“L’impegno preso con i Comuni e le famiglie è stato rispettato: nel 2018 le rette per i pazienti psichiatrici accolti in strutture protette non aumenteranno e la Regione Veneto continuerà a farsi carico dei costi aggiuntivi, integrando con proprie risorse quanto prevedono i livelli essenziali di assistenza su scala nazionaleâ€. L’assessore al sociale Manuela Lanzarin - in questa nota della Giunta regionale - sottolinea con soddisfazione il voto favorevole espresso a maggioranza dalla commissione Sanità del Consiglio regionale del Veneto sulla nuova programmazione dell’offerta residenziale extra-ospedaliera per la salute mentale.
“La cultura del rispetto tra uomo e donna - afferma in una nota della Regione Veneto l'assessore Manuela Lanzarin- si impara da piccoli, con l’apprendimento delle prime parole e dei codici primari di comportamento. Ma si continua a coltivare, giorno dopo giorno. I media hanno in questo una grande responsabilità : un titolo, un servizio, il taglio di una foto, un ‘post’ su FB, possono esprimere solidarietà o condanna, suggerire empatia con le vittime o con i carnefici, banalizzare un facile giudizio, conformare logori stereotipi oppure suggerire chiavi di lettura più complesseâ€.
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Strutture per anziani non autosufficienti e strutture per disabili saranno le destinazioni privilegiate del Fondo di rotazione da 10 milioni di euro creato dalla Regione Veneto con il collegato alla legge di stabilità 2018, al fine di conservare e riqualificare immobili a destinazione sociale o sociosanitaria in Veneto. In questi giorni la Giunta regionale ha approvato - su proposta dell'assessore al Sociale Manuela Lanzarin - tipologie, criteri e modalità di erogazione del fondo, riattivando così uno strumento finanziario pensato nel 2011 e poi bloccato per anni a causa delle applicazioni improprie che hanno indotto la Regione ad avviare anche procedimenti di revoca.
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Con due provvedimenti distinti la Giunta regionale del Veneto su proposta di Manuela Lanzarin, assessore al Sociale, interviene per sostenere minori in situazioni di disagio: da un lato sostiene gli affidi stanziando contributi mensili fino a 501 euro al mese per le famiglie che nel corso del 2017 hanno accolto temporaneamente un bambino o un ragazzo in difficoltà e affiancato la sua famiglia d'origine; e dall'altro, raddoppia il sostegno ai Comuni piccoli e medi (fino a 20 mila abitanti) che devono farsi carico dell'onere della retta quando un minorenne, a seguito di provvedimenti dell'autorità giudiziaria, viene inserito in una comunità residenziale.
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Il ministero della Salute ha approvato il piano di prevenzione e contrasto al gioco patologico e di cura dei malati di azzardo della Regione Veneto. Ne dà notizia l'assessore regionale al Sociale, all'indomani della comunicazione ricevuta dal ministero e del via libera pervenuto dall'Osservatorio nazionale per il contrasto della diffusione del gioco d'azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. Il piano veneto impegna i servizi per le dipendenze nella presa in carico dei giocatori compulsivi (secondo le direttive dei Livelli essenziali di assistenza), sostiene la sperimentazione di modelli innovativi di prevenzione e cura, e destina risorse al rafforzamento delle reti locali e delle esperienze di mutuo aiuto, secondo un approccio multidisciplinare e integrato, che coinvolge anche il privato sociale.
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La Regione Veneto da oltre trent'anni affianca e supporta le famiglie disponibili all'affido e all'adozione. La Giunta regionale, su proposta dell'assessore al sociale, Manuela Lanzarin, ha approvato anche per il biennio 2018-2019 la prosecuzione del Sistema Veneto Adozioni, progetto territoriale e multidisciplinare che coinvolge enti pubblici e associazioni private, la rete dei consultori delle Ulss e i Comuni nel lavoro di informazione, sensibilizzazione, formazione e accompagnamento delle famiglie adottive.
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Lo sapete che sono oltre 50mila le persone scomparse in Italia e che le poche leggi in materia sono state ottenute grazie alla tenace lotta del volontariato? Che l'80% delle donne che si rivolgono al Centro Antiviolenza di Vicenza sono italiane con figli? Che un autista può alleviare la giornata di un malato e che il Centro Donna di Montecchio è un esempio per tutte le Breast Unit a livello nazionale? Queste sono le buone notizie!
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Nella giornata di ieri, giovedì 29 marzo, 34 case di riposo venete hanno ricevuto la visita, senza preavviso, delle commissioni tecniche delle Ulss del Veneto. Le strutture sono state esaminate a sorpresa riguardo la qualità complessiva, dal lato personale e ambientale, dell'assistenza agli anziani. I sempre più frequenti casi di maltrattamenti negli ospizi, ultimo il recentissimo caso di Reggio Emilia che vede indagate 13 operatrici, potrebbero aver motivato questo "blitz" che però si è concluso con risultati confortanti. I buoni esiti dell'iniziativa sono stati illustrati oggi, 30 marzo, nel corso di una conferenza stampa dal Presidente della Regione VenetoLuca Zaia e dall'Assessore alle Politiche Sociali Manuela Lanzarin, che ha coordinato l'operazione, in collaborazione con i direttori generali delle Ulss.
La Regione Veneto assicura 31 milioni di euro nel 2018 per contribuire alla gestione delle scuole materne non statali e dei servizi per la prima infanzia (asili nido, nidi aziendali e servizi innovativi). La delibera di assegnazione delle risorse viene pubblicata nel Bollettino ufficiale della Regione Veneto in uscita domani 9 marzo. "Come promesso, la Regione garantisce anche quest'anno 15,5 milioni di euro ai servizi per la prima infanzia e altrettanti alle scuole materne non statali, con l'obiettivo di dare continuità al sistema integrato pubblico-privato dei servizi per l'educazione da zero a sei anni - commenta l'assessore al sociale Manuela Lanzarin -.
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La Regione Veneto stanzierà quest'anno un milione e mezzo di euro per sostenere i nuclei familiari che si fanno carico di minori che hanno perso uno o entrambi i genitori. Ad assicurare l'aumento del 50 per cento del fondo regionale di emergenza è Manuela Lanzarin, assessore al sociale della Regione Veneto, che ha proposto il provvedimento che rafforza ed estende l'applicazione del fondo regionale per gli orfani. Il provvedimento ha ottenuto oggi 27 febbraio il primo via libera dalla quinta commisssione consiliare. Istituito per la prima volta lo scorso anno per far fronte a casi di grave impatto sociale, il fondo per gli orfani ha potuto contare, nel suo primo anno di esercizio, una disponibilità finanziaria di un milione di euro che si sono rivelati insufficienti per fronteggiare i 1116 casi che ne avevano diritto e le richieste avanzate da 271 comuni.
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