"». L'affermazione del giornalista che per dodici anni ha diretto il Corriere della Sera,  fissata, «non è un dettaglio» sottolinea Tecce, «in cima al suo (di Letta, ndr) profilo ufficiale di Twitter... per salvare la denuncia dal vortice dei cinguettii domenicali...», ci porta a riferirvi una domanda, che in silenzio e da tempo molti, non inesperti di cose bancarie locali, si fanno e per la quale si legge la risposta nelle loro espressioni e in qualche allusione che, girandoci la domanda retorica, ci indirizzano: «Ma un qualche odore di massoneria non si sente anche sulla Banca Popolare di Vicenza di Gianni Zonin?».			
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