L'impegno scritto preso da Matteo Salvini davanti alla lobby delle armi diventa oggi una legge dello Stato. La Gazzetta Ufficiale ha infatti pubblicato il decreto legislativo 104 del 10 agosto 2018 con il quale l'Italia recepisce la direttiva europea 477, e lo fa nel modo più "generoso" - per le lobby - possibile, almeno stando alle proteste che immediatamente si sono levate da parte del fronte anti-armi. Per capire bene il senso di tutta questa vicenda occorre partire dal patto d'onore che Salvini firmò lo scorso 11 febbraio (qui il video esclusivo, ndr), in piena campagna elettorale, all'Hit show di Vicenza. In una saletta riservata della Fiera, l'allora candidato Salvini incontrò i rappresentanti del "Comitato Direttiva 477".Â
Premessa del direttore. Caro prof. Italo Francesco Baldo, dando spazio di seguito alla sua opinione, io, a parte le battute fra di noi, non penso di essere comunista nell'accezione che lei dà al termine, ma, intanto, Silvio Berlusconi è e rimane un pregiudicato con meno condanne di quante ne avrebbe avute un normale cittadino che non avesse potuto cambiare le leggi a suo piacimento come ha fatto l'attuale presidente di Forza Italia.
È stato un dibattito coinvolgente quello organizzato la sera del 4 settembre alle Fornaci Rosse sul tema lavoro ed economia: un confronto di idee tra Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo, ex Fiom ora Usb), Giorgio Langella (PCI) e Mattia Di Gangi (Risorgimento socialista) mentre il Direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello ha moderato i relatori. Ad attirare soprattutto la curiosità del pubblico che ha riempito fino all'esterno l'area Faccio del parco è stato il sempre deciso e combattivo Cremaschi, ex sindacalista Fiom Cgil, oggi esponente di Potere al Popolo!, arrivato per l'occasione a Vicenza da Brescia, dove risiede.Â
“Esprimo totale vicinanza umana e istituzionale al Ministro Salvini, ancora una volta fatto oggetto di pesanti intimidazioni con il raid da parte di ignoti antidemocratici alla sede della Lega di Pradalunga. Sappiano gli autori che la democrazia e le Istituzioni democraticamente elette non hanno paura e non arretreranno di un millimetro sulla strada del cambiamentoâ€. Lo dice - in una nota stampa - il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia, commentando “l’ennesimo atto intimidatorio compiuto ai danni del Ministro dell’Interno, che segue quelli recenti di Bergamo e Sant’Omobono e il vero e proprio attentato, fortunatamente fallito, a Trevisoâ€.Continua a leggere
“Finalmente qualcuno mette il coperchio a quel bidone di illegalità che era ed è il business dei finti profughiâ€. Lo afferma - in una nota regionale - il Presidente del Veneto, Luca Zaia, appresa la notizia che il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, provvederà a chiudere progressivamente i centri di Cona e Bagnoli e di indennizzare il Comune di Agna per i disagi subiti.Continua a leggere
"È vero che ne abbiamo fatte di porcherie, però quando le potevamo fare". A parlare - si legge nell'articolo che pubblichiamo di Huffington Post -è l'ex prefetto di Padova, Patrizia Impresa. Oggetto della discussione l'accoglienza ai migranti. La conversazione, diffusa dal Il Mattino di Padova, è datata 14 aprile dell'anno scorso. Impresa, intercettata dai carabinieri nell'ambito di un'inchiesta - nella quale non è indagata - sulla gestione dell'accoglienza in Veneto, parlava con l'allora vice prefetto vicario di Padova, Pasquale Aversa, delegato ad occuparsi da gestione dei migranti.Â
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“Matteo Salvini, un bel record: cinquanta pagine di accuse, 5 i reati contestati, 30 anni di carcere come pena massima. Se venisse accolta questa tesi, dovremmo chiederci a cosa serva un ministro degli Interni e a cosa servono le leggi relative all’ingresso degli stranieri in Italiaâ€. Roberto Ciambetti commenta - con questa nota - la notizia della trasmissione ai Pm di Palermo del fascicolo d’indagine riguardante Salvini e il capo di gabinetto Piantedosi.Â
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Non solo Genova. Non solo quel maledetto ponte, con il carico di interessi e cattivi pensieri attorno alla sua ricostruzione. A incrinare il rapporto tra Lega e Cinque Stelle, dilatando la distanza su un punto già critico come quello delle infrastrutture, ecco il tratto veneto della Pedemontana: cento chilometri di autostrada che per il Carroccio (quasi) partito unico nella regione, sono un totem. Ma contro cui il M5S locale protesta a tutta forza, con il silenzio-assenso del Movimento nazionale, gridando al "regalo" del governatore leghista Luca Zaia al consorzio privato Sis (il costruttore piemontese Dogliani e gli spagnoli Sacyr, azienda della compagnia petrolifera Repsol).
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“Un’offesa gravissima e intollerabileâ€. Così - in una nota - il Consigliere regionale del gruppo Liga Veneta - Lega Nord Alberto Semenzato commenta il cartello apparso martedì a Milano durante la manifestazione concomitante con il vertice tra il vicepremier italiano e leader della Lega Matteo Salvini e il primo ministro ungherese Viktor Orban.Â
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“La nuova convenzione tra Regione e Sis per la realizzazione della Pedemontana è un azzardo per le casse pubbliche e rischia di trasformarsi in pesante macigno per le generazioni future. Il ministro Salvini l’ha letta e avallata? È a conoscenza di tutti i dubbi espressi sia da Anac che Corte dei Conti?â€. Le domande arrivano - tramite un comunicato congiunto - dai consiglieri del Partito DemocraticoClaudio Sinigaglia e Andrea Zanoni in occasione della firma, a Venezia, del Protocollo legalità per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta tra il governatore Zaia e il ministro dell’Interno.
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