Olimpiadi e grandi opere, giochi pericolosi
Martedi 4 Maggio 2010 alle 09:05
Olimpiadi e grandi opere, giochi pericolosi
di Luca Matteazzi
L'economista Marco Ponti (Politecnico di Milano e lavoce.info) mette in guardia: "Sono un dispositivo per spendere soldi pubblici, con pochi controlli". La condizione essenziale per evitare disastri economici e corruzione è un'analisi seria e fatta da terzi. Che però nessuno fa
Continua a leggereVenezia 2020, anche Vicenza ci crede
Martedi 6 Aprile 2010 alle 19:01Non si sa se erano al bar e neppure se volevano cambiare il mondo. Di sicuro erano in cinque (‘benedetti' dalla presenza del sindaco Achille Variati, n.d.r.), uno in più che nella canzone di Gino Paoli, e di idee ne hanno tante. La prima: creare un gruppo di sostegno alla candidatura di Venezia 2020. La seconda: incontrare il manager che sta coordinando il sogno olimpico della città lagunare, Federico Fantini. La terza: coinvolgere le principali istituzioni locali prima di rivolgersi a tutta la città , in particolare ai più giovani.
I cinque amici sono Umberto Nicolai, presidente del Coni vicentino e assessore allo sport del Comune; Gaetano Cusmano, Riccione beach boy e direttore del pubblico registro automobilistico di Vicenza; Maurizio "Sangy" Sangineto, musicista, regista, produttore, creativo e ideatore del portale Vicenza.com; Gino Tocchetti, ingegnere appassionato di web e fondatore di Ecosistema 2.0; Christian Zocchetta, componente dei gruppi di studio del Centro Produttività Veneto e assessore comunale a Monticello Conte Otto.
Dino De Poli, L'Avatar di profumo?
Giovedi 25 Febbraio 2010 alle 20:31
Ciambetti (Lega): "De Poli? Gioca a fare l'avatar di Profumo e le sue dichiarazioni serviranno a dimostrare che non è vero che il Veneto vuole le Olimpiadi a Venezia: il presidente di Cassa Marca va contro gli interessi degli stessi correntisti e azionisti di Unicredito"
"Non so se Dino De Poli, presidente di Cassa Marca, aspiri ad essere l'avatar di Alessandro Profumo o il suo doppelgänger". Il presidente del gruppo consiliare regionale veneto, Roberto Ciambetti, replica duramente alle dichiarazioni del presidente di Cassa Marca che ha criticato la presa di posizione di Luca Zaia contro i vertici di Unicredit scesi in campo per appoggiare la candidatura capitolina per le Olimpiadi del 2020.
"Inutilmente ho atteso una smentita dal presidente di Cassa Marca su quanto riportato martedì dalla stampa - ha spiegato Ciambetti - Silenzio assoluto: le parole di De Poli verranno usate per dimostrare che la candidatura di Venezia non è credibile, che non è appoggiata da tutto il Veneto e che una parte della finanza e dell'economia, anzi, è contraria: le dichiarazioni di De Poli potranno avere un peso devastante nel cammino per la candidatura di Venezia. Ma non solo: De Poli attacca chiaramente Luca Zaia e lo fa con un linguaggio volutamente volgare e inelegante, che mira a delegittimare anche culturalmente un uomo che rappresenta il cambiamento, quella svolta così ostacolata da quei poteri forti di cui De Poli è espressione. C'è da chiedersi perché debba rimanere ai vertici di una banca veneta un uomo che non fa gli interessi del Veneto e che, non a caso, appoggia sistematicamente ogni posizione espressa da Alessandro Profumo, che si tratti di appoggiare la candidatura romana per le Olimpiadi o varare un discusso aumento di capitale. E' anche vero - ha continuato Ciambetti - che banche e banchieri, come dimostra la recente crisi economica, non pagano mai per i loro sbagli e vivono una situazione di impunità incredibile, quasi che i banchieri siano i nuovi intoccabili. Ciò permette a un ‘ragazzo dell'86' di sparare ad alzo zero contro la propria terra, contri gli interessi degli stessi correntisti e azionisti di Unicredit. Non mi si venga a dire - ha concluso l'esponente leghista - che Unicredito come grande banca nazionale deve fare gli interessi della Capitale: una grande banca deve fare gli interessi del suo capitale, un capitale che, in questo caso parte dalla Liguria, si sviluppa in Romagna e trova straordinaria linfa vitale in Veneto e Piemonte, perché è da queste regioni che giungono le Casse di risparmio scippate agli enti locali e che oggi, grazie a uomini come Dino De Poli, giocano l'ultima partita contro il loro stesso territorio. E' il gioco di sempre: noi paghiamo, altri passano all'incasso. E allora si capisce perché l'astio contro Venezia candidata alle Olimpiadi del 2020, perché l'astio contro Zaia".
