De Andrè canta De Andrè
Giovedi 11 Marzo 2010 alle 13:16Scoppio SpettacoliÂ
"De Andrè canta De Andrè" a Valdagno e Feltre ...
... ovvero Fabrizio De Andrè con gli occhi e la voce di Cristiano De Andrè. Doppio appuntamento veneto per uno dei concerti di maggior successo del 2009 ("Miglior tour dell'anno" - Premio Mei): a grande richiesta Cristiano ha ripreso il suo viaggio per l'Italia nel canzoniere di Fabrizio, con un calendario di concerti nei teatri e nei palazzetti, arricchito di nuovi brani, in un ricordo senza tempo di un padre e di un poeta che ha lasciato la sua impronta indelebile sulla storia della canzone italiana.
Appuntamento da non perdere quindi venerdì 16 aprile al Palalido di Valdagno (VI) e domenica 18 aprile al Palaghiaccio di Feltre (BL); i biglietti saranno disponibili presso le rivendite abituali da lunedì 15 marzo.
Sul nostro sito www.scoppiospettacoli.it maggiori dettagli sul concerto e ulteriori informazioni sugli altri spettacoli da noi organizzati.
Grazie per l'attenzione e alle prossime news!!!
Card Protezione a Schio e Valdagno il 6 e 7
Venerdi 5 Marzo 2010 alle 18:38Regione Veneto   Â
Protezione civile: arriva card per i volontari. 6 e 7 marzo consegna tessere a Belvedere di Tezze sul Brenta, Schio e Valdagno
Il sistema di Protezione Civile del Veneto si fa sempre più tecnologico: l'assessore regionale alla protezione civile distribuirà sabato 6 e domenica 7 marzo ai volontari a Belvedere di Tezze sul Brenta, Valdagno e Schio, in provincia di Vicenza, le nuovissime tessere identificative.
Questo tipo di card con tecnologia RfiD consentirà , automaticamente, la registrazione dei volontari presenti durante le iniziative di esercitazione o durante le operazioni di Protezione Civile. Attraverso un chip, i tesserini identificativi saranno in grado di trasmettere, senza alcun tipo di intervento umano, via onde radio ad un lettore, il nome del volontario, il nome del gruppo o associazione di appartenenza, l'indirizzo e tutti i dati anagrafici del volontario, le professionalità dichiarate e i corsi di formazione sostenuti.
Domani l'appuntamento è previsto alle ore18.00 a Belvedere di Tezze sul Brenta, in via Iolanda 43 (Sala Pietro Stroppari) mentre domenica 7 marzo, alle ore 15.30, sarà la volta di Valdagno, in via Gasdotto (Sede del Comitato) e alle ore 17.30 a Schio, nell'Istituto salesiano "Don Bosco". Il prossimo appuntamento sarà il 10 marzo a Lugo.
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Qualunque cosa succeda, a Valdagno il 26
Sabato 20 Febbraio 2010 alle 13:25Guanxinet   Â
Qualunque cosa succeda (Sironi editore)
Umberto Ambrosoli
autore del libro
Ivano Nelson Salvarani
Magistrato
introduce e coordina
Pierpaolo Romani
Associazione "Avviso Pubblico"
venerdì 26 febbraio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)
"Qualunque cosa succeda" è la storia di Giorgio Ambrosoli, per cinque anni commissario liquidatore della Banca Privata di Michele Sindona, ucciso a Milano da un killer la notte fra l'11 e il 12 luglio 1979.
La racconta, a trent'anni di distanza, il figlio Umberto, che ai tempi era bambino, sulla base di ricordi personali, familiari e di amici e collaboratori e attraverso le agende del padre, le carte processuali e alcuni filmati dell'archivio RAI. Sullo sfondo, la storia d'Italia in quel drammatico periodo. Non un atto d'accusa, né la rivelazione di chissà quali verità nascoste. Piuttosto una storia che, da figlio, ha voluto scrivere come atto d'amore verso il padre, e da padre, ha voluto narrare ai figli per spiegare chi era davvero il nonno.
