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Col Torino vincitore nell'anticipo contro il Grosseto, la partita contro gli emiliani diventa per i biancorossi di fondamentale importanza per continuare a coltivare speranze di promozione. In attacco Tulli preferito a Cellini. In mezzo per la prima volta dal primo minuto Paro e Morosini (foto d'archivio).

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Piacenza
PIACENZA (4-3-2-1): Cassano 6,5; Mei 6 Zammuto 6,5 Conteh 6 Anaclerio 6,5; Marchi 7 Bianchi 7,5 Catinali 6 (17' st Volpi 6); Guzman 7 (31' st Calderoni sv) Graffiedi 7 (27' st Piccolo sv); Cacia 9. A disp.: Donnarumma, Bini, Mandorlini, Guerra. All.: Madonna 7.
VICENZA (4-2-3-1): Frison 5,5; Martinelli 6 Schiavi 6 Giani 5 Bastrini 5,5 (1' st Zanchi 5,5); Botta 5,5 (Dal 10' st Braiati 5) Paro 6,5; Di Matteo 5,5 (20' st Oliveira sv) Tulli 5 Gavazzi 6; Abbruscato 5,5. A disposizione: Russo, Soligo, Minesso, Arma. All.: Maran 4,5.

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Piacenza, Agenzia Lps

FRISON 5,5 - Incassa quattro gol, ma non ha responsabilità specifiche. Forse sul terzo avrebbe potuto fare qualcosa in più anche se una deviazione gli complica la vita sul tiro di Guzman.
BASTRINI 5,5 - Non convince del tutto nella prima frazione. Va in difficoltà spesso contro Graffiedi. (Dal 1' st ZANCHI 5,5 - Il suo ingresso non porta buone nuove. Anzi il Vicenza crolla. Pericolo nel finale).
GIANI 5 - In ritardo sul primo gol. Prestazione mediocre.

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Piacenza. Matteo Paro (qui intervista audio) analizza così la sconfitta del "Garilli": "Sicuramente non ci aspettavamo una sconfitta così. Dobbiamo riprendere martedì a lavorare sodo e bene. Dobbiamo restare uniti e i risultati arriveranno. Dopo il gol preso nel primo abbiamo ricominciato a giocare. Nel secondo tempo abbiamo iniziato bene. Purtroppo, dobbiamo migliorare in certe situazioni. Dopo aver preso la seconda rete ci siamo disuniti".

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Piacenza. Sono impietosi i numeri per il Vicenza che a Piacenza (foto Spreafico per l'ingresso in campo) rimedia la terza sconfitta consecutiva (settima in trasferta, di cui sei consecutive). Il solito black-out nella ripresa compromette una buona prestazione, almeno nella prima frazione. Fa tutto Cacia, bravo prima nell'approfittare tre volte delle ingenuità difensive e poi nel regalare a Bianchi il gol del poker finale che stende letteralmente un Vicenza in bambola e brutta copia di quello ammirato qualche settimana fa.

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Maran, dopo la conferenza stampa, è partito oggi pomeriggio per Piacenza con 21 giocatori appresso, due dubbi e una certezza. Martedì prossimo con il Siena non si giocherà, vista l'inagibilità del Menti, e quindi il Vicenza è atteso da due gare di fila in trasferta. Oggi, e sabato prossimo a Modena. Niente male come programmino per una squadra che è reduce da due sconfitte consecutive ed ha perso le ultime quattro fuori casa.

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Domani a Piacenza i biancorossi di Maran dovranno fare a meno quasi sicuramente di Baclet e Alemao. Dopo il recupero di Paro quindi, un'altra tegola piomba in casa Vicenza. Il francese, che ieri ha continuato a svolgere lavoro differenziato per i postumi di una distorsione alla caviglia, difficilmente rientrerà tra i disponibili per la trasferta. Così anche il brasiliano che soffre di lombalgia.

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In attesa che anche il Menti venga ripulito dalla fanghiglia post alluvione, il Vicenza continua la preparazione in vista del match di sabato contro il Piacenza. Da Isola giungono notizie confortanti, almeno per quanto riguarda la difesa: Bastrini dovrebbe ormai essere recuperato e quindi Maran potrà scegliere se avvalersi del ticket Giani-Schiavi in difesa, se Zanchi non dovesse essere al meglio.

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Questa volta è un pareggio che accontenta. A Piacenza i biancorossi fanno 1-1 in rimonta, grazie a una prodezza di Stefano Botta da fuori area in avvio di ripresa, che impatta il gol di Moscardelli. Ma soprattutto questa volta (a differenza che nel derby-farsa con il Padova) è stata una partita vera, almeno per 70 minuti, sul campo di un Piacenza che nel girone di ritorno sta viaggiando ai ritmi delle prime della classe. Non è insomma un altro "pareggino", ma un punto meritato e conquistato sul campo, con il sudore e con la corsa più che con la qualità del gioco.

Non mancano i segnali positivi. Vedere un Vicenza arrembante dopo i primi 45 minuti, capace di rimettersi in sesto senza le magie del "solito" Sgrigna, oggi in giornata-no, uscire stremato dal campo senza aver sofferto in maniera eccessiva, è decisamente confortante in ottica salvezza.

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Radio Stadio

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