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Valdagno sostiene Venezia 2020
Mercoledi 24 Febbraio 2010 alle 01:48Comune di Valdagno  Â
La giunta di Valdagno a sostegno di "Venezia 2020"
La Giunta Comunale di Valdagno ha approvato una delibera a sostengo della candidatura di Venezia come sede dei Giochi Olimpici del 2020.
"Riteniamo - ha spiegato il Sindaco Neri - che il Veneto abbia ampiamente dimostrato di essere una regione di livello internazionale. La candidatura di Venezia è dunque un progetto non solo condivisibile, ma soprattutto perfettamente legittimo e concretizzabile. Valdagno è a fianco dei promotori in questa sfida: essa deve essere vista come un progetto regionale, che coinvolga tutti i territori e che possa portare benefici a tutti, compresa la possibilità di valorizzare le risorse turistiche, fra cui quelle della Valle dell'Agno e delle Piccole Dolomiti."
Segue il testo della delibera approvata.
OGGETTO
SOSTEGNO ALLA PROPOSTA DI OSPITARE I GIOCHI OLIMPICI DEL 2020 A VENEZIA
Il Sindaco propone l'approvazione della seguente proposta di deliberazione:
LA GIUNTA COMUNALE DI VALDAGNO
CONSIDERATO che nel mese di ottobre 2009 Comune di Venezia, Regione Veneto e Confindustria Veneto hanno formato un gruppo di lavoro per sostenere la candidatura di Venezia ad ospitare i Giochi Olimpici del 2020 e che, attorno a tale gruppo, è nato un comitato promotore composto anche da altre realtà istituzionali del Veneto, evidenziando così una diffusa partecipazione a sostegno della proposta;
RITENUTO che tale proposta può valorizzare non solo Venezia ma l'intero territorio del Nord Est, che da decenni si presenta come uno dei motori economici del paese e che dispone di potenzialità nel settore turistico che l'evento olimpico potrebbe contribuire a sviluppare, all'interno di un più complessivo processo di sviluppo socio-economico del territorio già avvenuto in simili occasioni in altre sedi olimpiche;
VALUTATO che anche lo specifico territorio dell'Alto Vicentino e della zona montana delle Piccole Dolomiti annovera importanti risorse turistiche che potrebbero essere valorizzate dall'evento olimpico, a beneficio dell'intera filiera del turismo e, più in generale, delle possibilità di sviluppo del territorio;
VISTO che il dossier elaborato dal Comitato Promotore può ancora essere arricchito di contributi capaci di inserire nel Master Plan ulteriori elementi a sostegno della candidatura, soprattutto in relazione alle possibilità di sinergia con l'intero territorio Veneto;
D E L I B E R A
1. di dare pieno appoggio alla proposta di ospitare i Giochi Olimpici del 2020 a Venezia e nella sua area metropolitana;
2. di invitare i presidenti delle Province e i Sindaci del Veneto ad attivarsi per sostenere tale candidatura.