Fu l'allora governatore Guido Carli nel 1974 a scegliere Ambrosoli come commissario liquidatore della Banca Privata Italiana, capofila dell'impero finanziario di Sindona. Ambrosoli iniziò a studiare il meccanismo congeniato dal grande finanziere: ne smascherò i contorti ingranaggi, i giri sporchi di denaro, le società fasulle, mise a nudo una gigantesca truffa a danno dei risparmiatori. Scrive il figlio: «ha fatto quello che riteneva giusto: evitare che lo Stato, con i soldi dei contribuenti, pagasse per l'enorme buco causato da un singolo». Nell'indagare gli snodi di un sistema politico-finanziario corrotto e letale, Ambrosoli agiva però in una situazione di isolamento, difficoltà e rischio di cui era ben consapevole. Sindona iniziò a preoccuparsi e i suoi compari a muoversi: prima i tentativi di corruzione, poi le pressioni dai partiti, infine le minacce di morte. Ma Ambrosoli continuò per la sua strada.
Gli sarebbe bastato poco per salvarsi, ma avrebbe dovuto andare contro i suoi principi e perciò non lo fece. E sarebbe bastato poco anche per salvarlo. Invece, il 14 luglio 1979, ai suoi funerali, non presenziò alcuna autorità di governo, ad eccezione della sola Banca D'Italia. Il primo omaggio alla sua figura fu il libro di Corrado Stajano "un eroe borghese", seguito dall'omonimo film di Michele Placido, nel 1995.
Aveva scritto alla moglie: "pagherò a caro prezzo l'incarico: lo sapevo prima di accettare e quindi non i lamento affatto perché per me è stata un'occasione unica di fare qualcosa per il Paese [...] Qualunque cosa succeda, comunque tu sai cosa devi fare e sono certo saprai fare benissimo".
La prefazione al libro è stata scritta da Carlo Azeglio Ciampi, che scrive: "Il libro di Umberto Ambrosoli è un atto d'amore per il Padre, un attestato di incondizionata ammirazione per il professionista che obbedisce solo alla Legge, un tributo all'Uomo e al Cittadino, esempio altissimo di virtù civili. Il libro è tutto questo.".
Umberto Ambrosoli è avvocato penalista a Milano ed è il più giovane dei tre figli di Giorgio Ambrosoli. Da anni è impegnato a valorizzare e attualizzare la storia del padre, partecipando a incontri, convegni ed iniziative pubbliche ed editoriali.
Parteciperà alla serata Ivano Nelson Salvarani, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza.
Coordinerà la serata Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale attività e progetti di "Avviso Pubblico, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie" (http://www.avvisopubblico.it/ ).
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"Nati per credere", il 19 a Valdagno
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 01:09
Perché il nostro cervello sembra predisposto
a fraintendere la teoria di Darwin
Codice Edizioni
GIORGIO VALLORTIGARA
autore del libro
LUCIANO BORDIGNON
teologo
introduce e coordina
BERNARDETTA PALLOZZI
Comune di Valdagno
venerdì 19 febbraio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)
per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877
La teoria darwiniana della selezione naturale è uno dei maggiori successi scientifici di ogni tempo; eppure molte persone che non si occupano di scienza a livello professionale la rifiutano e mostrano invece di credere in varie forme di creazionismo.
Il biologo inglese Richard Dawkins, tra il serio e il faceto, in un'occasione ha osservato che il nostro cervello sembra "specificatamente progettato per fraintendere il darwinismo". Probabilmente soltanto un'altra ipotesi scientifica incontra una simile difficoltà di accettazione tra le persone comuni: quella che la nostra attività mentale sia il risultato dei processi fisici che si svolgono nel cervello.
L'idea esplorata dagli autori di "Nati per credere" è che ci sia più che un'analogia tra queste due difficoltà e che in realtà entrambe derivino dal modo in cui il nostro cervello è stato foggiato dalla selezione naturale. I dati convergenti della psicologia dello sviluppo, della psicologia evoluzionistica, dell'antropologia e delle neuroscienze spiegherebbero l'inclinazione naturale a trovare psicologicamente soddisfacenti le spiegazioni animistiche o quelle basate sul "disegno" intelligente o divino che dir si voglia, delle nostre origini.
In "Nati per credere" uno psicologo cognitivo (Vittorio Girotto), un filosofo della scienza (Telmo Pievani) e un neuroscienziato (Giorgio Vallortigara), intrecciano le proprie riflessioni e le proprie esperienze di ricerca per offrire al lettore una tesi affascinante: il meccanismo evolutivo ha fatto sì che credere nel sovrannaturale sia diventato una parte integrante dei nostri normali processi cognitivi. La mente umana si è infatti evoluta, in virtù del meccanismo della selezione naturale, per pensare in termini di obiettivi e di intenzioni, un adattamento biologico importantissimo per un animale sociale come l'uomo. Affermare che siamo nati per credere non significa offrire alcun alibi per manifestazioni di credenze irrazionali. Non significa che avere una fede religiosa sia più naturale che non averla, né rassegnarsi all'idea che l'educazione scientifica, anche precoce, debba per forza incontrare ostacoli cognitivi insormontabili. Anche se credere non è un'attività infantile né stupida, ma centrale per il funzionamento della nostra mente, nulla esclude che possiamo farne un cattivo uso in molte occasioni.
