Veneto: nucleare si nucleare no
Sabato 13 Febbraio 2010 alle 15:32
Ho già analizzato il potenziale di produzione elettrico installato nella regione del Veneto e la produzione effettiva.
Come candidato del PNV alla presidenza del Veneto passo ora a descrivere il mio pensiero sulla energia nucleare.
Se dobbiamo avere delle idee che ci guidano nella vita io voglio rifiutare la fredda prevalenza del calcolo elettorale. il "benaltrismo" fine a se stesso, l'incertezza dettata da logiche di alleanza, il gioco del dico non dico.
In questo campo a mio avviso deve assolutamente prevalere la chiarezza sia verso le persone da rappresentare che la sicurezza della collettività nel suo complesso ; tutto ciò deve prevalere sopra ogni e qualsiasi interesse.
Ecco quindi perché dico di NO.
In quanto tecnico ed imprenditore industriale sono fortemente affascinato da questo tipo di tecnologia che trovo stupefacente.
Sarà certamente la forma di produzione del nostro futuro tra 100 o 200 anni.
Ma allo stato attuale delle nostre conoscenze tecniche sono contrario ad un suo utilizzo sulla nostra terra. Per ora.
Sappiamo bene che le centrali moderne a confinamento del nocciolo nulla hanno a che fare con Chernobyl. ma anche se attualmente il rischio di incidenti è molto basso. dobbiamo moltiplicare questo numero seppur piccolissimo per un coefficiente di "conseguenza" che possa misurare gli effetti sulla nostra civiltà , che certamente ne risulterebbe cancellata.
Come ingegnere so bene che la progettazione di una costruzione antisismica fornisce solo risultati in termini di probabilità . E' molto probabile che la tua costruzione resisterà ad un forte terremoto se ben progettata e realizzata. Ma non se ne può avere la certezza assoluta.
Ed infatti negli ultimi 50 anni al mondo contiamo almeno una decina di incidenti di cui un paio almeno gravi ed uno decisamente molto grave.
Se avessimo una centrale a Fusina, in caso di esplosione non controllata, dovremmo fare sulla mappa un cerchio di raggio 200 km ed evacuare tutti gli abitanti di quest'area per decine e decine di anni.
Una situazione assolutamente intollerabile.
Se la tecnica fornisce degli strumenti la politica deve avere il coraggio di valutarne l'applicabilità .
Ne consegue che aprioristicamente si devono ricercare delle alternative. costi quel che costi, perché io e penso anche voi, insomma nessuno di noi è disposto ad accettare una eventualità di questo tipo.
E si dovrebbe anche istituire una authority europea ed internazionale di controllo, essendo altrettanto non ammissibile la presenze di centrali all'estero ma con potenziali conseguenze gravi anche sul nostro territorio.
E questo senza nemmeno scendere in altre disquisizioni. Peraltro negative e che scoraggiano ulteriormente l'applicazione attuale del nucleare.
Il problema delle scorie non è stato definitivamente e certamente risolto, se non dal punto di vista tecnico dal punto di vista economico.
Nessuno è in grado di affermare con certezza quanto ci costerà trattare smaltire e gestire per centinaia di anni le scorie di questo fastidiosissimo isotopo dell'Uranio che è il 235 ed io un contratto con i costi in bianco non lo firmo, io firmo solo certezze o per lo meno costi ragionevolmente prefissati entro un range abbastanza affidabile.
I costi di costruzione di una centrale nucleare sono molto elevati e si possono benissimo utilizzare le risorse per ammodernare le centrali esistenti, rendendole molto più efficienti e meno inquinanti, fino al 75% in meno e da subito. Entro pochi anni.
Nessuno è in grado di dire quanto tempo serve a smantellare una centrale nucleare a fine ciclo, ed i relativi costi, ci sono studi francesi che stimano servano 100 anni.
Non è vero che il nucleare non emette CO2, si devono considerare le emissioni per l'estrazione e l'arricchimento dell'Uranio e lo smantellamento delle centrali.
Uno studio inglese stima che una volta fatte tutte le somme, le emissioni globali calcolate siano non trascurabili.
A questo punto è chiaro che il rischio non vale la pena di essere corso.
Si devono fare le cose semplici e non complicate. Le cose semplici funzionano sempre, non si guastano e non creano grandi problemi di gestione. La tecnologia è in divenire, tra 10 o 20 anni avremo a disposizione altre evoluzioni nella produzione, quale per esempio il sequestro di CO2.
