Archivio per tag: nomadi

Categorie: Politica, Diritti umani

Nomadi:Dalla Pozza e Giuliari rispondono a Sandoli

Lunedi 26 Aprile 2010 alle 18:11
ArticleImage Comune di Vicenza  -  In risposta alla dichiarazione di Alessio Sandoli, segretario cittadino della Lega Nord- Liga Veneta, interviene l'assessore alla sicurezza Antonio Marco Dalla Pozza: "Sandoli con i suoi sgrammaticati comunicati stampa continua a seminare disinformazione e paura, uniche armi politiche che ha in assenza di proposte costruttive per questa città. In realtà il Comune monitora attentamente il problema del nomadismo e grazie a questa attività oramai da settimane non riceve segnalazioni particolari di problemi da parte dei residenti di San Pio X, che comunque sono sempre stati ascoltati e cui è sempre stata data risposta con operazioni mirate e tempestive della polizia locale: a testimonianza di ciò vi sono i numerosi verbali elevati l'anno scorso e quest'anno.

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Categorie: Famiglia

Una casa a famiglia Rom con patto legalità

Mercoledi 30 Dicembre 2009 alle 15:40
Comune di Vicenza    

 

Un appartamento per l'inverno ad una famiglia rom con sette minori. Giuliari: "Il capofamiglia ha sottoscritto un patto di legalità e socialità a garanzia di questa soluzione di emergenza"

Giuliari e VariatiUna casa per l'inverno ai rom la cui roulotte lo scorso inverno era andata in fiamme. La soluzione è stata trovata dall'assessorato alla famiglia e alla pace che questa mattina ne ha illustrato i dettagli. "Era necessario - spiega l'assessore Giovanni Giuliari - risolvere l'emergenza di questa famiglia rom che ha 7 figli minori tra i 2 e i 13 anni e con questo freddo viveva in condizioni estremamente precarie in una vecchia e fatiscente roulotte nel campo di viale Cricoli. La soluzione che abbiamo trovato si fonda sulla responsabilizzazione dei nomadi che ci hanno chiesto aiuto e sul dialogo preventivo con le famiglie vicine di casa".
La famiglia rom da un paio di giorni è traslocata in un appartamento che il Comune utilizza per le emergenze abitative, in zona Vicenza est. Prima del trasferimento il capofamiglia, che aveva personalmente chiesto un aiuto ai servizi sociali, ha sottoscritto un "patto di legalità e socialità" proposto per la prima volta dal Comune di Vicenza a dei nomadi.
Il papà dei sette bambini, che si mantiene con l'attività di raccolta del ferro vecchio e vive a Vicenza dal 1995, si impegna attraverso il patto a mantenere in buono stato l'appartamento, fare la raccolta differenziata, non creare disturbo, non far entrare nessuno in casa eccetto la propria famiglia, accompagnare regolarmente i figli a scuola, sistemare la piazzola lasciata libera in viale Cricoli che è stata chiusa e non sarà occupata da nessun altro nomade, contribuire alle spese dell'appartamento con una somma di 2 euro al giorno. A suo carico saranno le spese per eventuali danni; in caso di mancato rispetto degli impegni pattuiti, il Comune potrà decidere l'allontanamento dalla casa.
"Ho personalmente e preventivamente illustrato i contenuti del patto - spiega Giuliari - e le condizioni di vita di questi 7 bambini a tutti i vicini della casa dove li abbiamo sistemati. Ad una prima comprensibile perplessità sono subentrate la fiducia nell'amministrazione e la disponibilità a credere nella buona volontà di questa famiglia. A tutti i vicini abbiamo comunque dato la possibilità di telefonare immediatamente ad un referente dell'assessorato in caso di problemi. Ringrazio, a questo proposito, il parroco di Settecà che, raccogliendo l'invito del vescovo, è stato al nostro fianco in questa operazione".
I rom saranno ospitati nell'appartamento comunale fino al 28 febbraio; durante questo periodo il Comune verificherà periodicamente che l'appartamento sia tenuto nel modo concordato e che non ci siano problemi con i vicini.
"In questi primi due giorni - conclude Variati - la famiglia rom ha arredato le pareti della casa con teli colorati secondo la tradizione rom. Questa mattina, all'arrivo dell'assistente, la mamma stava pulendo i pavimenti e cinque bambini si erano appena fatti la doccia. E' un buon inizio che ci fa ben sperare".
L'assessore precisa che non sono in programma altri inserimenti di questo tipo e che dell'iniziativa è stata dettagliatamente informata la questura.
Si attendono intanto notizie rispetto alla richiesta di un finanziamento statale di 400 mila euro per sistemare in modo radicale i due campi cittadini di viale Cricoli e viale Diaz sotto il profilo igienico sanitario e dell'incolumità di chi li abita.