Essere consapevoli di come si sono evoluti i nostri vincoli cognitivi potrebbe essere un'occasione per maneggiarli in modo più razionale.
Giorgio Vallortigara insegna Neuroscienze cognitive all'Università di Trento, dove dirige il Laboratorio di Cognizione Animale e Neuroscienze del CIMeC (Centro Interdipartimentale Mente/Cervello). E' autore di numerose pubblicazioni scientifiche tra cui "Cervello di Gallina. Visite (guidate) tra etologia e neuroscienze" (2005, Bollati Boringhieri editore, Torino). Parteciperà alla serata Monsignor Luciano Bordignon, Vicario Episcopale per la Formazione del Clero della Diocesi di Vicenza e professore di teologia fondamentale presso la Facoltà dell'Italia settentrionale, sezione di Padova. Coordinerà l'incontro Bernardetta Pallozzi, conservatore naturalista del Museo Civico D. Dal Lago di Valdagno
Sport per tutti a Valdagno
Lunedi 8 Febbraio 2010 alle 21:17CONI VicenzaÂ
Valdagno scommette sullo sport per tutti
Ciclo di conferenze pubbliche indetto dall'Assessorato allo Sport per divulgare il verbo sportivo nella vallata dell'Agno - Prossimo incontro il 24 febbraio prossimo sul tema dell'allenamento negli sport di squadra
"Lo sport per tutti" è uno slogan ormai abusato se non viene adeguatamente supportato da azioni concrete di sostegno e rilancio della pratica sportiva a tutti i livelli. In quest'ottica si è mosso il comune di Valdagno che su iniziativa dell'assessorato allo sport ha organizzato un ciclo di incontri tematici per cercare di portare nuova linfa allo sport di base. A tenere le serate tematiche sono stati invitati relatori di caratura nazionale che intratterranno i convenuti su aspetti basilari per il mondo sportivo sia affondando le problematiche di avvicinamento e pratica sportiva come quelle legate al ruolo primario che recitano i genitori dei ragazzi, i dirigenti e gli operatori delle associazioni nonché il mondo della scuola. L'iniziativa è stata voluta dall'amministrazione comunale proprio al fine di dare risposte concrete al mondo sportivo valdagnese come del resto già riportato nel mandato per dare allo sport una importanza adeguata alle esigenze ed alle richieste dei cittadini della vallata. L'obiettivo dichiarato dell'amministrazione è di risvegliare l'interesse per l'attività sportiva sia sul piano agonistico ma soprattutto come stile di vita da far proprio per un benessere personale e per socializzare attraverso la pratica sportiva. "L'obiettivo di questo primo ciclo d'incontri pubblici cui tutta la cittadinanza è invitata - ha spiegato l'assessore allo sport Alessandro Grainer - è quello di coinvolgere i cittadini e stuzzicare il loro interesse verso queste problematiche legate allo sport ed al benessere. Con questa serie di incontri pubblici vogliamo puntare a riscoprire la pratica sportiva non solo perché lo sport è fondamentale per la formazione ma anche quale misura a prevenzione dalle malattie invalidanti e/o sociali, nella conoscenza e promozione del territorio ed in ultima analisi quale mezzo per una miglior crescita e sviluppo della nostra comunità . Puntiamo, in un arco di tempo ragionevole - ha ribadito Grainer - a far di Valdagno dando l'avvio ad un programma di rilancio dello sport sul piano promozionale correlato ad una costruttiva politica culturale basata su eventi qualificanti, di far adottare ai nostri cittadini lo sport come stile di vita, non legato all'agonismo, ma vissuto anche fuori dagli impianti e dagli spazi tradizionalmente considerati al fine di far diventare Valdagno una ‘città sportiva' a tutto tondo." Nel primo ciclo di incontri tematici saranno presenti relatori qualificati, esponenti della cultura universitaria del nostro paese. Il 21 gennaio scorso è stato trattato il tema della corretta alimentazione nella pratica sportiva. La seconda serata (24 febbraio, ore 18.30, Palalido) sarà incentrata sull'allenamento degli sport di squadra sia sotto l'aspetto metodologico che sul piano dell'approccio tecnico. Un incontro che riguarda tutti gli sport di squadra e quindi di grande interesse soprattutto per i tecnici delle società sportive ma anche per le altre figure compresi i giocatori. In veste di relatore ci sarà il prof. Valter Durigon, già preparatore fisico della Benetton Rugby, della Nazionale di rugby e docente di teoria del movimento umano e di metodologia dell'allenamento presso la facoltà di scienze motorie di Verona. Il terzo incontro (19 marzo, ore 20.30, Sala Soster di Palazzo Festari) toccherà i temi delicati dei rapporti familiari, dell'interazione tra atleti e società sportiva. Verranno affrontati i problemi dell'approccio con l'attività sportiva dei figli, il rischio del doping, dell'abbandono sportivo precoce, della gestione dell'ansia nello sport e del diritto dei giovanissimi a ...non diventare un campione. Quale relatore ci sarà il prof. Pietro Trabucchi, uno dei più qualificati psicologi dello sport nel nostro paese, autore del libro/inchiesta "Resisto dunque sono," docente di coaching presso l'università degli studi di Verona e tecnico per la preparazione mentale della nazionale di ultramaratona. Doppio lavoro per il prof. Trabucchi chiamato anche a tenere uno stage aperto a atleti e tecnici valdagnesi sulla preparazione mentale allo sport.