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Venezia 2020, c'è anche Vicenza
Giovedi 18 Febbraio 2010 alle 18:39Comune di VicenzaÂ
Vicenza entra ufficialmente nel comitato olimpico
La giunta comunale di Vicenza ha aderito formalmente al comitato promotore delle Olimpiadi 2020 con candidata Venezia. Lo comunica l'assessore allo sport Umberto Nicolai che precisa: "La candidatura di Venezia come città è obbligatoria da regolamento del CIO, il Comitato internazionale olimpico, ma tutto il Veneto ora deve sostenere con forza questo progetto. Soltanto da una settimana il comitato organizzatore formato da Venezia, Treviso e Padova ha infatti allargato alle altre città venete la possibilità di prendere parte formalmente a questa importante avventura alla quale Vicenza aderisce con entusiasmo. La nostra città oggi sarà protagonista nel ricercare i contatti politici e sportivi per assicurare l'assegnazione delle Olimpiadi alla città lagunare, ma una volta conquistati i giochi sarà in prima fila per ottenere manifestazioni sportive olimpiche nel nostro territorio e tutte le ricadute turistiche ed economiche che un evento così importante porta con sé
Continua a leggereRoma olimpica: No ad Alitalia e Trenitalia
Sabato 30 Gennaio 2010 alle 01:30
Ciambetti (Lega): "Alitalia e Trenitalia nell'appoggiare Roma 2020 dimostrano limiti dirigenziali drammatici. Chi ha autorizzato la sponsorizzazione alla candidatura romana deve dare le dimissioni"
"Alitalia e Trenitalia, che svolgono un ruolo e servizio pubblico, devono ritirare senza indugi il loro appoggio alla candidatura di Roma per le Olimpiadi del 2020" Il presidente del gruppo consiliare leghista, Roberto Ciambetti, si è detto "molto preoccupato ma non sorpreso per quanto sta emergendo - ha detto Ciambetti - Ancora una volta vediamo in concreto quale sia l'idea di unità che impera nei grandi apparati i quali, in un caso delicato come quello delle candidature olimpiche, anziché mantenere una equidistanza e dichiarare la loro massima disponibilità a sostenere chiunque esca come candidato, non hanno avuto alcuna esitazione scendendo a fianco di Roma e ciò è estremamente grave: fosse accaduto in altre nazioni, dove il senso delle Istituzioni è ben diverso da quello romano, avremmo già oggi non solo delle scuse ufficiali ma anche delle dimissioni da parte di chi, in maniera improvvida, ha dato il via libera ad una scelta immotivata e, per molti aspetti, preoccupante". Il presidente del gruppo consiliare leghista poi introduce un'altra riflessione: "La scelta di Alitaliae Trenitalia, poi, è ancor più devastante - ha detto Ciambetti - la candidatura di Venezia 2020 è altamente innovativa, va controcorrente rispetto alla tradizione di chi vede nei giochi olimpici solo un grande business, grandi affari e grandi appalti; Venezia 2020 è una sfida di eco sostenibilità e, pertanto, un laboratorio di innovazione, tecnologia, sapere. Aziende come Alitalia e Trenitalia, che dovrebbero avere nel loro codice genetico, la ricerca di soluzioni compatibili ed ecosostenibili, dovrebbero guardare con interesse proprio a progetti come quello veneziano. La loro scelta di campo - ha continuato Ciambetti - dimostra invece il contrario ed è preoccupante perché mette in luce i limiti culturali e manageriali di chi è alla guida di queste realtà "
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Zaia e Galan, amici ... nemici
Domenica 24 Gennaio 2010 alle 01:13Redazione di VicenzaPiù  Â
Zaia: ''Il Veneto sarà il laboratorio del federalismo fiscale''
Galan: ''Lascio un Veneto di imprenditori coraggiosi e sindaci non conformisti''
Doppio e quasi contemporaneo intervento ieri, sabato a Venezia e a Tessera del precedente Governatore e del contrastato candidato del centro destra.
Ecco i contenuti, in sintesi, dei 2 interventi.
Luca Zaia, il ministro dell'Agricoltura ed esponente della Lega Nord, candidato Governatore del Veneto dal centrodestra, ieri, in occasione della presentazione del candidato sindaco di Venezia, il collega di governo Renato Brunetta (Pdl)Â ha dichiarato:
"Lo slogan 'prima il Veneto' significa che questa regione dovrà essere la prima sul fronte del federalismo fiscale, dovrà diventare il laboratorio del federalismo nel nostro Paese", aggiungendo che "prima il Veneto vuol dire applicare subito i decreti sul federalismo fiscale. Ma dire che prima vengono i veneti è scritto nella Costituzione non è lo 'Zaia pensiero' e non prevede discriminazioni, sta a dire che i cittadini veneti, anche gli immigrati regolari che hanno la cittadinanza italiana, avranno tutti gli stessi diritti e gli stessi servizi. Noi siamo per l'integrazione degli immigrati in regola", quasi a voler smorzare le polemiche seguite a sue prevedenti dichiarazioni in cui si poteva supporre una componente discriminatoria nei confronti dei 'non veneti' in senso più lato.