Dobbiamo stare "leggeri" investire nella innovazione degli impianti attuali e non farci prendere la mano da logiche affariste che vedono nel nucleare l'opportunità di un nuovo "New deal" e di lavori
pubblici che possono benissimo essere indirizzati altrove, su altre preziose infrastrutture o sulle stesse centrali esistenti con analogo se non superiore beneficio per la collettività .
Le alternative ci sono eccome, convincenti e nella nostra immediata disponibilità .
Alla prossima puntata spiegherò quali, numeri compresi.
Gianluca Panto (PNV)
candidato presidente del Veneto
Â
8 domande ai candidati Governatori
Sabato 13 Febbraio 2010 alle 11:52Adico   Â
Ecco 8 domande che ADICO rivolge ai candidati governatori del Veneto
"In vista delle elezioni regionali del Veneto, sono migliaia le persone ad oggi che invocano un intervento di sensibilizzazione dell'ADICO nei confronti degli aspiranti governatori del Veneto Luca ZAIA per il PDL-Lega, Giuseppe BORTOLUSSI per il PD, Antonio de POLI per l'Udc in merito alla costruzione di una centrale nucleare e di due Mega-Inceneritori da 500mila Tonnellate a cura di UNINDUSTRIA Treviso".
Carlo Garofolini, presidente dell'ADICO nel suo intervento ricorda "che il Veneto è la regione più turistica d'Italia e che è compito degli amministratori preservare il territorio e la salute dei cittadini; a tal proposito rivolge ai candidati 8 domande".
1. Perché malgrado la conferenza delle Regioni ha dato parere negativo, a maggioranza, al piano di costruzione di nuove centrali nucleari il Veneto ha votato contrario?
2. Ancora una volta il Veneto ha scelto di non uscire dall'ambiguità e continua a candidarsi per ospitare una nuova centrale nucleare. Il tutto avviene mentre in campagna elettorale i candidati continuano ad esprimere la propria contrarietà . Quale la vostra netta posizione e come intendete difenderla?
3. E' a conoscenza dei risultati emersi nel sondaggio promosso dall'ADICO qualche mese fa nel quale oltre il 90% dei cittadini residenti nel territorio hanno espresso parere negativo alla costruzione di una centrale nucleare?
4. Perché prevedere 2 Mega-Inceneritori da 500mila Tonnellate di rifiuti bruciabili all'anno se la provincia ne produce circa 100mila?
5. Parecchi studi scientifici, hanno dimostrato che nell'arco di 7 km dagli inceneritori, la diossina prodotta dalla combustione dei rifiuti provoca un incremento delle malformazioni ai feti e tumori. Su pressione dei comitati locali, il Consiglio regionale per il momento, ed in assenza del Piano Regionale sui rifiuti ha frenato le aspirazioni di UNINDUSTRIA Treviso. Qualcuno dice che tale moratoria sia stata fatta solo in vista delle consultazioni elettorali. Ci sono rischi di ripensamenti da parte della Regione successivamente alla consultazione popolare?
6. A Chioggia durante l'estate appena trascorsa, il dibattito sulla ventilata possibilità di costruzione di una centrale nucleare, è stato assai caldo. Nei 10 siti indicati dal governo Berlusconi per ospitare le 4 centrali di cui l'Italia vorrebbe dotarsi, figura infatti anche quest'ultima. L'ipotesi ha scatenato un'ampia discussione in Consiglio regionale e pure in comune, anche perché il sindaco Tiozzo non si è mai dichiarato del tutto contrario e in qualche caso pure possibilista. Cosa ne pensate degli amministratori che prendono decisioni in barba a leggi vigenti (mi riferisco al referendum abrogativo del 1987 dove fu sancito l'abbandono dell'Italia al ricorso al nucleare) o espressioni della cittadinanza quale il referendum promosso dall'ADICO?
7. Con il rigassificatore al largo delle coste e con la riconversione al carbone di Porto Tolle, non ritiene che il nostro territorio abbia già fatto la sua parte?
8. Cosa ne pensate dell'affermazione del presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza: "il ritorno al nucleare rappresenti una scelta folle sia dal punto di vista economico, sia da quello energetico, e come nessuna nuova centrale nucleare sul nostro territorio possa essere realizzata senza il consenso esplicito dei cittadini italiani. Il futuro è altra cosa, si chiamano fonti di energia rinnovabile quali fotovoltaica, eolica, geotermica, produzioni da biomasse".