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Categorie: Politica

Giuliari replica alla Lega

Venerdi 18 Dicembre 2009 alle 13:10

Comune di Vicenza

Nomadi, l'assessore Giuliari replica alla Lega: "Con voi dieci anni di vergognoso abbandono e ora il pericolo di tradire i veri valori del popolo veneto"

L'assessore Giovanni Giuliari commenta duramente le dichiarazioni della Lega contro la messa in sicurezza dei campi di viale Diaz e viale Cricoli e il percorso di responsabilizzazione dei nomadi avviato dall'amministrazione Variati: "Quanto sta facendo la Lega - dice l'assessore alla famiglia e alla pace - mi preoccupa molto perché mina i veri valori del popolo veneto: accoglienza, solidarietà, aiuto per i poveri, da sempre espressi nell'associazionismo e nel volontariato diffuso del nostro territorio. La situazione che abbiamo trovato dopo dieci anni di amministrazione di centro destra, durante i quali i temi propri del sociale sono stati affidati soprattutto ad assessori della Lega, è vergognosa: campi al limite della vivibilità, fatiscenti, degradati e nessun progetto serio e concreto che prevedesse il rispetto della legalità e il sostegno per quelle famiglie che chiedono di uscire da questa situazione di emarginazione. Al contrario, quegli stessi politici che oggi ci accusano, da amministratori del Comune di Vicenza hanno consentito il non rispetto del regolamento dei campi e non hanno mai fatto alcun provvedimento di espulsione di chi dicono viva nell'illegalità. Per colpa loro e non di altri oggi ci troviamo ad avere queste aree che sono un'offesa ai valori della solidarietà e dell'accoglienza che la città vuole esprimere".
"Apprezzo invece la posizione dell'Udc - prosegue Giuliari - che avuto il coraggio di dimostrarsi realista e di riconoscere l'importanza del rispetto delle persone che vivono nei campi ed in particolare dei tanti minori che stanno affrontando una stagione invernale molto rigida in una situazione di degrado ambientale e igienico sanitario.
"La Lega - conclude l'assessore - vuole eliminare i campi senza proporre alternative. Non è così che si fa amministrazione. Dobbiamo avere il coraggio di affrontare anche i temi più delicati per risolvere insieme alla città i nuovi problemi dell'integrazione sociale".

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Categorie: Politica

Giuliari sulla mozione nomadi

Giovedi 26 Novembre 2009 alle 18:36

Comune di Vicenza

L'assessore Giuliari sulla mozione del Pdl che chiede lo sgombero di via Nicolosi: "Non si risolve così il problema dei nomadi"

A commento di una mozione consiliare con la quale i consiglieri comunali del Pdl, primo firmatario Valerio Sorrentino, chiedono lo sgombero di via Nicolosi, l'assessore alla famiglia e alla pace Giovanni Giuliari dichiara: "Sia chiaro che l'amministrazione Variati non vuole assolutamente consolidare l'attuale insediamento dei nomadi in via Nicolosi, anzi, sta cercando di risolvere questa situazione che non può essere permanente. Nello stesso tempo, tuttavia, non ritiene che lo sgombero tout court dell'area sia praticabile, anche perché il problema si riverserebbe in tutta la città. Chiedere uno sgombero a tempo determinato per ragioni igienico sanitarie è una posizione di mera strumentalizzazione. Da ex amministratori i firmatari della mozione lo sanno bene. Sarebbe ben più utile e serio che svolgessero il loro servizio alla città lasciando perdere la demagogia e proponendo soluzioni percorribili".
"Noi, a queste soluzioni, stiamo lavorando da tempo con trasparenza e collegialità: due settimane fa ho proposto alla giunta alcune ipotesi. L'idea di parcheggiare un camper degli Halilovic a San Rocco è già superata, così come, ripeto, non si consoliderà l'attuale campo irregolare di via Nicolosi. Sulle altre ipotesi stiamo riflettendo, con l'obiettivo di trovare una risposta definitiva. La questione dei nomadi, del resto, va ben oltre via Nicolosi: stiamo cercando dei percorsi di legalità che diano lavoro e dignità alle famiglie sinti e rom; vogliamo fare in modo che i loro bambini siano lavati, curati, vestiti e vadano a scuola con regolarità. Non ci sarà nessuna proliferazione di campi nomadi, a Vicenza, così come nessuna decisione sarà presa di nascosto e senza condividerla con la città. Abbiamo ereditato una città piena di prostitute, dove la mendicità molesta lungo le strade era la normalità, con parchi come Campo Marzo e interi quartieri abbandonati a se stessi, nella quale gli stessi nomadi campeggiavano indisturbati nei parcheggi delle periferie mentre i campi comunali erano in situazioni pietose e incontrollate. Ad un anno e mezzo dal nostro insediamento, grazie alla collaborazione tra tutti gli assessori, molte cose sono cambiate, sulle altre stiamo lavorando. Ai vicentini non servono sterili polemiche, ma soluzioni condivise, nel rispetto delle persone e della città e nella tutela dei minori".

