Sul tavolo in cui si gioca il futuro delle multi utility in Italia Aim, Etra e Ava sono il primo tris da calare per una multi utility del Veneto Centrale. Per poi guardare oltre Con Paolo Colla, amministratore unico di AIM Vicenza Spa, abbiamo parlato pochi giorni fa di quello che sta avvenendo nel campo delle multi utility dopo che è arrivato, forte e chiaro come quello per le Banche Popolari, ora tristemente noto anche ai poveri azionisti buggerati, il messaggio del governo a spingere per la riduzione massiva del numero di aziende partecipate per concentrarle in gruppi meno spendaccioni, soprattutto ai vertici, e più competitivi sul mercato. L'intervista e i documenti a supporto dovevano uscire sul numero 281 di VicenzaPiù Magazine, che per motivi tecnici abbiamo posticipato a fine dicembre.
Giuliano Raimondo, ex segretario generale provinciale della Federazione Nazionale Lavoratori Energia CGIL e ex Coordinatore Servizi Pubblici Locali CGIL Vicenza, esprime in una sua lettera, che pubblichiamo di seguito, solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dipendenti del Gruppo AIM, «confinati in una situazione che espone a un futuro incerto. È urgente ritornare a fare la voce grossa e dare la sveglia per rimuovere chi tarpa le ali anche al Gruppo berico».Continua a leggere
AIM Vicenza Spa, AVA Schio, Contarina Treviso, Ecoambiente Rovigo e prossimamente ETRA, formeranno la Rete Ambiente Veneto: la prima rete di imprese pubbliche dei rifiuti. L'annuncio è stato dato ufficialmente oggi, lunedì 17 novembre, nella sede di AIM (foto). Ecco tutti i dettagli dell'operazioni resi noti.
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Michele Boato, Rete Ambiente Veneto - Rete Ambiente Veneto, che unisce decine di Associazioni e Comitati veneti attivi nella difesa del territorio, prende atto delle dichiarazioni delle Giunte regionali del Veneto e del Friuli V.G. contrarie al passaggio nei nostri territori di un treno che, all'inizio di novembre, dovrebbe trasportare quintali di scorie nucleari della ex Centrale di Trino Vercellese, dal deposito piemontese di Saluggia fino al porto di Trieste, per imbarcarle, assieme ad altre scorie provenienti dall'Austria e imbarcate a Capodistria (Slovenia), su una nave che le porterebbe negli Usa;
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