Anch'io come cittadino credo che i nostri futuri governatori debbano dare precise ed inequivocabili garanzie sul futuro della nostra salute e dei nostri figli oltre che del nostro territorio. Mi auguro poter ricevere precise risposte e garanzie da parte di ciascuno nell'interesse di tutti.
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Luca Zaia abbandonato dalla maggioranza
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 21:59
"Chiaro segnale in Aula, il Ministro Zaia è stato abbandonato dalla sua maggioranza".
Nella seduta del 10 febbraio l'aula di Montecitorio era chiamata ad approvare un provvedimento fortemente voluto dalla Lega e in particolar modo dal Ministro Luca Zaia. Mi riferisco alle disposizioni per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare.
Nella fase di votazione del provvedimento l'aula ha assistito ad un confronto interno alla maggioranza che si è tradotto in un chiaro segnale politico rivolto alla Lega e allo stesso Ministro Luca Zaia.
La sensazione, e i fatti ne sono testimoni, Si è trattato di un segnale chiaro giunto dai banchi del PDL che, tra assenze e mancate votazioni, hanno di fatto visto l'abbandonare del Ministro Zaia che si è visto ritornare il suo provvedimento in commissione per un nuovo approfondimento. Nei fatti: la maggioranza ha affossato il provvedimento.
Si tratta di un chiaro segnale politico del PDL che esprime tutta la sua difficoltà nell'accettare la candidatura del Ministro Zaia a Governatore del Veneto.
Questo non è altro che un nuovo segnale di sofferenza e di malcontento interno alla coalizione di Centrodestra, malcontento altrettanto presente tra l'elettorato Veneto.
La candidatura di Luca Zaia rappresenta un elemento di tensione e di divisione costante, sia nella politica che nella società veneta; il fatto registrato ieri sera in aula è un segnale forte che può rappresentare bene le difficoltà interne di una coalizione che potrebbe risultare incapace di governare la regione.Il Veneto non ha nessun bisogno di un Governatore prigioniero dei Partiti o imbrigliato in mille mediazioni.
Al Veneto serve uno slancio d'apertura e di coraggio sul futuro, per questo considero la proposta del centrosinistra e la candidatura di Giuseppe Bortolussi non una improvvisazione, ma una buona occasione per porre una reale prospettiva nella Regione. Si tratta di una candidatura che offre garanzie e capacità che possono ricercare e trovare la sintonia e il consenso con la maggioranza dei Veneti.
On. Daniela Sbrollini
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Bortolussi domani presenta il programma
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 20:28Bortolussi Presidente  Â
Bortolussi - domani a Padova la presentazione del programma
Giuseppe Bortolussi presenterà alla stampa il programma elettorale della sua candidatura a Presidente della Regione Veneto sabato 13 febbraio a Padova.
L'appuntamento è, per le ore 12.30, nella sala ottagonale del Caffè Pedrocchi in via VIII Febbraio 15 a Padova.
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Salviamo il soldato Luca Balzi
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 18:30Roberto Ciambetti   Â
Salviamo il soldato Luca Balzi: mutuo, ma con segno decisamente opposto, l'immagine che nell'estate scorsa il commissario costruttore di caserme Costa aveva usato per Giancarlo Galan. Costa, come sappiamo, tendeva a mantenere une equilibrio di interessi forti dei quali era espressione e che una candidatura leghista per il governo in Veneto avrebbe pregiudicato.
Io, invece, più semplicemente chiedo di salvare il soldato Balzi per manifestare solidarietà verso un esponente politico dal quale quasi tutto mi divide, ma con il quale condivido l'esigenza di una svolta e l'aspirazione per una politica che sia frutto di idee e al servizio del cittadino e non già figlia di interessi e dipendente da lobby e apparati, funzionale a speculatori privi di etica così ammanigliati con le nomenclature di partito. Salviamo il soldato Luca Balzi e chiunque creda nella necessità di un cambiamento. Salviamo il soldato Balzi e chiunque chieda pulizia e trasparenza. Abbiamo bisogno di una nuova classe dirigente che porti ad un rinnovamento della politica sottratta agli apparati, alle burocrazie, alle grigie nomenclature di partito: uomini come Luca Zaia o Flavio Tosi dimostrano che questo cambiamento è possibile e può avvenire senza lacerazioni e con esiti positivi.