Continua a leggereA Valdagno il 22: "I giorni della paura"
Domenica 17 Gennaio 2010 alle 15:41
Un libro in rete: I giorni della paura
edizioni e/o
DANIELE MASTROGIACOMO
autore del libro
introduce e coordina
ALESSANDRO ZALTRON
giornalista
Venerdì 22 gennaio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)
per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877
"Ho fatto i conti con la morte e questo ti cambia dentro"
Daniele Mastrogiacomo, un inviato di Repubblica, fu catturato dai talebani e trascinato attraverso l'Afghanistan, non in una prigione isolata ma per montagne, villaggi, campi di oppio, in un confronto-scontro continuo e tesissimo tra mentalità e stili di vita e concezioni del mondo lontani anni luce.
«Dopo due anni di silenzio, per doveroso rispetto ai protagonisti più sfortunati di quel rapimento - spiega Mastrogiacomo - mi sono dedicato a queste pagine per chiudere, simbolicamente e tangibilmente una vicenda lunga e dolorosa; ma anche per trasmettere il senso di un'esperienza che sarebbe stato egoistico tenere per me solo».
La forza di questo racconto è nella capacità di Mastrogiacomo di andare oltre l'esperienza dell'inviato o del sequestrato per arrivare al nocciolo dell'esperienza umana della paura dell'altro. È l'esperienza del cuore di tenebra delle civiltà diverse, del mondo oscuro e violento che vediamo come nostro nemico, dell'attrazione che comunque esercita su di noi e del desiderio di capire.
Daniele racconta come veramente sono andate le cose, attraverso una narrazione tersa che mozza il fiato e che ricostruisce le violenze e le percosse, i dialoghi con i giovani talebani sull'amore e sulla fede, addirittura le partite di calcetto tra una finta esecuzione e una vera, la fine dei suoi compagni di prigionia, la lotta per sopravvivere, le attese, i pianti, i cieli e i paesaggi stupendi dell'Afghanistan.
Un diario forte, che racconta in un linguaggio senza sconti quei terribili 14 giorni di prigionia, di minacce di morte e di sangue. Il suo autista e poi il suo interprete cadranno sotto il coltello dei talebani. Lui si salvera' grazie all'intervento di Palazzo Chigi, alla mediazione di Emergency e di Gino Strada, all'impegno de 'la Repubblica' e dei suoi familiari, soprattutto la moglie Luisella, che nel momento cruciale per imboccare la via di casa, gli da' il consiglio giusto.
"Credevamo di conoscere tutto del sequestro del giornalista di "Repubblica". Fu due anni e mezzo fa, nel sud dell'Afghanistan, per mano dei Talebani. Ne scrisse, copiosamente, lui stesso. Ne scrissero i colleghi. Se ne parlò in televisione. E invece, se i dati essenziali restano quelli noti, i dettagli generosamente dispensati nel libro "I giorni della paura", illuminano un panorama inedito, colorano di tinte ancora più forti la trama tragica, disegnano i tratti precisi di un mondo conosciuto all'ingrosso e per clichè approssimativi (da I talebani visti da vicino, di Gigi Riva, L'Espresso, 29 agosto 2009).
