Venezia 2020, anche Vicenza ci crede
Martedi 6 Aprile 2010 alle 19:01 | 0 commenti
Non si sa se erano al bar e neppure se volevano cambiare il mondo. Di sicuro erano in cinque (‘benedetti' dalla presenza del sindaco Achille Variati, n.d.r.), uno in più che nella canzone di Gino Paoli, e di idee ne hanno tante. La prima: creare un gruppo di sostegno alla candidatura di Venezia 2020. La seconda: incontrare il manager che sta coordinando il sogno olimpico della città lagunare, Federico Fantini. La terza: coinvolgere le principali istituzioni locali prima di rivolgersi a tutta la città , in particolare ai più giovani.
I cinque amici sono Umberto Nicolai, presidente del Coni vicentino e assessore allo sport del Comune; Gaetano Cusmano, Riccione beach boy e direttore del pubblico registro automobilistico di Vicenza; Maurizio "Sangy" Sangineto, musicista, regista, produttore, creativo e ideatore del portale Vicenza.com; Gino Tocchetti, ingegnere appassionato di web e fondatore di Ecosistema 2.0; Christian Zocchetta, componente dei gruppi di studio del Centro Produttività Veneto e assessore comunale a Monticello Conte Otto.
Nel master plan presentato al Coni lo scorso 5 marzo il 60% delle gare a cinque cerchi è previsto a Venezia, in particolare all'interno del quadrante di Tessera. Ma ci sono anche molti eventi (calcio, ciclismo, vela, ecc) inseriti in un'area più estesa, che va da Verona a Trieste. L'obiettivo del comitato Vicenza Città Olimpica è quello di supportare la candidatura veneziana e, nel caso di vittoria, di portare nella città del Palladio il maggior numero possibile di eventi e di visitatori. Nei giorni scorsi, in contemporanea con la redazione dello statuto, è stato fondato anche un gruppo su facebook, che in poco tempo ha raccolto più di 300 membri. Non sono mancate alcune adesioni illustri, tra le quali quella della saltatrice in alto croata Blanka Vlasic, di ex cestisti azzurri come Pierluigi Marzorati, Domenico Zampolini e Sandro Boni e del mito mondiale del motociclismo offroad, il sovizzese Franco Picco. E presto ne arriveranno altri, vicentini e non, sia per incoraggiare l'appoggio "virtuale" che per promuovere alcuni eventi che saranno programmati sul territorio.
Insomma, c'è molta carne al fuoco a sentire i cinque componenti del comitato, il primo sorto "dal basso" (nelle altre città venete sono le istituzioni, Provincia e Comuni, a tenere i contatti con il gruppo di lavoro di Venezia 2020). Nei prossimi giorni, al termine degli incontri di rito con i rappresentanti degli enti locali, se ne saprà di più.
L'impressione è che il principale ostacolo per Venezia sia la concorrenza di Roma, l'altra città italiana che ha annunciato di voler correre per il 2020. Paradossalmente, per il Veneto e per i veneti potrebbe essere più difficile presentare la candidatura al Cio che non aggiudicarsi i Giochi della XXXII Olimpiade. Che quasi sicuramente ritorneranno in Europa, dopo Rio de Janeiro 2016.
Eppure la novità Venezia avrebbe più possibilità della Città Eterna, che dopo il 1960 ci aveva già riprovato senza successo nel 2004; negli ultimi sessant'anni nessuna città ha ospitato per due volte la fiaccola delle edizioni estive.
Saranno nell'ordine la Giunta e il Consiglio nazionale del Coni, tra fine aprile e metà maggio, a esprimersi sulla candidatura italiana. Conteranno i santi in paradiso, e in questo caso San Pietro partirebbe avvantaggiato su San Marco. Vicenza, in ogni caso, tifa Venezia. E ci crede.
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