La tensione rinnovatrice, che emerge anche in una parte significativa della destra conservatrice come di cultura liberale, inizia a farsi viva anche nella sinistra: io interpreto in questo modo la posizione, per molti aspetti coraggiosa e straordinaria, di Luca Balzi, giovane consigliere comunale del Pd a Vicenza che ha scelto la strada delle idee rispetto a quella della convenienza, criticando il proprio partito per la candidatura anomala di Bortolussi come anti-Zaia. La cosa per altro è ben presente, nel dibattito interno, allo schieramento anti-Zaia (chissà perché sanno essere solo ANTI?). Ma questa tensione, espressa appunto da Balzi a Vicenza, non è la stessa che sembra animare il dibattito nel Pd in altre regioni, come il caso pugliese ha fatto affiorare nelle scorse settimane?
Ecco, io penso che la politica, da destra a sinistra, sia ad una svolta, una svolta, un cambiamento, che taluni possono contrastare, avversare anche con argomentazioni strumentali o interpretazioni a dir poco capziose della realtà , ma che è imposta dalla storia: la grande crisi economica sta mutando completamente gli scenari ed essa ha reso obsoleti vecchi strumenti e apparati, ha messo in crisi modelli che non possono funzionare per la nuova realtà : non c'è solo la crisi dello stato-nazione nato nell'Ottocento; non c'è solo la crisi dei modelli di welfare che non possono, né devono, essere scambiati con l'assistenzialismo spensierato e sprecone. Non c'è più spazio per lo yuppismo e per la classe politica che ne fu figlia e interprete. Jay McInerney aveva già descritto la fine del sogno, e dell'illusione, del consumismo esasperato e dell'arricchimento facile quasi a prevedere la fine di un modello che negli ultimi suoi anni aveva imboccato percorsi privi di etica e irresponsabili al punto tale da spingere il mondo verso una crisi di proporzioni incredibili. Non c'è più spazio per yuppie, per finanza facile, per la politica del disimpegno e del laissez faire e il modello politico che governò e interpretò quella fase è giunto al capolinea e deve lasciare spazio a nuovi protagonisti: il soldato Luca Balzi potrebbe, un giorno, essere fra questi nuovi protagonisti, vedremo come andrà avanti, al pari di tanti, a destra come a sinistra, che scommettono sulla forza delle idee, sulla coerenza di comportamenti, su una politica che non sia al servizio di gruppi di potere che agiscono nell'ombra, dietro le quinte, come sapienti burattinai.
Roberto Ciambetti - Capogruppo regionale -Liga Veneta - Lega Nord
Domani alle 13 liste Psi-Sel per Bortolussi
Venerdi 12 Febbraio 2010 alle 17:04
PSI e Sinistra Ecologia e Libertà ,della provincia di Vicenza , domani sabato 13 febbraio, alle ore 12 presso l'enoteca a fianco dell'"Antica Casa della Malvasia", in c.trà delle Morette a Vicenza, presenteranno la lista comune con cui intendono partecipare alle prossime elezioni regionali e sostenere Giuseppe Bortolussi per la presidenza della regione Veneto.
La salvaguardia delle libertà dei singoli individui sul territorio della regione, è l'elemento che accomuna i candidati della lista PSI-SEL. Un elemento comune su cui si innestano le specificità dei singoli candidati. L'immigrazione, il mondo dell'associazionismo, la salvaguardia della scuola pubblica, le battaglie per l'ambiente e, inevitabile a Vicenza, l'attenzione alla questione Dal Molin.
Alla presentazione di sabato 13 febbraio saranno presenti tutti i candidati ed i Segretari provinciali di PSI-SEL, Fantò e Rebesani.
Luca Fantò
Segretario provinciale PSI Vicenza
Tomaso Rebesani
Referente SEL provincia di Vicenza
Luca Fantò
Segretario Provinciale Partito Socialista Italiano - PSE Vicenza
Via Linosa,11
36100 Vicenza
cell. 3485529660
e-mail: [email protected]
e-mail: [email protected]
www.clubsocialista.it  www.partitosocialista.it Â
Leghista Stiffoni 'duro' contro Galan
Martedi 9 Febbraio 2010 alle 22:09
Stiffoni, Galan duro di comprendonio non ha ancora capito che Zaia e Lega sono la stessa cosa
''Zaia è uguale Lega, Lega uguale Zaia. Ma non l'hai ancora capito ? Sei duro di comprendonio, però ?!!''.
Replica telegrafica del senatore Piergiorgio Stiffoni (nato a Motta di Livenza, n.d.r.) a Giancarlo Galan che oggi ha detto che "Zaia è il migliore, il dramma è il sorpasso della Lega".