Daniele Mastrogiacomo è nato a Karachi, in Pakistan, nel 1954. Giornalista di Repubblica dal 1980, prima di diventare inviato di guerra sui fronti caldi dello scenario internazionale è stato un brillante cronista giudiziario. I giorni della paura è il suo primo romanzo. Coordinerà la serata Alessandro Zaltron, giornalista e scrittore, collaboratore per "Il Sole 24 ore" e redattore de "Il Giornale di Vicenza".
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Teatro dei Pazzi, Valdagno: In vino recitas
Domenica 10 Gennaio 2010 alle 14:51
"In vino recitas", teatro-canzone di Giovanni Giusto in tour nazionale, in scena martedì 12 gennaio al Teatro Super di Valdagno nell'ambito della Stagione Teatrale 2009-2010. La stagione teatrale è promossa e organizzata dal Comune di Valdagno, in collaborazione con la Fondazione Atlantide Teatro Stabile di Verona - GAT, con il Cinema Teatro Super e con il sostegno dello sponsor Banca San Giorgio Valle Agno.
Teatro dei Pazzi presenta "In vino recitas", teatro-canzone scritto e interpretato da Giovanni Giusto, noto artista veneto associato alla Nazionale Italiana Cantanti. Tobia, il protagonista della storia, compie un viaggio tra le cantine e lungo le strade del vino rosso e del vino bianco per tornare poi dalla sua amata, scoprendo il valore delle cose autentiche e il significato dell'amore, condensato in una miscela di musica, profumi e odori descritti dalle canzoni e idealizzati in un misterioso "vino dell'amore" che vuol essere il sogno di ogni produttore di vino, il sogno di ogni innamorato, il sogno di ogni spettatore che identifica in quei sapori un desiderio profondo che sembra irraggiungibile. In scena Giovanni Giusto con la sua inseparabile chitarra è accompagnato da violoncello (A. Stiffoni), pianoforte (N. Dal Bo), percussioni (S. Manzato), basso (S. Panizzo), chitarra (S. Graziani). Lo spettacolo è prodotto dal Teatro dei Pazzi in collaborazione con Unione Italiana Vini e Regione Veneto.
Come un continuum dello spettacolo, la serata si concluderà con una degustazione di vini offerta dal Consorzio Valle d'Agno (vedi scheda sotto riportata), composto da alcune aziende del settore primario della valle dell'Agno: Cantine Masari, Tenuta la Bertolà , Azienda agricola avicola Etrelli, L' azienda agricola "El Boscato" di Kati Elisa Lucato, l' azienda agricola "La Montanina" di Serafini Annalisa e Disconzi Vincenzo, l'azienda agricola Fin Alessandra.
Giovanni Giusto: autore, interprete, regista
Giovanni Giusto, uno dei più noti artisti veneti, è nato e tuttora vive a San Donà di Piave. Dopo una fase iniziale di cantautore durante la quale incide a Milano diversi dischi con Dig it, Virgin, Wea, Bianco&Nero, Nei primi anni '90 si avvicina al teatro, frequentando il C.T.R. di Venezia; da qui approda al Tag Teatro di Venezia diretto da Carlo Boso, che gli trasmette la passione per la Commedia dell'Arte, e intraprende tournée in diversi paesi tra cui Francia, Germania e Inghilterra. Nel 1998 tornato a San Donà fonda con l'attrice Giovanna Digito e altri l'Associazione Culturale "Teatro dei Pazzi", di cui cura l'attività registica facendovi confluire tutte le esperienze maturate in campo musicale, televisivo e teatrale e dando vita allo stile inconfondibile ‘dei Pazzi' nel segno della mescolanza di danza, musica, teatro. Il Teatro dei Pazzi è ad oggi una delle più attive realtà in ambito di produzione, organizzazione e scuola di teatro a livello regionale; intorno ad esso ruotano centinaia di fan e di appassionati di teatro. Il TEATRO CANZONE di Giovanni Giusto in questi anni ha toccato temi importanti come il messaggio d'amore di Gesù Cristo, con un lavoro ispirato all'opera di Fabrizio De Andrè dal titolo "la Buona Novella: racconto per un cristiano comune", il tema della Pace ne "Il Piave Mormorava", e l'amore per il mare, visto come luogo della ricerca interiore, in "Storie di Mare", tratto dalle leggende dei pescatori dell'Adriatico. L'ultimo spettacolo è dedicato alla cultura della vigna con "In vino recitas". Un importante elemento che accomuna questi lavori è la scelta dei luoghi. Con le sue narrazioni, Giovanni Giusto ha sempre cercato di offrire allo spettatore un'esperienza di forte carica emotiva, capace di creare una sorta di ricordo "sensibile" di ciò che ha visto e ascoltato. Le repliche de La Buona Novella nelle chiese, la voce del Piave in riva al fiume, le Storie dei pescatori raccontate intorno al falò in riva al mare, i racconti sulle vigne e sui campi narrati e cantanti tra le mura di una cantina, riescono a creare un effetto di grande risonanza, grazie al suggestivo intreccio tra i fatti che raccontano i luoghi e i luoghi che riverberano i fatti con eccezionale intensità .