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Categorie: Politica

Microaree? No, micropolitica

Mercoledi 14 Ottobre 2009 alle 18:43

Su facebook è sorto un gruppo per la chiusura dei campi nomadi a VicenzaSiamo sinceri: nessuno li vuole. Quando va bene, gli zingari danno fastidio. Quando va male, sono additati come ladri, truffatori e rapitori di bambini. È così da secoli, e certi pregiudizi sono duri a morire. Soprattutto se la cronaca fornisce spesso buone argomentazioni a favore: sarebbe stupido negare che tra i cosiddetti nomadi -bisognerebbe aprire un altro discorso sul perché li si continui a chiamare così, quando la maggior parte di loro sono a tutti gli effetti italiani e vicentini, e il massimo del nomadismo che conoscono è quello tra le sagre della regione o tra i rivenditori di ferro vecchio - c'è una percentuale più alta della media di persone che hanno avuto un qualche tipo di problema con la giustizia. Così come sarebbe stupido chiudere gli occhi di fronte alle condizioni invivibili dei campi di via Cricoli e viale Diaz.
Insomma, che la situazione dei nomadi di Vicenza sia una questione da affrontare è sotto gli occhi di tutti. Il problema è, ovviamente, il come. Nel Pat il Comune ha abbozzato una prospettiva per il futuro. Basta con i campi in cui vivono centinaia di persone, spesso da separati in casa, come accade in viale Cricoli: via libera, invece, a microaree destinate a famiglie o gruppi omogenei (cosa che, tra l'altro, esiste già anche nella nostra città, a quanto pare con buoni risultati). In tutto una manciata di righe, sufficienti però a innescare la battaglia politica, con il centrodestra pronto alle barricate e ad eventuali referendum contro nuovi campi. E una parte del Pd in fibrillazione, preoccupato di fronte all'agitazione dei cittadini (ma provare a non seguire la pancia della gente, almeno qualche volta, proprio no eh?)

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Il sindaco traccia la strada sui campi nomadi

Lunedi 12 Ottobre 2009 alle 19:13

Comune di Vicenza

Campi nomadi, il sindaco traccia la strada: "In futuro l'integrazione passerà dal lavoro e da micro-aree ordinate al posto degli attuali mega-campi, ormai insostenibili. Ma niente fughe in avanti: non è il Pat lo strumento con cui realizzare questo complesso percorso"