Elezioni regionali: autenticazione firme
Lunedi 8 Febbraio 2010 alle 16:55
Elezioni regionali: apertura straordinaria dell'ufficio elettorale e del Forum Center per l'autenticazione delle firme dei sottoscrittori delle liste e delle candidature
Il Comune di Vicenza, in ottemperanza alle disposizioni impartite dal Ministero dell'interno tramite la Prefettura, in occasione delle prossime elezioni regionali assicura l'apertura straordinaria degli uffici per l'autenticazione delle firme dei sottoscrittori delle liste e delle candidature nei giorni che precedono il termine di presentazione delle liste dei candidati.
Nel Palazzo degli uffici in Piazza Biade 26 saranno a disposizione l'ufficio elettorale (secondo piano) e il Forum Center (piano terra) fino al 25 febbraio ai seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 18.30, la domenica e il sabato dalle 8.30 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 17.30; venerdì 26 febbraio dalle 8 alle 20; sabato 27 febbraio dalle 8 alle 12.
Appuntamenti Pnv e Panto Presidente
Lunedi 8 Febbraio 2010 alle 10:08Pnv    Â
Prossimi appuntamenti del PARTITO NASIONAL VENETO e di PANTO PRESIDENTE
• lunedì 8 febbraio ore 21: riunione soci e simpatizzanti PNV per un allineamento generale sull'imminente campagna elettorale per le elezioni regionali. La riunione si terrà presso una sala privata sopra la Trattoria Tunnel, in via Padova 11 a Busa di Vigonza (a 1,5 km dal casello di Padova Est).
Indicazioni per chi arriva dal casello: uscire subito a destra direzione Ponte di Brenta, oltrepassare tutto il paese di Ponte di Brenta, dopo il ponte sul Brenta, al semaforo procedere diritti verso Busa di Vigonza. La trattoria è sulla destra poco prima del vecchio tunnel chiuso al traffico.
• venerdì 12 febbraio, ore 21: VENETO STATO - VOTA PANTO - VOTA PNV
venerdì 12 febbraio - ore 21.00
pizzeria ALLE RONCHE, via Argine S. Marco, 65
FOSSALTA DI PIAVE (VE)
DIBATTITO APERTO AI CITTADINI
Interventi:
GIANLUCA PANTO, candidato Presidente del Veneto
SABRINA TESSARI, coordinatore Veneto orientale
GIANLUCA BUSATO, segretario PNV
Indicazioni: Da Fossalta si prende l'argine verso Zenson di Piave - si procede per 300/400 mt. E' sulla strada.
Cena: Alle ore 19.30 per chi cena (prenotazioni allo 347 3296887). Alle 21.00 per tutti gli altri.
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Fassino: Glaxo, Alcoa e Fiat? Aziende sole
Domenica 7 Febbraio 2010 alle 16:06
L'esponente Pd, dopo Vicenza venerdì è andato a Verona per sostenere la candidatura di Bortolussi, e ha dichiarato: "Il governo pensa solo ai guai del premier ... Dalla Alcoa alla Glaxo, dalla Fiat alla Merloni, mi sembra che le aziende siano lasciate sole dal governo".
Così sostiene Piero Fassino, venerdì prima a Vicenza, poi a Verona a sostegno del candidato del centrosinistra in Veneto Giuseppe Bortolussi.
«Il tema del lavoro - ha aggiunto - è fuori dall'attenzione del governo. Da molti mesi chiediamo un rovesciamento dell'agenda politica: anziché parlare dei problemi giudiziari del premier, bisogna occuparsi di lavoro, famiglie, e di una crisi che purtroppo è tutt'altro che finita"
Venerdì a Vicenza, proprio il giorno in cui sui media scoppiava il nuovo caso Glaxo, Fassino, presente con Sbrollini, Variati e Ginato (nella foto), aveva dichiarato: "Il caso Glaxo è significativo e dimostra che rischia il posto di lavoro non solo chi ha una qualifica bassa, ma anche ricercatori, medici, laureati che occupano posti della cosiddetta eccellenza ... Il governo abbandona lavoratori e imprese al loro destino, sperando che il tempo porti una soluzione alla crisi. Intanto i lavoratori e le famiglie in difficoltà aumentano ogni giorno. E la politica del non fare, a crisi finita, peserà molto di più su chi non ha fatto ma si è limitato ad aspettare che altri si muovessero".
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