"In vino recitas": il disco
Fin dalle prime rappresentazioni erano in molti a chiedere dove fosse possibile trovare le canzoni così coinvolgenti che avevano ascoltato durante lo spettacolo ed è stato perciò naturale pensare di raccogliere le canzoni in un album, colonna sonora dell'omonimo spettacolo. Tutti inediti i nove i pezzi presenti nel disco: Davanti ad un bicchiere, Ero venuto per un bacio, Bimba, Senza te, Le rughe che ti ho detto, Mi piacciono quelle, Siamo così felici, Dimmi se ti và , Una donna pericolosa. Gli arrangiamenti di Stefano Panizzo sono asciutti come le parole del racconto, il violoncello di Alvise Stiffoni scivola sulle chitarre di Giovanni Giusto e Stefano Graziani sottolineando in modo sapiente momenti di malinconici e arie di festa. La fisarmonica di Dante Borsetto e il pianoforte di Nicola Dal Bo imprimono quel sound popolare che il copione esige; il più adatto a rievocare le immagini vivide di uomini raccolti intorno ad un tavolo a bere, a raccontare, a suonare, a cantare l'amore. L'album è disponibile nei migliori negozi dischi.
Prossimo appuntamento martedì 24 febbraio 2010 con "CIRK" della Compagnia Pantakin.
Prevendita biglietti da lunedì 16 novembre alla Libreria BUONASTAMPA in Corso Italia, 17 a Valdagno telefono 0445 401092. Per informazioni Comune di Valdagno - Ufficio Cultura 0445 428223 www.comune.valdagno.vi.it , [email protected] , Teatro Super telefono 0445 401909 www.cinemasuper.it , [email protected]
IL CONSORZIO VALLE D'AGNO
La costituzione del Consorzio Valle d'Agno si inserisce certamente nel solco della tradizionale promozione dei prodotti tipici, ma con almeno tre differenze che per noi sono di valore. Il tipico e la qualità dei prodotti sono strettamente connesse a disciplinari sottoscritti dai produttori che fissano la salubrità e la sostenibilità del processo produttivo. La volontà è quella di fare squadra attraverso una varietà che possa completare la filiera e rappresentare almeno le grandi tipologie agricole: vitivinicola e olio, carni, lattiero - casearia e ortofrutta. Infine ci siamo riproposti di incidere sull'immagine di territorio attraverso la riscoperta di una vocazione eclissata sotto il peso della Valle industriale, una delle capitali della protoindustrializzazione europea. Con la comunicazione di questa nuova immagine riteniamo di dare un contributo, seppure di nicchia, importante per lo sviluppo sostenibile, il paesaggio e economie indotte come il turismo leggero.
Il territorio di pertinenza è quello dei Comuni della Valle dell'Agno e le zone di confine. Ha le seguenti finalità :
- promuovere il territorio attraverso le sue eccellenze di carattere agricolo, eno-gastronomico, alimentare e ambientale;
- favorire una qualità del prodotto alimentare rispettosa di tre elementi: bontà organolettica, sostenibilità ecologica dei processi produttivi, distributivi e di consumo; rispetto della salute del consumatore;
- valorizzare il territorio attraverso i prodotti, con la realizzazione di eventi enogastronomici originali e espressivi delle vocazioni locali;
- partecipare collettivamente come produttori e operatori a manifestazioni, fiere, eventi per promuovere i prodotti e le attività delle aziende consorziate.
I soci produttori che hanno fondato il Consorzio sono: Cantine Masari, Tenuta la Bertolà , Azienda agricola avicola Etrelli, L' azienda agricola "El Boscato" di Kati Elisa Lucato, l' azienda agricola "La Montanina" di Serafini Annalisa e Disconzi Vincenzo, l'azienda agricola Fin Alessandra. Al Consorzio stanno offrendo un contributo di volontariato e di risorse economiche anche molti soci sostenitori.