L'attuale governatore del Veneto, Giancarlo Galan (Pdl), al convegno organizzato all'Alenia di Tessera da Confindustria Venezia e Unindustria Treviso sul futuro dei mercati nel 2010 ha, quasi in contemporanea stilato, dopo aver rinunciato a malincuore alla nuova candidatura e sia pure con la promessa da parte di Silvio Berlusconi di un importante ruolo ministeriale dopo le regionali, un quasi ‘testamento' politico della sua azione da Governatore della regione per 3 mandati consecutivi: "Il Veneto che verrà non potrà che essere il Veneto dell'innovazione continua, dei cambiamenti, di coloro che sanno di essere degli apripista, degli sperimentatori a tutto campo e questo a loro rischio e pericolo ...Il Veneto che lascio da presidente della Regione è il Veneto degli imprenditori coraggiosi e dei sindaci non conformisti ... Il Veneto degli imprenditori capaci di far compiere balzi in avanti sul piano culturale alle proprie aziende e quindi forti al punto di poter vincere le sfide dell'economia globalizzata. E accanto a questo Veneto, c'e' quello di tanti giovani politici e amministratori che non si limitano a coltivare il proprio orticello - ha aggiunto Galan con qualche chiaro sottinteso -, ma che, nel rompere le regole, sanno guardare 'oltre il giardino', oltre i limiti del più pericoloso e ottuso localismo. Questo Veneto, tra l'altro avra' sempre più bisogno di fare affidamento sulla cultura, su tutto ciò che può favorire e aumentare le possibilità di confrontarsi con le avanguardie creative, tecnologiche, produttive più che avanzate sugli scenari internazionali ... Il Veneto che verrà non potra' che essere il Veneto dell'innovazione continua, dei cambiamenti, di coloro che sanno di essere degli apripista, degli sperimentatori a tutto campo e questo a loro rischio e pericolo - ha concluso Galan -. Rischi e pericoli che a volte ti costringono a fermarti, a prendere fiato, non di sicuro a bloccarti per sempre, perché sarà talmente elevata la tensione raggiunta, sarà talmente forte il sapere accumulato, l'esperienza acquisita, che il cambiamento non potrà che esserci e dare i propri frutti. Tutto cambierà ancora e di più nel prossimo decennio, che vorremmo si concludesse con l'assegnazione a Venezia e al Veneto delle Olimpiadi, a suggello di una delle più straordinarie trasformazioni economiche, sociali e culturali vissute in Europa".
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Il vicentino Mauro Fabris: Venezia olimpica
Sabato 3 Ottobre 2009 alle 15:28Lega Pallavolo Serie A Femminile Â
Il Presidente di Lega Pallavolo Serie A Femminile On. Mauro Fabris (vicentino di Camisano, n.d.r.) dalla Polonia dove si trova per sostenere la Nazionale femminile azzurra arrivata alle semifinali del Campionato Europeo ha dichiarato: "Personalmente, consapevole dello straordinario seguito che il volley ha nel Veneto e nel Nord Est (550 le società di pallavolo venete, di cui 3 in Serie A Femminile e 4 in quella maschile, 43 mila i tesserati della regione - 33 mila le donne, con quattro province fra le prime 10 per tesserati in Italia) sostengo l'iniziativa del Presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan e del Sindaco Cacciari di candidare Venezia quale sede italiana per le Olimpiadi 2020. La pallavolo italiana femminile e maschile è sempre stata protagonista nelle competizioni olimpiche. In Veneto e nel Nord Est il volley troverebbe sportivi e tifosi tra i più appassionati e competenti d'Italia. Venezia, per la sua riconosciuta unicità e bellezza, unita alla fama di modello economico e di sviluppo del Nord Est raccolgono nel mondo quel fascino e quella affidabilità capaci più di altri di far ottenere all'Italia l'organizzazione dei Giochi Olimpici 2020".
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