Dopo le discussioni dei giorni scorsi sui campi nomadi, con l'ipotesi - emersa sulla stampa - della creazione prevista nel Pat di cinque nuove micro-arre al posto dei grandi campi attuali, il sindaco Achille Variati - che solo oggi ha ascoltato la relazione dettagliata degli uffici sulle linee guida del progetto, interviene per offrire alcune precisazioni e tracciare la strada per il futuro. "Così come sono tradizionalmente intesi, e cioè con mega-aree disordinate, degradate e in cui i bambini vivono in condizioni che appaiono ingiuste a chiunque le osservi, i campi nomadi non sono più sostenibili - ha sottolineato oggi Variati -. Il problema è attuale e urgente, e interroga le coscienze e la sensibilità di tutti i vicentini. E naturalmente, è un problema complesso e di non facile soluzione, come testimonia una situazione rimasta invariata per troppi anni. A livello di ipotesi generale di soluzione, pertanto, era giusto inquadrarlo nel Pat. Anzi - ha aggiunto -, sono convinto che lo strumento delle micro-zone composte da famiglie tra loro omogenee sia quello più adatto per tentare di recuperare la situazione di marginalità ed esclusione in cui vivono oltre 240 nomadi, che fra l'altro sono nostri concittadini, nati in Italia e residenti a Vicenza. Minoranze, insomma, di cui come sindaco non posso e non voglio non occuparmi".
"Tuttavia, se nella parte normativa del Pat è doveroso affrontare il problema, individuando un'ipotesi di soluzione che possa in futuro migliorare l'integrazione delle etnie sinti e rom nella nostra comunità, sarebbe invece sbagliato cercare controproducenti fughe in avanti che non affrontino il problema in tutta la sua complessità - ha spiegato -. Voglio quindi chiarire che il Pat non individua aree perimetrale precise, cioè non disegna già ora una collocazione chiara di future micro-aree per i nomadi. Si limita a segnalare alcune zone della città come più compatibili ad ospitare, al termine di un percorso di approfondimento e integrazione, le eventuali aree attrezzate in cui ospitare un numero limitato di nuclei familiari, in condizioni più ordinate, umane, controllabili e maggiormente capaci di favorire un'effettiva integrazione. Queste aree, lo voglio dire per chiarezza, sono genericamente quelle a ridosso del casello di Vicenza Est, accanto al carcere, nei pressi di Ospedaletto, in zona Carpaneda. Sempre per chiarezza, penso di poter dire che sia stato un errore individuare nel Pat le zone, pur se non ancora perimetrate e quindi solo a livello di ipotesi: non è una questione di segretezza, ma semplicemente ritengo si tratti di questioni che vanno affrontate seguendo un percorso di condivisione e di concertazione e che le zone dovranno essere individuate sul territorio solo in fase di piano di interventi. Dico queste cose anche per spegnere sul nascere allarmi e preoccupazioni, magari anche strumentalizzati da qualcuno. Non abbiamo certo intenzione di fare colpi di mano e di disegnare insediamenti dalla sera alla mattina. Ci vuole saggezza, pazienza e buon senso per risolvere problemi complessi".
Il sindaco ha quindi illustrato il progetto elaborato nei mesi scorsi dall'assessorato alla famiglia e alla pace per favorire l'integrazione sociale dei nomadi in città, sottolineando in particolare la condizione che lui stesso ha posto, quella relativa all'integrazione progressiva nel mondo del lavoro: "I nomadi del prossimo futuro, nel modello di integrazione che abbiamo in mente a Vicenza, dovranno anzitutto entrare nell'ottica del lavoro: perché il diritto allo spazio o a una casetta prefabbricata in una delle micro-aree che abbiamo in mente va pagato, possibilmente anche riscattato, dato che l'investimento del Comune dovrebbe essere solo quello di avvio, e a fronte di una certezza nel rientro economico tramite rate o canoni d'affitto. Soprattutto - ha tenuto a precisare Variati -, i bambini dovranno iniziare a frequentare attivamente la scuola, perché è per me intollerabile che ci siano sacche drammatiche di analfabetismo tra i miei concittadini: un fenomeno che affossa qualsiasi ipotesi di vera integrazione. È evidente allora che ai nuclei serve un reddito, onesto e dichiarato, quindi un lavoro. Solo i nuclei che attestano di avere un lavoro e un reddito potranno quindi accedere alle fasi successive in questo percorso verso l'integrazione anche residenziale. Ci vuole certamente rispetto per le minoranze - ha quindi chiosato il sindaco -, ma ci vuole altrettanto rispetto delle regole della nostra comunità da parte dei nostri concittadini nomadi".
"L'allarmismo che si è scatenato in merito alle micro-aree è dunque del tutto ingiustificato - ha tenuto a precisare Variati -. Tanto che, qualora lo ritenessi necessario, sono pronto a togliere dal Pat l'individuazione seppure ipotetica delle zone in cui realizzarle. Mentre non toglierò dalla normativa la parte che disegna la nostra ipotesi di soluzione a questa complessa questione, perché sono certo che questo strumento sia quello più adatto".

 

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Categorie: Politica

Berlato sulle aree nomadi

Lunedi 12 Ottobre 2009 alle 19:11

Ufficio Stampa on. Sergio Berlato  
 

L'on. Sergio Berlato (PDL) sulla proposta di creare 5 micro aree destinate all'accoglienza delle famiglie nomadi nel comune di Vicenza.

 

Quando si parla di pianificazioni e progetti in merito all'allestimento di campi nomadi si affronta un problema spinoso e dall'evoluzione imprevedibile. Progettare 5 micro aree da disseminare su tutto il territorio richiede un impiego di risorse ed uno sforzo tale da apparire totalmente fuori luogo in un momento dove i problemi della città sono ben altri.

Consentire oggi l'istallazione di 5 micro aree significherebbe, molto probabilmente, ritrovarsi tra 10 anni con 5 grandi aree ed una situazione difficilmente gestibile molto più grave di quella odierna. Non è pensabile, in nome dell'accoglienza alle famiglie nomadi, investire risorse in progetti destinati a generare disagi alla cittadinanza piuttosto che benefici.

Ci auguriamo, prima che si crei un clima di allarme diffuso visto che nemmeno si conoscono le possibili zone interessate, che il Sindaco ponga immediatamente fine alle discussioni garantendo e rassicurando la cittadinanza che questa proposta non avrà seguito.

 

On. Sergio Berlato
Deputato al Parlamento europeo
Vice Capo Vicario della delegazione italiana del PPE
Vice Coordinatore Vicario del PDL della provincia di Vicenza

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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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