Valdagno. Un libro in rete: I due dogmi
Domenica 10 Gennaio 2010 alle 14:24
I due dogmi
Oggettività della scienza e integralismo etico
Feltrinelli editore
ROBERTO SATOLLI
autore del libro
PAOLO VIDALI
Filosofo
NEREO ZAMPERETTI
Medico
introduce e coordina
DANIELA FRIGO
Università di Trieste
Giovedì 14 gennaio 2010 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)
per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877
La scienza si scontra sempre più spesso con posizioni che si oppongono alle sue conquiste in nome della religione o dell'etica. Il più delle volte questa opposizione si risolve in un doppio dogmatismo.
Da una parte l'inflessibilità di chi, soprattutto nella gerarchia cattolica odierna, ritiene di avere
accesso a una verità trascendente o comunque superiore alle conoscenze empiriche: queste
convinzioni sono una benedizione per chi vi attinge, ma non sono spendibili come tali
nell'argomentazione e nel confronto con chi non le possiede. Dall'altra si manifesta la rigidità di
quanti, dall'interno del mondo scientifico, tendono a presentare le proprie conoscenze come
certezze, ignorandone o fingendo di ignorarne i limiti: i fatti scientifici sono spesso carichi di teorie e appaiono sovente incerti e sfumati, anche nel campo delle scienze dure, per ragioni intrinseche oltre che contingenti.
I guasti di queste due debolezze travestite da dogmi si vedono nel dibattito, ormai quasi quotidiano, su argomenti come il cambiamento climatico, le cellule staminali, il prolungarsi artificiale e magari indesiderato della vita e della morte.
Quasi tutti abbiamo la sensazione di essere "agiti" in queste discussioni, senza mai realmente capire quali sono i fatti e quali sarebbero le decisioni giuste.
Il libro che Roberto Satolli ha scritto insieme a Paolo Vineis non pretende di dare risposte, ma afferma alcuni semplici presupposti che consentono di condividere un metodo di deliberazione partecipata sui temi rilevanti per la società intera. Il primo è che la scienza non è una ricetta per trovare risposte "giuste" ai dilemmi etici e politici della società contemporanea. Il secondo è che le conoscenze prodotte dalla scienza sono comunque quanto di meglio abbiamo a disposizione per illuminare (non dettare) le scelte e soprattutto per scartare le opzioni non più sostenibili.
"Vineis e Satolli sanno porre le domande giuste, ci offrono risposte meditate e ci ricordano che gli scienziati spesso non possiedono la verità , più di quanto essa appartenga agli umanisti, ai credenti, agli atei. Categorie, queste, forse già in cammino verso un'evoluzione fuzzy della cultura tutta, quella cornice del mondo dai margini sfuocati, confusi e indistinti in cui ogni giorno, per lo più inconsapevolmente e convinti di molte certezze, ci muoviamo"
(dalla prefazione di Ignazio Marino)
Roberto Satolli è medico e giornalista; dopo un decennio di attività clinica, si è dedicato
all'informazione nel campo della salute e della scienza. Ha fondato con alcuni collaboratori l'agenzia Zadig, specializzata nell'editoria scientifica e collabora stabilmente con "L'Espresso", "Il Corriere della Sera" e "Sapere".
Parteciperanno alla serata: Paolo Vidali, filosofo, esperto di filosofia della scienza e collaboratore per attività e di ricerca dell'Istituto di Filosofia dell'Università di Padova, e
Nereo Zamperetti, medico, anestesista-rianimatore presso l'ULSS 6, esperto di bioetica. Coordinerà la serata Daniela Frigo, docente di Storia moderna e direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell'Università di Trieste.
A Valdagno: Un libro in rete
Lunedi 14 Dicembre 2009 alle 22:08Guanxinet   Â
PENSARE CON LA PROPRIA TESTA
Filosofia e storia della filosofia
Mimesis edizioni
UMBERTO CURI
autore del libro
SILVIA CAPODIVACCA
curatrice del libro
introduce e coordina
LUCA ROMANO
dottore di ricerca in filosofia
venerdì 18 dicembre 2009 ore 20.30
PALAZZO FESTARI - Corso Italia n.63 - Valdagno (VI)
per informazioni: [email protected] tel. 0445 406758 fax 0445 408485
in collaborazione con Libreria De Franceschi snc Valdagno (VI) tel 0445 412877
A lezione da Umberto Curi
Quando non si pensa con la propria testa si rischia di cadere in balia del potere degli altri. Ragionare autonomamente è il primo modo di essere liberi. "Pensare con la propria testa" è un'opera originale: in due cd allegati al libro sono offerti 26 files che riportano le lezioni di Storia della Filosofia tenute dal prof. Umberto Curi all'Università di Padova nel semestre invernale 2008/09. Si tratta quindi di un intero corso di filosofia attraverso i più grandi pensatori di tutti i tempi, da Platone a a Heidegger, da Kant a Eraclito, da Hegel a Foucault a Nietzsche, che sono chiamati a prendere parte ad un affascinante percorso critico che "si propone non già di insegnare pensieri, ma di aiutare a pensare. Lo studente", e così l'ascoltatore, "imparerà non la filosofia, ma a filosofare".
"Pensare con la propria testa", oltre ad essere il tratto distintivo della filosofia, è anche il bisogno di tendere verso il bersaglio della verità la fatica della conoscenza. La filosofia, in altre parole, non è materia omologabile né facoltà masterizzabile, quanto piuttosto stile di vita e pensiero indomabile. Insomma, libertà necessaria.
L'originalità dell'opera sta anche nella scelta dell'autore di mantenere la spontaneità dell'argomentazione orale che conferma l'immediatezza del rapporto con gli studenti instaurato nel corso del semestre. Per chi intenderà avventurarsi lungo questo sentiero si tratterà d ingaggiare un vero e proprio combattimento, una guerra senza esclusione di colpi contro i comuni pregiudizi, contro le opinioni indiscusse, contro le rappresentazioni caricaturali di un pensiero - la filosofia - mai riducibile all'univocità , bensì essenzialmente immerso nella contrapposizione plurale.
A partire dalle tracce lasciate dalle lezioni, il saggio di Silvia Capodivacca che accompagna i Cd-Rom elabora un itinerario parallelo, esplorando le forme diverse che, nella ricerca filosofica di Umberto Curi, ha assunto la scoperta della duplicità come connotato peculiare della condizione umana; l'autobiografia intellettuale e la bibliografia nell'arco di 40 anni completano il "ritratto" esaustivo della personalità di Curi.
La voce di Umberto Curi ha il carisma di quella di un maestro che guida verso il più soddisfacente dei compiti: conquistare e migliorare le nostre capacità critiche, la nostra presa sul mondo.
Umberto Curi,professore ordinario di Storia della Filosofia all'Università di Padova, è uno tra i pensatori più rilevanti del panorama filosofico attuale. Tra le sue pubblicazioni più recenti si ricordano: La forza dello sguardo (2004), Un filosofo al cinema (2006), Meglio non essere nati. La condizione umana tra Eschilo e Nietzsche (2008). Parteciperà alla serata la curatrice del saggio, Silvia Capodivacca, dottoranda di ricerca presso l'Università di Padova, allieva di Umberto Curi e autrice di alcuni saggi sul pensiero di Nietzsche, Derrida e Deleuze, tra cui "Danzare in catene. Saggio su Nietzsche" (2009). La serata sarà introdotta e coordinata da Luca Romano che ha conseguito il dottorato di ricerca in Filosofia a Padova.
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L'IPA convoca i nuovi amministratori comunali
Giovedi 10 Dicembre 2009 alle 13:43Fondazione Palazzo Festari
l'IPA dell'Alto Vicentino convoca i nuovi amministratori comunali
Approfondire la conoscenza dei meccanismi alla base dell'IPA dell'Alto Vicentino, valutare il lavoro svolto fino ad oggi ed i risultati conquistati per definire nuove prospettive di sviluppo. Sono questi i temi al centro del Tavolo di Concertazione che l'Intesa guidata dalla Fondazione Palazzo Festari organizza per mercoledì 16 dicembre alle 17.30 nella sede di Valdagno. L'incontro è stato ideato per coinvolgere i nuovi componenti delle attuali amministrazioni comunali e delle associazioni di categoria già aderenti all'IPA dell'Alto Vicentino, e per permettere loro di comprendere meglio tutti gli aspetti connessi a quest'innovativo "strumento" di sviluppo del territorio promosso dalla Regione Veneto. Per l'occasione, e proprio in rappresentanza di quest'ultima, infatti, al Tavolo parteciperà anche Vendemiano Sartor, assessore regionale alle Politiche dell'Economia, dello Sviluppo, della Ricerca e dell'Innovazione, che traccerà le nuove linee strategiche da seguire per realizzare i prossimi obbiettivi di crescita economica e sociale.
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